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AL TEMPO DEL VIRUS 6


 SEMPRE QUI 
la pizza, per ora, la guardiamo soltanto  Sono sempre qui. Niente di nuovo, niente di particolare. Mio marito nella spedizione al supermercato ha trovato QUASI tutto: di lievito di birra nemmeno a parlarne; avevo scritto nell’elenco “pane 1 kg”, lui ne ha preso un pezzo senza guardarne il peso: era mezzo chilo scarso, così fra poco l’avremo già finito. Avevo scritto “farina 0”, mi ha detto che non ce n’era più. - Se c’era la 00 potevi prendere quella.- - Ce n’erano molti pacchi, ma tu non me l’avevi scritto.- Dico io: dare un colpo di telefono no? Ci sono mariti inesperti e dubbiosi che al supermercato stanno praticamente in linea diretta con la moglie! Ho capito che sarà meglio dargli le indicazioni più generiche possibile, così vedrà come potersi arrangiare: credo che dovrà trovarsi proprio nella m… per consultarmi al telefono, lui si sente sempre così bravo e autosufficiente… Per questa settimana credo che la pizza si rimanderà, una volta ritrovata la farina farò l’esperimento della pizza col lievito scaduto. Ho deciso, in questi giorni, di dedicarmi intensivamente ad un solo lavoro: la correzione e sistemazione dei capitoli della mia autobiografia. Pensavo di riuscire a farlo pian piano, ma così si stava dilungando troppo nel tempo, è anche abbastanza difficile lavorare poco tempo ogni volta, riprendere a distanza di giorni, perdo il filo, rischio di non ricordarmi i dettagli delle parti già sistemate. Ora non ho altri impegni di uscire qua e là, posso stare su questo anche una mezza giornata ed è più produttivo: ho finito un primo giro di correzioni sulle malacopie che avevo stampato, scritte a mano con la matita perché le vedevo più in evidenza, ora devo cominciare a “passarle” sulle pagine al computer, ricontrollando tutto. Per fare questo lascio a pochi momenti della giornata altro che mi interessa, tipo l’inglese, la lettura, la corrispondenza, anche lo scrivere qui. Ma dovevo decidermi, finalmente. Rileggere quelle parti lontane della mia vita, come sempre, mi emoziona, ora ancora di più se le confronto col presente: tutto sommato la mia infanzia è stata fortunata, era un’epoca di ottimismo, la guerra era da poco passata e si andava sempre a migliorare, nonostante le situazioni economiche precarie della mia famiglia. Le mie memorie saranno un regalo ai nipotini, devo finirle presto perché non si può avere certezza del domani. Loro adesso stanno chiusi in casa, gli mando piccoli video di storie e attività, da loro mi arrivano foto e piccoli “spettacoli” che mi commuovono; penso che in primavera tre di loro compiono gli anni e anch’io li compio: ho deciso che quando tutto sarà finito li festeggeremo tutti insieme, con una grande festa, magari qui nel giardino, sarà la FESTA DEI COMPLEANNI IN RITARDO.