ricomincioda7

ARANCIONE


 LIBERTA’ 
 Da domenica scorsa la Toscana è tornata arancione. E io sono subito uscita. Beh, non proprio subito perché domenica da me diluviava e a tutto c’è un limite, però lunedì via, fuori casa! E oggi lo stesso. Avevo la spesa da fare, diverse faccende da sistemare, incontri con le signore per gli scambi che avevamo rimandato nel periodo rosso, poi, diciamola tutta, avevo tanta voglia di stare fuori, di girare… dopo pochi passi mi pareva già di respirare più facilmente, di avere le gambe e la schiena meno legati, di sentirmi meglio con me stessa! E il clima mi ha agevolato, la pioggia è stata scarsa durante le mie ore di libera uscita. In centro i negozi riaprono, ma purtroppo non tutti, quelli che lo fanno sono addobbati di luci e decorazioni natalizie, anche tante strade sopra le teste dei passanti luccicano già di festoni. Sembra un dicembre quasi normale. Però gli spazi neri delle serrande abbassate ricordano che non c’è normalità, che la tristezza non sparisce. Di gente ne gira meno e pochissime sono le file in attesa di entrare nei negozi che accolgono poche persone alla volta, almeno nei giorni feriali in cui sono andata io, in quelli festivi c’è stato caos, ho sentito, ma quella è imprudenza. Quando sono uscita di pomeriggio ho notato che gli unici schiamazzi venivano, ogni tanto, da piccoli gruppi di ragazzi, 15-16 anni, che camminavano insieme molto allegramente, comunque ben mascherati. Finite le ore mattutine di lezioni al computer, diciamo che si sfogavano, stando un po’ insieme e godendo della socialità che gli è così limitata da tanti mesi ormai. Come dargli torto? Il mio pensiero in questi giorni va ad organizzare la scelta dei regali di Natale per figli e nipoti: qualcosa ho già comperato, ora è il momento delle consultazioni frenetiche con i messaggi telefonici, poi le ricerche e i confronti on-line e questo è il mestiere del marito: va a finire che molto si dovrà far venire per posta, perché i giorni passano, ormai per tanti giri a cercare di persona il tempo è scarso. Mi dispiace, ma Amazon farà stavolta la parte del leone, hanno abolito anche tutti i mercatini natalizi e delle associazioni di beneficenza, dove mi piaceva curiosare e acquistare, per dare un aiuto… Però mi domando: noi troveremo i regali per figli e nipoti, ma se non si può uscire dal Comune, come glieli daremo? Abitano in un altro Comune e in un’altra Provincia, anche se i chilometri di distanza sono pochi. Fisseremo forse un appuntamento sul confine?