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IN BIBLIOTECA


LETTURE COME MEDICINA
Nel mio quartiere c'è una piccola biblioteca, gestita da un' associazione di volontariato, la stessa che permette, fornendo lo spazio e il supporto, di far esistere il gruppo teatrale "Ragazzi over 65", che ora sta diventando "I ragazzi del 334", dal numero civico in cui si trova il teatro. Questa biblioteca è aperta due pomeriggi alla settimana e il sabato mattina, ha qualche stanza dove i ragazzi studiano, aiutati da educatori, spesso organizza presentazioni di libri, conferenze, cineforum. Da poco sono arrivati ben 1800 euro, stanziati dal governo precedente (ci tengono a precisare), per rinnovare e implementare la dotazione libraria. Miracoli che raramente succedono! Hanno fatto gli acquisti, poi hanno pensato di festeggiare l'avvenimento, anche per far conoscere ai cittadini il fatto miracoloso e i libri nuovi. Così sabato scorso c'è stato... come chiamarlo? Un evento? Una performance? Insomma, alcuni di noi anziani, insieme a qualche ragazzo di altri gruppi teatrali seguiti dalla nostra regista giovane Valentina, quella mattina abbiamo indossato i camici, messo i badges col nostro nome sul taschino e siamo diventati ... medici e infermieri: chi entrava in biblioteca veniva guidato da Valentina a una "diagnosi", attraverso domande e scelte tra biglietti, poi affidato ad uno di noi medici che dovevamo "curarlo" in una delle salette diventate ambulatori, leggendogli alcune pagine da uno dei nuovi libri, quello più adatto alla sua "malattia". Finita la lettura, gli compilavamo la "ricetta": titolo e autore del libro, prescrizione e posologia (a fantasia del lettore), come promemoria se voleva prendere in prestito il libro per continuare a leggerlo. La biblioteca si affaccia su una piazza dove al sabato c'è il mercato, quindi speravamo in un pubblico discreto, i più prestanti dei nostri infermieri giravano tra le bancarelle per spiegare l'iniziativa e invitare a entrare. Era una proposta di... cura dell'anima, la lettura è proprio così, leggere fa bene alla mente, al cuore, fa viaggiare, riflettere, pensare... non ho bisogno di dilungarmi! In effetti molti erano incuriositi, entravano, chi un po' diffidente, chi sorridendo, si sottoponevano al "triage", poi sparivano col medico dell'anima negli stanzini... e tutti ne uscivano con un bel sorriso! Naturalmente, essendo nel nostro quartiere, c'erano amici e familiari tra i "pazienti", ma anche altre persone che non avrebbero solitamente messo piede in biblioteca, alla fine tutte le ricette preparate erano finite, abbiamo dovuto continuare a scriverle su fogli bianchi! Hanno fatto una capatina anche il presidente del quartiere e la vicesindaco: per quest'ultima è stata una sorpresa, non conosceva nei dettagli l'iniziativa e ne è stata entusiasta. - Da fare anche nelle biblioteche degli altri quartieri! - commentava. Naturalmente entrambi hanno dovuto sottoporsi a diagnosi e terapia! E tutto si è concluso, alle 13, con qualche teglia di pizza e un po' di bibite, offerte dall'associazione agli attori. Tutti contenti dell'esperienza, mi sa che alla regista ne verranno altre di queste belle idee per animare il quartiere!