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RETROCESSIONE


 SAN VALENTINO ARANCIONE
 Circa una decina di giorni fa mio marito mi riferì che il marito della "famiglia perfetta" nostra amica ci aveva invitato a pranzo da loro per il giorno di San Valentino:-Io gli ho detto di no, perchè avevamo deciso di andare a pranzo fuori.-"Avevamo deciso"?!Ma quando mai se ne era parlato? O forse aveva deciso lui in quell'istante? Poichè a certe proposte, che arrivano di rado, non si dice di no, gli avevo solo risposto: -Ah, va bene.- in attesa degli sviluppi della situazione.Che non si sviluppava per nulla perchè poi non ne parlò più, così qualche giorno fa gli ho suggerito di guardare un po' i menù proposti in giro per sceglierne uno senza piatti che o gli fanno male o non gli piacciono. Però, vista la ricorrenza, temevo che ormai non avremmo trovato posto da nessuna parte. Il problema si è risolto da solo perchè è diventato ufficiale che la Toscana da oggi sarebbe tornata arancione, quindi niente pranzi al ristorante.Io, conoscendo i tempi tecnici del marito, stavo intanto organizzando un piano C, perchè quello B diventava il telefono, con cui ordinare un menù da asporto, sempre dopo accurata selezione delle scelte nei menù e della consegna a domicilio oppure no.Si è risolto anche questo, perchè una volta deciso il ristorante giusto era già ieri pomeriggio e naturalmente al telefono hanno risposto che avevano chiuso le prenotazioni.Evvai col piano C allora! Pranzo di coppia a casa. In tempi non sospetti avevo fatto rifornimento di tortellini buoni, di un dolcetto particolare basato sui macarons, novità al Lidl, mi è bastato procurare all'ultimo momento il lesso per fare il brodo. I tortellini nel MIO brodo erano buoni, il dolcetto non gli è piaciuto... ha commentato: -Forse era meglio se accettavo l'invito di F.- Almeno era un'occasione per stare in compagnia, ho pensato, ma è andata così.Io sono nervosa e avvilita per questa retrocessione: è un tira e molla che sfianca e non se ne vede la fine. Di nuovo relegati dentro il Comune, figli e nipoti non si possono più incontrare.Avevamo deciso di festeggiare il compleanno di mio figlio, il 19 febbraio, a casa nostra. In quel giorno aveva Riccardo con sè, sarebbero venuti nel pomeriggio per la cena, da terminare in tempo affinchè rientrassero a Montelupo prima del coprifuoco. Avevo comperato il necessario per preparare la famosa ed annosa "torta di Marco", avevamo concordato polenta col ragù, c'è già il regalino impacchettato. Avrebbe festeggiato il compleanno come quando era scapolo, ora col bimbo in più, sarebbe stato un bel momento da vivere insieme e scambiarci affetto. Invece saranno soli, loro due, faremo una videochiamata, ma non sarà la stessa cosa. Rimandiamo la festa a più avanti, in un momento migliore, ma non sarà la stessa cosa. Ecco, anche questo mi intristisce tanto. Devo sforzarmi di pensare che, per lo meno, di salute stiamo bene.