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NERETTA A SCUOLA


LA SCRITTRICE
 Sono arrivate le due mattine dedicate alla scuola primaria, a presentare il mio libro NERETTA, storia di una matita, ai bambini delle classi prime e seconde.Molta emozione, prima... molta soddisfazione, direi gioia, dopo. Tutto è andato come previsto, o quasi.Il primo giorno, dedicato ai più piccoli, con le insegnanti avevamo deciso che avrei proiettato le illustrazioni del libro raccontandone gli episodi; occorreva la famosa lavagna LIM, io non l'avevo mai usato prima d'ora, sono andata in pensione quando era ancora un raro gioiello e pochissime classi privilegiate lo avevano. Ora ho scoperto che è uno strumento favoloso, mi rincresce di essere stata troppo vecchia per godermela.Ma la tecnologia è sempre barcollante nelle scuole, come l'organizzazione, e quando sono arrivata non si sapeva se la lavagna, quella trasportabile all'occorrenza nelle stanze per incontri e iniziative, era disponibile, se funzionava... Passano gli anni, io continuo a non meravigliarmi di niente, già mi rassegnavo a fare una presentazione solo a parole sfogliando il libro, situazione molto meno accattivante. Poi per fortuna tutto si è sistemato, la custode anzi è stata molto rapida a girare meglio le seggioline, perchè la LIM non aveva la prolunga...Vedere immagini su uno schermo, insieme al mio racconto, tiene viva l'attenzione dei bambini più piccoli, non si sono stancati, alla fine erano tutti contenti. Io non avevo nemmeno perso la voce, dopo aver fatto la presentazione tre volte, per tre classi!Il giorno dopo, con le seconde tutto era organizzato meglio. Ho avuto la collaborazione di due signore che vanno spesso in quelle classi a fare animazione alla lettura: insieme abbiamo preparato un vero piccolo spettacolo, con oggetti che diventavano i personaggi dei capitoli scelti per la lettura. Ci eravamo trovate insieme qualche giorno prima per decidere una traccia di sceneggiatura e via! Direi che è stato proprio divertente.Dopo le scenette ogni bambino aveva preparato una domanda per l'intervista alla scrittrice, erano domande simpatiche, sul personaggio, sull'ispirazione a scrivere, sul tempo per completare una storia, su come vivevo e sognavo da piccola... Così c'è stato tanto da parlare insieme e ho raccontato loro cose del passato, che ora non ci sono o non si usano più e questa conversazione è piaciuta molto anche alla maestra... praticamente è stata aggiunta una lezione di storia! In ogni classe ho lanciato proposte e suggerimenti di lavoro attorno al libro, ho raccontato cosa è stato fatto in classi precedenti, ho invitato caldamente le insegnanti a far lavorare la fantasia. Poi, se vorranno farmeli conoscere, vedrò volentieri i risultati delle loro attività. In fondo è questo il motivo per cui amo portare Neretta nelle scuole, una specie di corso d'aggiornamento, sullo stile di Gianni Rodari!E se dopo tutto ci saranno bambini o classi che decideranno di acquistare il libro personale... un po' di guadagno non fa mai male!