ricomincioda7

FINE DELL'ESTATE


CONSIDERAZIONI 
Caravaggio L’estate è proprio completamente, ufficialmente e astronomicamente finita e ormai è finito anche il mese. Io non mi sento soddisfatta, è stata una di quelle estati non voglio dire brutta, per carità, ne ho passate di peggio, ma faticosa sì e ora, al suo termine, se potessi vorrei resettare tutto e ricominciarla da capo. Le estati che mi riposano e mi rigenerano sono quando un viaggio o una vacanza posso farli abbastanza presto, diciamo entro luglio: è uno stacco dalla vita e dalle fatiche dei mesi precedenti, il cambio d’ambiente e di prospettiva pare che riesca a decontaminarmi dalle “tossine” e dalle fatiche; poi, quando torno, c’è ancora tempo per gustare e rielaborare i ricordi, lentamente scivolo verso pensieri rivolti al futuro e in previsione di questo pian piano riordino, dentro e fuori di me, e sento che mi tornano le energie per cui a settembre sono abbastanza pronta (e anche contenta) di riavviarmi verso le nuove avventure delle stagioni successive. Quest’anno doveva andare così, invece si è tutto capovolto, tante settimane caldissime passate in attesa: -Si finisce l’impianto di irrigazione? Si va? Non si va?- Giorni e giorni passati così ad aspettare, senza fare progetti e nemmeno salire al fresco in montagna, perché tutto dipendeva dal comportamento imprevedibile di quell’accidente di impianto ed era inutile progettare illudendosi. Poi, finalmente è arrivato il viaggetto, merito anche del concorso con la sua premiazione, se non c’era quello forse mio marito avrebbe tergiversato ancora. Ma il bel tempo sperato non c’è stato, la stagione aveva già rotto, il mare non ha avuto un grande effetto salutare e l’umidità nel camper mi ha danneggiato la schiena. E siamo tornati a settembre inoltrato, quando tutto il resto del mondo era già ripartito nella vita normale… e anch’io dovevo ripartire di corsa: teatro, visite mediche, riorganizzare la piscina per la schiena se no chi si muove più? Altrochè godermi e cullarmi nei ricordi di viaggio! In settembre sarebbe stato anche il momento buono per tornare in montagna a prendere della verdura nell’orto, ormai dovrebbe esserne maturata un po’: non siamo riusciti a trovare il tempo, tra gli impegni miei e del marito, nella ripresa autunnale. E devo affrettarmi a mettere mano agli armadi, iniziare il cambio di stagione. Sono forse una brontolona, ma non è piacevole sentirmi stanca come a giugno e forse anche di più. Resta la solita frase di consolazione: “l’importante è che ci sia la salute”. Con quella fisica ci siamo abbastanza, ma il mio umore non è proprio dei migliori.