ricomincioda7

AL RITORNO


VERDE
 E’ il colore del Friuli, che mi aveva così colpito già nei viaggi precedenti: campagna, prati, boschi… Anche stavolta l’ho ritrovato: il verde, colore riposante, è stato sfondo alle mie giornate. E dire che, in pieno autunno come siamo, c’era da aspettarsi un “foliage” più variopinto, invece la stagione calda offre ancora aspetti da fine estate. Era proprio caldo e soleggiato, da stare in maniche corte per la maggior parte della giornata, con la necessità di una giacchetta solo la mattina presto e alla sera, ma soprattutto a causa dell’umidità, più che del freddo.E’ stato un viaggio piacevole, anche se un po’ lungo all’andata: la deviazione a Bassano per una visita al cimitero, ai miei suoceri (alla fine mio marito ha voluto passare anche da suo padre), ha comportato parecchi chilometri in più, non ce ne eravamo resi conto, in pratica abbiamo attraversato la pianura veneta per arrivare ai piedi dei monti friulani, dove abita ora mio fratello.L’albergo a Budoia era modesto, ma pulito e tranquillo, col personale allegro e solerte, alla periferia del paese con intorno i boschi e la vista sul monte; i ristoranti dove abbiamo mangiato durante i giri di quei giorni sono stati tutti strepitosi e io mi sono presa i loro biglietti da visita, per i nostri viaggi futuri e da dare ai figli, per eventuali loro vacanze da quelle parti.Abbiamo passato tante ore tranquille con mio fratello e sua moglie. Ora che la figlia vive da sola e il figlio frequenta l’università a Padova, per non sentirsi soli hanno preso un gattino grigio scuro, di circa tre-quattro mesi: si chiama Pinot Grigio, abbreviato in solo Pinot ed è uno spasso, con la vivacità dell’età, ma anche molto socievole e coccolone. Ora mia cognata sta aprendo un negozio-studio come fotografa, poiché ha scoperto che in quel paese questo mancava, il trasferimento da Ferrara aveva questo rischio, di perdere clienti, invece ne ha già dei nuovi e continua ad essere richiesta anche nella città precedente, per fortuna il lavoro pare abbia ingranato.Mio cognato ci ha voluto portare in gita a Cividale, praticamente abbiamo attraversato tutta la regione, ma ne è valsa la pena perché questa cittadina è molto graziosa: ci vorrei tornare per vedere nel museo la parte longobarda, un pezzo di storia importante. Pensavo in quei giorni che il Friuli è molto vario, meriterebbe un viaggio in camper passando per tanti luoghi interessanti, dalle Alpi, alle zone carsiche, fino alle spiagge e alla laguna. Nelle mezze stagioni naturalmente, d’estate là fa un caldo afoso e d’inverno un freddo umido terribile. Finora non è nemmeno stato troppo affollato di turisti, ma ora sembra che gli Italiani riscoprano un po’ tutto e magari si riempie anche questa regione. L’impressione che mi hanno fatto la maggior parte di quei paesi (e mio fratello confermava) è stato di vuoto, di spopolamento, molti, troppi, vecchietti seduti alle osterie, pochi giovani in proporzione. In effetti c’è vita e movimento solo nei centri maggiori.Il marito ed io abbiamo fatto anche passeggiate da soli: ad una festa delle castagne in un paese sulla montagna e lungo un percorso segnato che attraversa il bosco, qualche chilometro di aria pura.E’ stata una fortuna che il bel tempo ci abbia accompagnato dall’inizio alla fine, così, finalmente, sono ritornata a Firenze senza nemmeno un raffreddore! Posso dire di essermi riconciliata con questa regione, se sono arrivata anche a immaginare una futura vacanza in camper da quelle parti...