ricomincioda7

FINE e INIZIO


  IN ANTICIPO
 Ecco arrivata un’altra fine d’anno, con gli inevitabili pensieri su ciò che è passato, che corrono per la testa di più quando non si hanno molte altre cose da fare. Come è stato quest’anno? Così così? Mediocre? Si dice “quando c’è la salute c’è tutto”, nel 2022 nemmeno la salute c’è stata, il covid ha colpito e mi ha indebolito parecchio. Sono andata a ripercorrerli, qui sopra, i dodici mesi: ho ritrovato cose carine, ma anche tanta fatica; la fine del mio gruppo teatrale mi ha destabilizzato, ho un bel da rispondere, a chi mi chiede “ora che farai”, che sto in attesa fiduciosa di come si evolverà nel nuovo gruppo, che avrò più tempo per me e per altri miei interessi ecc ecc. Anche lo scrivere qui è rallentato, non sono riuscita a continuare la rubrica mensile “dove vorrei tornare”, a volte vorrei scrivere, ma non riesco a cominciare. Lo stesso mi accade per i racconti, le poesie, il nuovo libro del quale, tempo fa, avevo iniziato a preparare la traccia (e dire che è un argomento molto d’attualità, altri ne arriveranno a scrivere prima di me) In realtà sono stanca, molto stanca, non ritrovo entusiasmo per fare anche ciò che potrei o vorrei, mi sembra che i giorni passino arrancando da una mattina all’altra, dispersi tra le incombenze della quotidianità. Anche il marito è stanco, i suoi problemi fisici si fanno sentire, è spesso esasperato, passa ore e ore sul divano a guardare telefilm o a leggere sul cellulare, ora poi che ha fatto l’abbonamento on line a un quotidiano… Non ci sono più proposte di nessun genere: passeggiate, musei, ristoranti… Non incontriamo nessuno, se non i nipoti quando facciamo i baby sitter. Se gli chiedo io, spesso non risponde nemmeno. Di solito andavamo a teatro l’ultimo dell’anno: stavolta c’era uno spettacolo sul romanzo “Le ragazze di San Frediano”, due repliche, ieri sera e stasera. Ha voluto andarci ieri sera, così si spendeva meno, pagare più del doppio per una fetta di panettone e un bicchiere di spumante mediocre non ne valeva la pena. Lo spettacolo è stato divertente, almeno quello... Gli avevo proposto: - Il 31 potremmo andare a mangiare la pizza, poi al cinema.- Oppure, se volevamo uno sballo, il ristorante-agriturismo Casamatta proponeva, a un prezzo ragionevole, una cena abbastanza normale (ormai il cenone è superiore alle nostre capacità digestive) e dopo avremmo potuto dormire lì, tra i boschi. Un’esperienza che era stata in programma qualche mese fa, ma poi saltò per un’urgenza medica del cuoco. Nessuna risposta e ora siamo qui a casa, io al computer, lui alla tele, dice che non ha ancora deciso se stare su fino a mezzanotte o andare a dormire prima. Come è stato Natale in anticipo, così è stato in anticipo il Capodanno, visto che qualcosa di carino l’abbiamo fatto ieri sera. Vorrei che il 2023 fosse migliore. Lo si spera sempre, sono poco originale. L’oroscopo dice che i transiti astrali per me saranno positivi, c’è di mezzo Giove che arriva, Saturno non è più in aspetto difficile… crediamoci, ma senz’altro ci dovrò mettere impegno e volontà personali, come al solito, e ora sento che scarseggiano. Non è un bel momento a livello generale e questo non aiuta l’ottimismo; ripeto “basta che ci sia la salute”, penso davvero che questo possa aiutare ad affrontare tutto il resto. C’è una cosa che provo dentro di me in questo periodo: vorrei riuscire a lasciare, a mettere ordine, a seguire l’essenziale senza disperdermi, senza sentirmi così spesso inadeguata e in affanno… E’ un’idea ancora un po’ confusa, non saprei neppure dettagliarla meglio, forse è uno dei soliti buoni propositi? Insomma, passerà la mezzanotte come tutte le altre, solo coi petardi che esplodono tra le vie del quartiere, ci sono molti abitanti cinesi e non badano al risparmio tra botti e luci. Poi sarà il nuovo giorno, il nuovo anno e… sì, speriamo ancora nel meglio...BUON ANNO !