ricomincioda7

IL LIBRO DI LUGLIO


 "IL PAESE SBAGLIATO" 
 Anche luglio sta per finire, i giorni scorrono rapidi e io mi dimentico di presentare il libro del mese, quello che ho messo nel box qui accanto. "Il paese sbagliato" di Mario Lodi fa coppia con "Lettera a una professoressa" del mese scorso: sono state le due colonne su cui ho costruito il mio lavoro di insegnante. Li lessi quasi contemporaneamente, erano appena usciti, posso dire che Don Milani è stata la parte teorica, di riflessione sui grandi temi della scuola verso l'uguaglianza e il riscatto di chi pareva meno favorito socialmente, attraverso lo studio e la padronanza della lingua; Mario Lodi ha completato tutto questo, mi ha dato suggerimenti importanti su come impostare l'attività didattica nello specifico delle singole giornate. La sua attenzione rispettosa del mondo dei bambini, dei loro tempi e della loro cultura, l'organizzazione che ascoltava le loro proposte per indirizzarle alla riflessione e alla sperimentazione erano ciò che volevo anch'io per le classi in cui lavoravo, già all'inizio della mia carriera nei primi anni '70, anni di innovazioni pionieristiche da parte di vari gruppi di insegnanti, tra cui quelli del movimento MCE. Questo metodo di lavoro non mi ha mai deluso, i bambini imparano volentieri esplorando il mondo attorno a loro, le realtà fisiche, la natura, le persone e le relazioni positive che portano alla socializzazione e alla partecipazione. Ai genitori spiegavamo il nostro metodo in frequenti assemblee, li abbiamo sempre avuti dalla nostra parte, spesso anzi ci hanno aiutato, fornendo stimoli nuovi o collaborando ai progetti. Anni dopo conobbi personalmente Mario Lodi, collaborai con le mie classi, che scrivevano storie e articoli, ad una esperienza unica: il giornalino "A&B", cioè "Adulti e Bambini", tentativo di una pubblicazione preparata insieme da bambini e da adulti (genitori, scrittori, scienziati) che credevano in loro. L'esperienza durò alcuni anni. Tempi bellissimi, una scuola indimenticabile che in seguito è stata distrutta, stracciata, burocratizzata, snaturata: oggi ci sono di nuovo timide sperimentazioni in questo senso, ma private e costosissime, si levano voci per farla ritornare anche nella scuola pubblica, come eravamo noi a quei tempi: meno alunni, un ascolto maggiore delle loro esigenze di crescita, un ambiente di apprendimento che è la città, il mondo... Altrochè il banco monoposto a rotelle!