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IL LIBRO DI GIUGNO


 "LETTERA A UNA PROFESSORESSA"
 Il mese sta finendo e quasi dimenticavo le due parole sul libro che ho messo qui a fianco per il mese di giugno. E dire che ultimamente la scuola è stata molto presente nei miei pensieri, seguo con interesse, apprensione e sconforto il susseguirsi di ipotesi e trovate per la riapertura di settembre... Soltanto da oggi si comincia a sentir parlare di fondi per poter formare classi meno numerose, trovare spazi adeguati, assumere insegnanti invece di abolire posti... e i tempi di attuazione sono ristretti! Cosa direbbe Don Milani se fosse ancora vivo? Oh, avrebbe molto da ridire. Come sono ancora attuali le sue parole, anzi quelle dei ragazzi della scuola di Barbiana! Lessi "Lettera a una professoressa" nel 1970, poco dopo la sua uscita: fu una folgorazione, mi aprì gli occhi, diventò il "vangelo" del mio voler essere insegnante. Ero appena diplomata dall'Istituto Magistrale, dove non si era neppure accennato ai movimenti che stavano svecchiando e cambiando la scuola, i "programmi" si erano fermati a Dewey e poco più oltre, diciamo il dopoguerra. Io ero autodidatta, proseguivo da sola a leggere, a studiare e scoprivo meraviglie, mi si chiarivano tante cose, avrei voluto insegnare in questo modo... Invece le scuole dove capitavo a fare le prime supplenze erano così lontane, all'antica, praticamente uguali alla scuola elementare che avevo frequentato io dieci anni prima. E io non vedevo l'ora di avere una mia classe, dove avrei fatto la rivoluzione... Non fu solo questo il mio "vangelo", insieme ci fu un altro libro, quello che metterò il mese prossimo.