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PRENOTAZIONI


FUORI TEMPO MASSIMO 
Picasso, Parade Questa epoca Covid, nel tentativo di farci vivere ora il più normalmente possibile, ha portato un cambiamento nella vita sociale: le PRENOTAZIONI. Sono tornati gli spettacoli, gli eventi, le sagre, le proiezioni di films, la maggior parte all’aperto in queste sere estive in cui uscendo ci si può riavere dopo giornate bollenti; non si dovrebbero creare assembramenti, le partecipazioni di pubblico quindi sono numericamente ridotte, allora quasi dappertutto sono diventate necessarie le prenotazioni, via mail, telefono, wathsapp. Giusto, nulla da obiettare… ma questo sta creando un po’ di difficoltà in famiglia. Noi, io e il marito, non siamo abituati a prenotare… perché quasi sempre decidiamo all’ultimo momento, cioè è soprattutto nelle abitudini di LUI, se viene a sapere di qualche evento interessante, lo stare a pensarci sopra, decidere con mooolta calma, andare (o prenotare se necessario) all’ultimo tuffo. Ora non si può. Cioè, si può… ma non si trova più posto. Ci è già capitato in più occasioni. E dato che la nostra vita mondana non è mai stata molto vivace e piena di serate goderecce, ora è abbastanza deprimente, quelle rare volte, sperare in una piacevole serata e vedersela negare da un “mi dispiace, i posti sono esauriti”. Solo una volta siamo riusciti ad andare ad un concerto di canti popolari. Appena si viene a sapere di qualcosa di interessante, bisogna fiondarsi a prenotare e non è detto che sia sufficiente, perché se la notizia è in giro da qualche giorno senz’altro molti sono più aggiornati e rapidi di noi. Insomma, dobbiamo darci una mossa, ma le abitudini sono dure a morire. Così le sere estive passano al computer o a guardare la televisione (io poco, preferisco leggere), in ogni caso a ribollire dal caldo perché andare in giardino significa farsi divorare dalle zanzare. Aggiungiamo anche questo al fatto che non si va più nemmeno in montagna, perché l’impianto di irrigazione che sta facendo è più complicato del previsto e ha bisogno di cose qui in città… lassù questa estate lasceremo i lamponi agli uccellini! Ma c’erano stati mesi di inverno e di lockdown… possibile che non gli fosse venuto in mente prima questo maledetto impianto da sistemare???!!!