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PRESENTAZIONE


BOLOGNA 1943-1945 L’amore per la mia città natale mi ha fatto iscrivere ad alcuni gruppi di facebook che parlano di essa, mettono foto, raccontano aneddoti e fatti storici, presentano monumenti e curiosità. In uno di questi, alcuni anni fa una signora faceva conoscere un libro di cui era l’autrice, dove aveva raccontato, un po’ romanzando, la storia della sua nonna che abitava in una via del centro di Bologna dagli inizi del 900. Incuriosita avevo comperato e letto il libro e mi era piaciuto molto: ritrovavo ambienti, atmosfere, abitudini simili a ciò che mi raccontava la mia mamma, di quando era bambina, poi ragazza.
Così quando l’autrice annunciò che stava scrivendo il seguito, cioè la vita della nonna e della famiglia negli anni della seconda guerra mondiale, la seguii con più attenzione, con l’intenzione di acquistarlo appena fosse uscito. Un giorno l’autrice nel gruppo chiese alcune delucidazioni sulla vita a Bologna durante l’occupazione tedesca, come altri anch’io le risposi, spiegandole ciò che sapevo e raccontando un fatto accaduto alla mia famiglia. Lei mi ringraziò, dicendo che le sarebbe stato utile per l’esattezza del suo racconto. Dopo qualche tempo mi scrisse privatamente: aveva pensato di mettere nel suo libro un’appendice in cui riportare gli interventi di chi l’aveva aiutata, mi chiedeva il permesso di inserire anche il mio scritto. Senz’altro, le risposi, e ci scambiammo l’amicizia su facebook. Circa un mese fa finalmente avvertì che il libro stava per uscire, aveva aspettato di poter fare le presentazioni in presenza. Contemporaneamente mi invitò ad una presentazione in anteprima, dove aveva piacere di incontrare gli amici e conoscere personalmente gli autori che aveva inserito in appendice. Sarebbe stata una serata in un locale di Casalecchio di Reno, con la cena seguita dalla presentazione. Diceva anche che voleva proiettare foto della vita in città a quel tempo, se per caso ne avevo e gliele potevo inviare, così le ho spedito foto del matrimonio dei miei genitori, di quando passeggiavano per via Ugo Bassi e altre, tutte con le date scritte sopra a inchiostro dal mio papà, molto pignolo: anni 1941- 1942-1945. Venendo da Firenze, Casalecchio è l’uscita autostradale prima di Bologna, in un’ora ci si arriva… Così abbiamo deciso, io e il marito, di partecipare, entro mezzanotte saremmo stati di ritorno. Era l’occasione per uscire un po’ dal trantran quotidiano. Ecco l’impegno che avevamo martedì scorso. E’ stata proprio una bella serata. La cena (c’erano due menù tra cui scegliere) non era un granchè, non si trattava di un ristorante stellato, ma una pizzeria alla buona. L’atmosfera però era simpatica, a cominciare dall’autrice, insegnante nelle scuole superiori, abbastanza giovane. Lei e l’editore hanno parlato del libro, altri suoi conoscenti hanno raccontato fatti dell’epoca, venivano proiettate le foto che aveva raccolto (anche le mie), ogni tanto si intervallava con suo figlio che suonava canzoni di allora (“Ma l’amore no”, “Amapola”…). La serata è diventata commemorativa di quei tempi difficilissimi, tutti eravamo commossi… Ognuno ritrovava la storia e le storie di famiglia, che non dovrebbero essere dimenticate.Io, in più, ho ritrovato l'atmosfera e il calore della mia città natale, che ho lasciato da tanti anni. Naturalmente ho comperato questo secondo libro, arricchito dall’autografo con dedica. Ufficialmente non è ancora uscito, si aspetta settembre, però in prevendita si può acquistare già presso la casa editrice. Come previsto, la serata è finita poco dopo le 23. E qui è venuto il bello, per modo di dire. Perchè l’autostrada aveva chiuso per lavori degli ingressi e ci siamo ritrovati in una bolgia di autotreni prima in una direzione sbagliata, verso Milano, poi sulla strada statale fino a Sasso Marconi, dove abbiamo potuto rientrare in autostrada: di notte non è molto piacevole! Ma tanto a casa, dove siamo arrivati all’una, non ci aspettava nessuno sveglio e preoccupato.