ricomincioda7

2022


INIZIO 
 Negli ultimi giorni ero inquieta: mi frullavano in mente, come in tutti i fine d’anno, i fatti passati nei dodici mesi, lo spontaneo tentativo di giudicarli per fare il solito consuntivo… poi una parte di me ne fuggiva, scacciava il pensiero, voleva evitare questo genere di riflessioni. Così non ne venivo a capo, finché non ho visualizzato un’immagine mentale. Mi capita a volte nelle situazioni ingarbugliate, di cominciare a venirne a capo attraverso un’immagine che le rappresenti, e su questa riesco a capirmi meglio. Stavolta ho visto l’anno in scadenza come una strada in salita, tra i monti, che ho percorso: a passi lenti e circospetti, perché la strada era sassosa, con quei sassetti piccoli, appuntiti e spesso malfermi, che slittano, stancano il piede, rischiano di far prendere una storta alla caviglia (come mi succede facilmente!), la fatica di percorrerla impedisce di godere del panorama bello che sta intorno. Il 2021 è stato così, ho avuto momenti positivi, certo, ma è restata più evidente nella memoria la difficoltà di continuare la salita, pardon, il percorso della vita trascorsa tra gli alti e bassi, le incertezze, le inquietudini. Chissà se con il nuovo anno si comincerà a tirare il fiato, ad andare dolcemente in discesa, mi concludevo a pensare, ma mi dava fastidio soffermarmi su quest’ultima idea, perché la fatica e l'incertezza della situazione che si trascina da tanto tempo vincevano su tutto. Così avrei voluto considerare quegli ultimi giorni come giorni normali, di un mese qualsiasi “centrale”, un marzo, o un agosto, senza il carico mentale della fine d’anno; oppure avrei voluto andare a dormire e svegliarmi magicamente tra una decina di giorni, per non coinvolgermi nel rito tutto convenzionale del passaggio dell’anno. O, meglio ancora, svegliarmi miracolosamente a pandemia finita, in una riconquistata libertà. Poi sono cominciati ad arrivare gli auguri, durante il 31, e pian piano qualcosa si è sciolto: tutti con speranza, incitamenti a resistere, dopo le enunciazioni di difficoltà e malinconie tanto simili a ciò che stavo provando io, così mi sono sentita avvolta dall’affetto e dalla forza che anche altri stavano cercando. Infine due lettere di amici, una più bella dell’altra, sono state come un ultimo abbraccio, nell’augurio di riuscire a rivederci presto, cosa non scontata di questi tempi. Così mi sono sentita più leggera, pronta ad affrontare il passaggio dell’anno: ce la faremo, ce la farò, ci sarà a un certo punto qualcosa di positivo da vivere, poi da ricordare, è normale lo scoraggiamento, ma ci si può risollevare, anche in maniera ora imprevedibile e impensata. E dunque anche in questo momento storico così difficile, ambiguo, che rimanga l’impegno insieme alla speranza e ancora una volta BUON ANNO!