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CASALINGHITUDINE NATALIZIA


 TAGLIATELLE SUSPENCE  Non c’era quasi niente di prevedibile e di scontato in questo giorno di Natale in ROSSO, in questo anno che diventerà storico, ma che al momento continua ad essere pieno di incognite. Niente festa con i Bimbi-Natale, ciò che mi metteva più malinconia. Nei giorni scorsi se pensavo ai miei Natali passati, ostinatamente mi veniva in mente per primo quello del 2009, una scena che si è fissata nei ricordi: rivedo l’incontro per il pranzo a casa di mia figlia, allora c’era solo Martino, aveva un anno e camminava da poco. Preferiva gattonare sul lungo divano, dove stava seduta mia suocera che tentava con fatica di mostrarsi serena, come tentavamo noi: eravamo tutti sovrastati dall’incubo che ci perseguitò per tanto tempo, angosciati da ogni telefonata in arrivo… Era morta la mia mamma da pochi mesi, io non avevo ancora superato quel dolore ed ecco che ci stava capitando questa nuova cosa terribile... Ne scrissi anche qui. Forse è un’associazione involontaria con la preoccupazione e le difficoltà del periodo attuale. Ma subito dopo penso al Natale successivo, 2010, si era aggiunto Riccardo, ci trovammo tutti insieme e nacque la festa dei Bimbi-Natale. Oggi solo due video-chiamate a entrambe le famiglie. Riccardo è entusiasta di ciò che ha trovato in soffitta, lasciato da un Babbo Natale di cui comincia a dubitare fortemente, ma gli conviene crederci ancora. Le guerre stellari, la sua attuale passione, per lui ora sono nel nuovo calendario, nell’ultimo DVD, in una costruzione LEGO, ma anche un cane di peluche l'ha fatto contento. Anche gli altri nipoti ci hanno mostrato i doni ricevuti, essendo in quattro la faccenda è stata molto lunga e chiassosa, soprattutto i due più piccoli tendevano a invadere gli spazi degli altri. Diletta poi avrebbe voluto mostrarmi le pagine del quaderno che non ho visto, ormai da più di un mese non ci incontriamo, e non avremmo più terminato. Cercheranno, durante queste vacanze, di fare un salto da noi, ma senza l’impegno di un pranzo, con le finestre aperte e senza stare troppo a lungo. Finite le videochiamate, di nuovo quasi silenzio in casa nostra, a occupazioni tranquille, a telefilm in televisione, a scambiare auguri attraverso il telefono e whatsapp, dove c’è stato un arrivo di video e di foto che fra un po’ mi intasano il mio “debole” cellulare. Il video, girato dai vigili del fuoco, della Firenze notturna con le luci e le decorazioni natalizie, ma senza persone in giro, è stato struggente. Eravamo andati all’ultima messa delle tre offerte in parrocchia, alle 11,30, perché mio marito è nel gruppo dei lettori e a quella messa non c’era nessun altro lettore. A quella funzione eravamo pochissimi, non si arrivava a 15 persone, tutti erano andati alle precedenti; del resto noi non avevamo pressioni per preparare il pranzo, era già nel frigorifero, arrivato ieri sera dall’agriturismo a cui l’avevamo ordinato. Ma c’è stata un po’ di suspence: intanto avevano fissato la consegna per il pomeriggio, ma alle 19 ancora non si era visto nessuno. Vuoi vedere, mi dicevo, che non vengono e facciamo Natale a pasta al pomodoro, bistecca e insalata? Alla nostra telefonata rispondevano che erano per strada. Finalmente il fattorino è arrivato, era l’ultima consegna perché i più distanti. Appena lui è uscito ho controllato i pacchetti: mancavano le tagliatelle, pasta fatta in casa solo da buttare nell’acqua bollente. Abbiamo telefonato subito, era tardissimo, ce le avrebbero portate stamattina. Così aspetta di nuovo, ci eravamo raccomandati che arrivassero prima delle 11. Sono stati puntuali, per scusarsi del disguido ci hanno donato anche una bottiglia del loro amaro digestivo artigianale. Le tagliatelle, considerato che stavano asciugandosi, penso fossero rimaste nel furgone e che il ragazzo non le avesse viste ieri sera, complice il buio dell’ora e probabilmente anche la sua stanchezza. Comunque erano squisite ugualmente, così come tutto il resto del pranzo. Nonostante ci fossimo limitati nell’ordinazione, avremo da mangiare avanzi per i prossimi giorni. E non sarà l’ultima volta che ci serviremo da loro, con l’asporto e speriamo presto anche in presenza, nel loro agriturismo così vicino alla città e così perso tra le colline. Insomma, è arrivato al termine anche questo giorno strano, che pareva solitario, ma non lo è stato: per fortuna i mezzi di comunicazione aiutano tanto a sentirci vicini alle persone care...