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FOLIAGE


 AMMIRARE 
 In questi ultimi due giorni io e il marito non avevamo alcun impegno e ne abbiamo approfittato per andare alla ricerca di alcuni pezzi d’arredamento che ci servono per la casa in montagna. Ma non nei negozi cittadini o nei grandi centri commerciali: siamo usciti verso alcuni luoghi della provincia dove ci sono posti che raccolgono e rivendono pezzi vintage, per scopi di beneficenza: Emmaus, Mani Tese e simili. Soprattutto a me piacciono gli oggetti che hanno una storia, che non conosco, certamente, ma che in un certo senso me la trasmettono nella fantasia diventandomi familiari. E’ stata una vera gita, di quelle che facciamo così raramente. Su e giù per le colline, i panorami sono affascinanti e sta iniziando la coloritura autunnale delle foglie: ci cono soprattutto boschi di querce, robinie e castagni, con filari di viti nel Chianti, creano macchie di varie tonalità gialle, poi arancioni, qualcosa già di marrone, poi abbonda la vite americana con zone di rosso vivo. Insieme ci sono il verde brillante dei prati ben innaffiati dalle piogge recenti, il verde-grigio delle distese di ulivi, il verde cupo delle file o gruppi di cipressi, quelli tipici toscani. E spuntano le ville, le case coloniche bianche, grigie, gialle, qualcuna rosa, tipiche pure loro, quasi tutte con la larga colombaia sopra, come una torre. Insomma, paesaggi incantevoli, fanno venire voglia di fermarsi a fotografare, ma il tempo era molto nuvoloso, non sarebbe venuto un granchè. E’ stato bellissimo anche solo ammirare, la natura così aiuta a stare meglio, rasserena, pare di respirare più profondamente anche solo guardando mentre la macchina va. Una simile bellezza mi fa venire una lieve malinconia, è come un’ultima festa prima dei rigori dell’inverno e della brutta stagione. Queste sensazioni le ho sempre provate: così ora mi risentivo come nel passato, da adolescente, da bambina, quando dell’autunno volevo godere all’aperto fino all’ultima ora in cui avevo la possibilità, da farne riserva per superare l’inverno, non vorrei staccarmi da quei colori di luce sapendo che poi per mesi quella vivacità non ci sarà più. C’è chi va in Canada a vedere il foliage, a me bastano pochi chilometri per ammirarlo ed esserne soddisfatta. Proprio belli questi giri, non abbiamo fatto buoni affari, ma ne è valsa la pena. Soprattutto col timore che, per la pandemia, da un giorno all’altro siano proibite di nuovo anche uscite come questa, che non sono per lavoro né per la sopravvivenza. Ma anche l’anima e la mente devono sopravvivere!