ricomincioda7

FINE MESE


VALUTAZIONI 
 Oggi è l’ultimo giorno di novembre e mi viene da pensare a come è andato… In diversi anni novembre non è affatto stato un buon mese per me: episodi tristi o negativi, il buio anticipato rattrista, il freddo e il maltempo a cui non si è ancora abituati portano malanni, gli impegni già ben definiti per questo periodo e i prossimi mesi si cominciano ad accavallare… insomma, novembre spesso non è stato un mese facile. Stavolta invece è passato “liscio”, tranquillo. Sì, anche quest’anno è stato il mese di vari controlli di salute, ma li ho affrontati e superati senza particolari inquietudini, in fondo sto bene, mi sento meglio di altre volte, forse il merito va alla stagione che è stata calda fino a pochi giorni fa. L’impegno col teatro non è stato eccessivo: poche le prove e due spettacoli col Camerino Volante, poi fino a gennaio repliche non si faranno con la commedia a cui partecipo anch’io, gli altri lavorano su storie in vernacolo… Chissà se e quando ci saranno ancora ruoli per me, non in vernacolo… Ma non mi interessa più di tanto, anche se un po’ mi dispiace: ho concluso che mi godrò più tempo per me, riuscirò ad andare in giro di più, mi dedicherò di più alla scrittura. Vorrei cominciare un altro libro, ho già preparato un po’ di traccia, ma ultimamente non trovavo più la concentrazione, mi restava sempre poco tempo, tra un’incombenza e l’altra, per sedermi il minimo necessario a concludere qualcosa. A fatica ho scritto due racconti che ho mandato a due concorsi. Dopo la premiazione di luglio nel Lazio con Dacia Maraini, e l’altra a Pavia, mi è capitato in due concorsi di essermi piazzata bene, ma i giorni delle premiazioni sono stati messi quando dovevo recitare in uno spettacolo, così ho dovuto rinunciare al viaggio e al premio, perché in questi concorsi se non ci si presenta, o non si manda qualche delegato, si decade. Mio marito non accetta di girare per l’Italia al posto mio, così il mio impegno di scrittrice è andato a farsi benedire. Peccato perché almeno in uno le ditte sponsor davano ai vincitori omaggi di prodotti tipici locali… E’ che si sa solo all’ultimo momento se si vince e le date delle premiazioni: un impegno col teatro, per serietà, non si può annullare. Invece in altri concorsi, con date “giuste”, non ho vinto nulla. Tutto questo mi aveva un po’ demoralizzata, è la mia solita sfortuna che mi fa passare tempi “morti” e momenti in cui si accavalla di tutto e bisogna rinunciare a qualcosa a cui si tiene. Vorrà dire che se farò meno teatro… mi auguro di vincere di più con la scrittura, anche se non è per niente facile, i concorrenti sono sempre tanti, tanti illusi come me che aspirano a un momento di gloria! Per il resto le giornate scorrono tranquille e cerco di far tesoro di questo periodo buono, che non sempre capita nella vita. Da domani si guarda al Natale: il mese esordisce coi compleanni di Cesare (6 anni l’1 dicembre) e di Martino (14 anni il 4), poi ci sarà la ricerca dei regali natalizi e stavolta non ho ancora idee, ci saranno le decisioni su come passare le festività, dove e con chi: vorrei incontrare figli e nipoti, ma vorrei anche muovermi un po’ da casa, fare qualche esperienza nuova, che ravvivano la vita e ringiovaniscono… sono ancora fiduciosa che qualcosa di bello si riuscirà a inventare e spero di non ritrovarmi con le ennesime delusioni e troppe giornate passate rintanata in casa. E mi accorgo all’improvviso che la fine dell’anno è vicina, ogni anno arriva sempre più velocemente, il tempo che resta diminuisce mentre le idee e i desideri sono ancora tanti...