ricomincioda7

DAD piccola 2


 CRONACHE in DAD 
 Sono riuscita a parlare al telefono con i miei figli: non è semplice trovarci, ci sono i loro orari di lavoro, le loro incombenze familiari, da prima del Covid non avevamo l'abitudine di telefonarci spesso (e rifletto che è un'eredità familiare), ma adesso gli incontri diventano quasi impossibili. Io volevo sapere come se la stanno cavando i miei nipoti ora che la scuola è chiusa. Riccardo e Diletta, poichè nelle loro classi ci sono bambini con necessità educative speciali, ogni tanto a scuola ritornano: in piccoli gruppi a rotazione passano una giornata a scuola per lavorare insieme al loro compagno e quel giorno per loro è una festa grande, escono, si rivedono coi maestri e qualche amico, tutto sembra quasi normale. Riccardo, che insieme al papà da anni usa il computer, già dalla primavera scorsa non aveva problemi e continua ad adattarsi alla tecnologia. Invece mia figlia non aveva mai voluto che i suoi usassero a casa il computer, l'ha un po' demonizzato e per loro l'abituarsi è stato più duro, anche perchè non avevano le attrezzature necessarie finchè la scuola non gli ha procurato i computer in comodato d'uso: sono in tre a doverlo usare e anche mia figlia lavora in smartworking se chiudono gli asili nido a Firenze. Adesso Martino, in seconda media, è diventato abile, anche troppo: pare che riesca a suggerire ai compagni e a distrarsi giocando sul tablet durante le lezioni, insomma ne combina anche lì. E odia questo sistema di lavorare, anche perchè le sue lezioni sono rimaste come se fossero a scuola, collegati dalle 8 alle 14, spiegazioni e interrogazioni: tutto molto pesante, i professori non si sono posti il problema di pensare a strategie più accattivanti, i ragazzini stanno imparando molto poco, anzi, regrediscono e non combinano nulla. Invece Damiano, che l'anno scorso era bloccato e ammutolito davanti allo schermo e alla tastiera, ora si sta rivelando autonomo e preciso, è entrato in questo nuovo modo di apprendere e sembra che non abbia problemi. La sua costanza nell'impegnarsi in ogni situazione e la sua intelligenza un po' particolare lo stanno aiutando, per fortuna. La piccola Diletta, in prima classe, è più o meno come il Giovanni di due post indietro: gli stessi problemi, gli stessi intoppi, i "non capisco", il confondersi tra i tasti del microfono, dell'"alza la mano" e così via. Insomma, un po' di frustrazione c'è, con la necessità del pronto soccorso materno. Il suo bravo maestro cerca di aiutarli, spiegando lentamente, lasciando tempi più distesi, invece l'altra maestra, più giovane, sta meno attenta a tutto questo e la bimba è spesso a disagio.Cesare, in età di scuola materna, non ha lezioni da seguire, ma un po' si annoia e dice che vorrebbe imparare a leggere come sua sorella: figuriamoci se mia figlia ha tempo anche per questo! Oggi è l'ultimo giorno di "tormento", poi le vacanze pasquali; speriamo vivamente che il rientro sia con la riapertura delle scuole, ne avrebbero avuto abbastanza! E a me manca tanto la loro presenza...