ricomincioda7

PIOVEVA PIOVEVA


L’IMPERMEABILE ROSSO 
 Una volta il primo ottobre incominciava la scuola. Ne ricordo pochi di questi inizi: il primo giorno della scuola elementare, il primo giorno della prima all’istituto Magistrale, gli altri si sono persi nella memoria … tranne uno che oggi, primo ottobre 2024, tempo umido, pioggia copiosa, è proprio d’attualità ricordare.Pensando a certi fatti e situazioni della mia vita in quel periodo, sono certa che fosse il primo ottobre 1966, iniziavo la seconda all’istituto magistrale.Era una giornata come oggi, fredda, piovosa, uggiosa, forse anche peggio, perché a Bologna la pioggia è ancora più pioggia, alle sette del mattino è ancora buio quando partivo da casa per andare a scuola e quel giorno non ero affatto contenta. Certo, avevo il piacere e la voglia di rivedere le compagne in una classe molto affiatata, dove studiare era anche divertirsi insieme, però mi accompagnava il rimpianto di un’estate meravigliosa, in cui al mare avevo fatto esperienze di amicizie, amori e belle giornate che non avrei più dimenticato per il resto della vita.Inoltre in quel periodo ero un po’ in crisi, quei momenti dell’adolescenza in cui non ti senti a tuo agio da nessuna parte, vivi momenti contrastanti, vorresti e non vorresti, e, soprattutto in quei tempi e nella mia famiglia, i genitori erano oppressivi e cercavano di “indirizzarmi per il mio bene”, altrimenti chissà cosa sarei diventata.Insomma, un momento esistenziale grigio che quella giornata cupa ben rispecchiava. E per la pioggia avrei voluto prendermi un ombrello, ma la mamma mi convinse (o costrinse?) a mettermi l’impermeabile rosso, che mi aveva appena comperato apposta per quell’autunno. Ma io quell’impermeabile lo odiavo: era di un rosso sfacciato che non passava inosservato, era largo e lungo, forse una misura in più della mia (“Così ti dura.”), mi avvolgeva e mi faceva sgraziata, era leggerissimo quindi sotto occorreva mettere una maglia e una giacca ed esteticamente la situazione peggiorava… cercavo di non indossarlo mai. Ma quella mattina non riuscii ad evitarlo, ricordo che camminavo arrabbiata sotto i portici sbirciando nelle vetrine per valutare il mio grado di goffaggine senza trovare il coraggio di guardarmi del tutto.Così arrivai a scuola, con la convinzione di essere la ragazza più brutta di tutto l’istituto Magistrale: un buon inizio davvero! Ma come spesso accade, non immaginavo che dopo pochi mesi sarebbe iniziata una delle avventure più importanti della mia vita.