SFUGGIRE AL CALDO
Campitello MateseQuest’anno le mie partecipazioni ai concorsi letterari finora non avevano portato grandi risultati e di conseguenza nemmeno grandi viaggi per le premiazioni: una giornata a Castiglion Fiorentino, quattro giorni a Torino a riempirmi di freddo e di umidità (Già, mi ero ripromessa di parlarne meglio e ancora non l’ho fatto…).Ma in luglio ecco due premi molto ravvicinati e stavolta, come avevo anticipato, siamo andati col camper, approfittando per organizzare, tra l’uno e l’altro, un breve viaggio alla scoperta di luoghi d’Italia poco conosciuti.Caiazzo, il paese della prima premiazione, ormai ci è familiare e ci siamo anche affezionati: c’è un posto comodo per mettere il camper, ci sono ottimi ristoranti, il paese è grazioso con negozi interessanti, stavolta mio marito ha scoperto anche un’enoteca e per lui è un valore aggiunto.Lì ero già stata premiata l’anno scorso e questa cerimonia è simpatica, perché l’organizzatore, un anziano professore colto e appassionato, presentando opere e autori aggiunge sempre notizie e aneddoti e il tempo vola che è un piacere.Poi siamo partiti per la montagna. Come temevo, le aree con i servizi per il camper nella zona sono pochissime e alcune segnalate sono inesistenti! Come in Basilicata nel 2011! Così abbiamo puntato direttamente a un agriturismo, un po’ lontano, ma a una discreta altitudine e dal sito su internet pareva ben attrezzato. Mai scelta è stata più felice! Un luogo da sogno, un’immensa proprietà tra prati e boschi, allevamenti di mucche, pecore e cavalli, lo spaccio e il ristorante con prodotti locali, l’area camper all’ombra di enormi querce. L’unica pecca: internet e il telefono erano disponibili solo all’edificio uffici-ristorante, e nemmeno sempre, ma non si può pretendere tutto! Ci siamo stati cinque giorni, divinamente, tra relax e passeggiate, pranzi squisiti e colazioni col latte appena munto; il caldo era sopportabile, alla sera serviva un golfino leggero, leggevamo delle temperature altissime a Firenze e altrove, godendo della nostra buona sorte. Uscivamo a volte col camper per esplorare qualche luogo dei dintorni, per esempio il bellissimo lago Matese, e non ci pareva vero di rientrare alla sera al fresco dell’Agriturismo Falode. Una volta, viaggiando per una stradina tra gli allevamenti, cinque cani da pastore hanno letteralmente assalito il camper e non è stato semplice avanzare senza danni per noi e per loro: alcuni saltavano addirittura fino ai finestrini che ci eravamo affrettati a chiudere. Mi chiedevo: se uno fosse andato a fare un’escursione a piedi, come sarebbe finita?Poi siamo andati alla ricerca di altre cose belle in questo massiccio del Matese. Purtroppo ciò che mi interessava di più non era raggiungibile, il museo è chiuso: parlo del dinosauro Ciro, il cucciolo di velociraptor trovato a Pietraroja fossilizzato nella pietra, un reperto importantissimo, fra i tanti che stanno scoprendo in zona. Come mi sarebbe piaciuto fotografarlo e portare del materiale esplicativo ai miei nipoti, a cui ho raccontato la sua storia!Mi sono consolata con un luogo che non conoscevo, una bella sorpresa: il sito archeologico di Altilia, vicino alla cittadina di Sepino. Sono i resti ben leggibili di una città romana, tra cui sorgono delle case e fattorie abitate, il tutto forma un sito unico, molto particolare.Nonostante cercassimo parcheggi e aree di sosta ombreggiati, la visita ai paesi in cui ci fermavamo era faticosa, per il caldo e le stradine in salita; a volte non c’erano ristoranti o erano chiusi, così come i negozi, e non si vedevano cartelli con orari. Finivamo tutte le provviste in camper, per la notte “scappavamo” in qualche località tra i boschi o sui passi, almeno stavamo più in alto possibile, sperando di avere più fortuna il giorno successivo.Il punto più alto della zona è Campitello Matese, a 1450 metri, e siamo finiti lì, dove finalmente abbiamo trovato il fresco di notte e una temperatura sopportabile di giorno, che ci permetteva di passeggiare per i sentieri. Ci siamo restati il più possibile, finché non siamo dovuti ripartire per il nord: ci aspettava il paese di Campagnano di Roma, circa all’altezza del lago di Bracciano, dove sabato 20 venivo premiata per un racconto. Un’altra bella scoperta: è un paese molto carino, con la parte antica costruita sulla roccia, dei bei palazzi, una vita sociale e culturale attiva, un interessante museo archeologico. Stavolta il premio, oltre al solito diploma, ha compreso due prodotti locali: un bel pezzo di pecorino e uno di pancetta! Ma faceva caldo, tanto caldo! Era così faticoso girare nel paese, però ci sarebbe piaciuto esplorare ancora un po’ la zona, così abbiamo deciso di andare sul lago di Bracciano, dove erano indicate due aree di sosta. Purtroppo era domenica pomeriggio, dappertutto sul lago era strapieno di turisti, non ci stava più neppure uno spillo, figuriamoci un camper! Così dopo aver sofferto ancora per il caldo mio marito ha deciso che saremmo rientrati a Firenze, almeno saremmo arrivati di sera tardi, forse col caldo sopportabile. Fine del viaggio, ci resta la voglia di rivedere quelle zone del Lazio che abbiamo attraversato, ci torneremo, non sono molto lontane. Mio marito si è reso conto che con queste temperature non è possibile usare il camper per viaggiare d’estate, il sistema di raffreddamento che abbiamo messo non è sufficiente. E’ buono solo per le mezze stagioni, se esistono ancora!Qui a Firenze non abbiamo l’aria condizionata, è tutto un gioco di ventilatori e finestre chiuse, ma si suda lo stesso; si sta bene solo negli orari in cui possiamo andare in piscina. C’erano alcune faccende da sistemare in questi giorni, soprattutto riparare la lavapiatti, spero che ora si possa pensare ad andare alla casa in montagna...