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MEDITAZIONI DI NOVEMBRE


QUESTO NOVEMBRE 
Novembre di solito non è per me un mese entusiasmante: l’umidità, le piogge, il buio che la sera cala velocemente, ancora peggio per il passaggio brusco dall’ora legale a quella solare, tutto ciò mi crea disagio. E’ abbastanza normale, pare che capiti a molti. Soprattutto, dicono, a chi come me è nato in primavera, sembra che il pieno autunno, cioè la stagione opposta, venga vissuta in modo fortemente negativo.I miei “novembre” sono sempre stati pesanti: quando insegnavo era il periodo in cui si lavorava intensamente dopo i ripassi del primo periodo di scuola, prima che il clima natalizio creasse atmosfere diverse e più “elettriche” nei bambini. C’erano però anche le prime verifiche dell’anno e i primi colloqui coi genitori. Che stress! Tutte le problematiche delle famiglie più difficili ci si rovesciavano addosso, in aggiunta a quelle delle nostre famiglie di insegnanti.Per me novembre ha spesso significato anche un mese “medico”: devo fare annualmente delle visite di vario genere e spesso sono in pieno svolgimento cure dentistiche, perché i controlli di fine estate non sono stati positivi e allora… via di trapano e affini, in modo da essere sistemati prima di Natale, caso mai si volesse (o potesse) fare un viaggetto invernale, così da non correre rischi.Certi “novembre” passati inoltre mi hanno gettato in vicende molto tristi, che tornano in mente, le scaccio a fatica e con angoscia.Ricordo che anni fa avevo scoperto la frase “avere il gufo sulla spalla” per indicare la depressione e mi erano sembrate parole azzeccate per indicare quella grande pesantezza, come un peso addosso, che non si riesce a togliere, che rende difficile ogni attività e ogni decisione. Sì, spesso in novembre era così che mi sentivo e non riuscivo a liberarmi.Negli ultimi anni invece il “gufo” non lo sento più: non che le cose vadano molto meglio, anzi il covid ha portato preoccupazioni nuove, costrizioni e isolamenti faticosi, però sto affrontando tutto in modo diverso, vivo quasi giorno per giorno, riesco a soffermarmi, come rifugio, di più sui momenti positivi, li ricerco nella lettura di un libro, negli scambi anche scritti quindi virtuali con amici e amiche, nella contemplazione del mio giardino, nella creazione e sperimentazione di una ricetta, nella fantasia che inventa storie e talvolta le scrive. Insomma ricerco la leggerezza di qualcosa che mi dia una soddisfazione anche piccola e su questo mi concentro. Sarà la saggezza dell’età? Saranno i suggerimenti bonari e velati del mio amico psicologo? Non lo so, l’importante è che tutto funzioni e che superi questo mese e anche il seguito con lucidità e serenità, per quanto possibile.Meditavo su tutto questo ultimamente; ne ho di tempo per la meditazione, perché… il mio computer si è rotto! Completamente e inesorabilmente, non si accende neppure!Mio marito, esperto, stavolta non sa che pesci pigliare, ci sta studiando e provando, ma mica ci lavora a tempo pieno…Così io ho inaccessibili tutti i miei file, le foto, i video, le storie, gli appunti degli scambi… Sono molto bloccata, posso usare il suo dove mi sono fatta una cartella provvisoria per questi “incidenti”, per salvare ciò che ora scrivo e certi allegati che ricevo, tipo materiali del teatro.Però un solo computer da dividere in due vuol dire che è per me quando a lui non serve… e a lui serve molto spesso! Erano già da alcuni giorni che volevo aggiornare il blog, ma in questo modo come si fa?Ho più tempo per fare altre cose, questo è vero, magari per sistemare un po’ il mio perenne disordine in casa, o per stirare una pila molto alta di biancheria, o per cucinare qualche piatto più elaborato.E ho più tempo per le meditazioni esistenziali, come potete constatare...