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25 APRILE


CAMMINANDO e RICORDANDO
 Il giorno 25 aprile tutti gli anni cerco di fare qualcosa per commemorare ciò che fu e il valore di questa data. Anche qualcosa di piccolo, per esempio leggere un racconto o un libro (che ho iniziato apposta nei giorni precedenti), vedere un film sull’argomento, cantare dentro di me certe canzoni; oppure è capitato che potessi assistere a uno spettacolo teatrale o partecipare a feste o manifestazioni organizzate da qualcuno.Quest’anno nella mia zona al mattino c’è stata una camminata lungo un percorso che toccava diversi punti importanti a memoria della guerra, della lotta partigiana e della liberazione. Il tempo era discreto, ho voluto partecipare.Per me era un’impresa percorrere diversi chilometri, ma era un piccolo sacrificio che sentivo necessario, confidavo nel passo lento e nelle fermate per le commemorazioni. Così è stato, ad ogni sosta c’era un piccolo discorso che presentava il fatto o la persona ricordata, o anche problemi e guerre attuali: la Palestina, le carceri, le morti sul lavoro, tutti stimoli per meditare e riflettere. Ogni discorso si è concluso con un canto partigiano, o di lavoro, accompagnato da chitarra e contrabbasso; tutti cantavano, ci era stato distribuito un fascicolo con le parole dei canti, li conoscevo quasi tutti.Eravamo in parecchi, altri si aggiungevano via via lungo le strade, uscendo dalle case, qualcuno faceva solo un tratto di percorso, la maggior parte, come me, ha seguito tutto. Molti erano gli anziani, forse più della metà, parecchie le famiglie con bambini di ogni età, scarsi erano, secondo me, i giovani e i ragazzi e questo non mi è affatto piaciuto.Ho incontrato tante persone conosciute durante gli anni: ex colleghi di lavoro, genitori di miei antichi scolari (ora adulti e non più a Firenze), persone che ultimamente hanno fatto con me esperienze di teatro. Affiancati per qualche tratto di strada, abbiamo parlato di tante cose, delle esperienze di vita che davano un perché al nostro ritrovarci lì.La signora che ha fatto con me l’animazione di Neretta alla scuola mi ha detto che le letture da me suggerite per le sue successive animazioni sul 25 aprile sono piaciute moltissimo ai bambini, tanto che ora ne richiedono i libri in biblioteca: questo mi ha fatto un enorme piacere, pensare che le usavo e piacevano ugualmente nelle mie classi degli anni ‘80… I bambini riconoscono quando uno scritto è valido, lo recepiscono sempre.Durante il cammino i gruppetti si formavano e si scioglievano, per incontrare e parlare con altri conoscenti. A tratti camminavo sola… e pensavo… a tutti i 25 aprile che ho passato, sempre per me carichi di emozioni nel ricordo dei fatti di guerra, ma anche ricordavo tutti i modi in cui, nelle mie classi, insieme ai colleghi ho sempre cercato di celebrarlo. Così ho ripercorso le ricerche, le interviste ai nonni, i films visti, gli spettacoli che abbiamo costruito, le scene recitate, i canti, tanti canti, che abbiamo cantato in tanti anni. Sono fra i ricordi più vivi e più belli delle mie esperienze di insegnante.Quello più forte è una serata, durante un soggiorno in montagna: eravamo fuori dalla casa, al buio, seduti in cerchio sul prato attorno al fuoco, il maestro con la chitarra insegnava ai bambini le canzoni dei partigiani per lo spettacolo che stavamo preparando… L’aria era fredda, il cielo limpido e pieno di stelle, tutti cantavamo a voce bassa, c’era un’atmosfera quasi di sogno, certi piccoli brividi non erano per il freddo…“Bersagliere ha cento pennee l’alpino ne ha una solail partigiano ne ha nessuna e va sui monti...”Spero che certe esperienze abbiano lasciato tracce nei nostri scolari.