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CONGIUNZIONI e CONGIUNTI


 PREPARATIVI 
 Scorrono lentamente questi giorni GIALLI di inizio inverno. Pian piano i tempo sta cambiando, pare che presto arriverà la neve. C’è stato il solstizio con l’evento raro ed eccezionale della congiunzione Giove-Saturno che visivamente si sarebbe osservata come una stella unica brillante, forse la vera cometa di Betlemme, dato che il fenomeno si presentò poco prima dell’anno zero, che poi non si sa nemmeno bene quale fu. L’astronomia mi affascina, guardare il cielo e le costellazioni mi incanta, la passione mi nacque per una serie di circostanze favorevoli: quando venni a Firenze il mio collega insegnante era un appassionato e mi iniziò a questa conoscenza, nella casa vecchia c’era una stanza al piano più alto da cui si vedeva benissimo una gran parte del cielo e lì feci bellissime osservazioni, anche con l’aiuto di un piccolo telescopio comperato con la scusa di interessare anche i figli: si appassionarono, erano bambini… chissà dov’è finito ora quel telescopio? Da anni ne ho perse le tracce… Prestato forse a qualcuno che non l’ha mai reso? Peccato… Insomma, ho cercato di ammirare questa congiunzione dei pianeti, a occhio nudo. La sera precedente era sereno, mi sono fatta una bella passeggiata serale fino ad un punto del quartiere senza case… Che umidità, gli occhiali si appannavano di continuo. C’era una bella e luminosa falce di luna, Giove si vedeva, Saturno no, ma è molto più piccolo: pensavo che la sera successiva avrei potuto aiutarmi almeno con un binocolo, pensavo che forse avrei potuto osservare un aumento di luminosità. Ma la sera giusta invece c’era una grande foschia, la luna era molto velata, non si vedeva altro, sono appena uscita di casa per pochi passi, occasione sfumata. Però era stata emozionante l’attesa, la passeggiata verso il buio nelle strade quasi deserte. Devo dire che in giro non c’è troppo movimento neppure durante il giorno, in centro, al mercato, poche sono le strade affollate e nemmeno troppo; i vigili fanno il loro lavoro, le segnaletiche per indirizzare il flusso dei pedoni sono rispettate e funzionano. Ho finito gli acquisti e gli scambi, ieri c’è stato il tour de force dell’impacchettamento dei regali, mi ha impegnato tutto il pomeriggio e alla fine la mole del mucchio di pacchi era impressionante, tutti messi in un angolo della cucina e abbiamo telefonato ai figli per accordarci che li vengano a prendere prima possibile: in effetti erano da omaggiare 5 nipoti, 2 figli, un genero, 2 consuoceri e gli amici coniugi della famiglia perfetta. Poi ho cominciato l’operazione biscotti, tipica di ogni Natale e Pasqua, ne ho preparata una prima dose che finisce per la maggior parte a casa di mia figlia, i rimanenti li ha mangiati mio marito quasi tutti. Domani quelli senza glutine per Riccardo, poi tornerò a pensare a noi due e ne preparerò normali, alla cannella, allo zafferano, alla curcuma (che va di moda) e ho in mente anche qualche sperimentazione di pasticceria. Stavolta uso la “semola rimacinata di grano duro”, ne ho avuti 4 chili con uno scambio, ho scoperto che si può usare in molte ricette salate e dolci e ho deciso che questo Natale sarà l’ingrediente base del mio dilettarmi in cucina. Intanto il marito sta esponendo i più di trenta presepi che compongono la nostra collezione: ha da passarsi il tempo, chissà se per il 25 avrà finito! Dulcis in fundo: il secondo ristorante proposto offre piatti così interessanti che il marito si è convinto e abbiamo ordinato! Nel pomeriggio della vigilia arriverà tutto, io non avrò niente da preparare per il pranzo di Natale! E’ il ristorante in collina dove facemmo la cena il 14 febbraio, che aveva organizzato il concorso di poesia in cui ero stata tra le vincitrici: avevamo mangiato così bene che ci eravamo ripromessi di tornare… ma poi c’è stato il covid. Beh, se noi non andiamo al ristorante, sarà il ristorante a venire da noi. E’ tutto molto tranquillo e io mi sento meglio.