ricomincioda7

Post N° 151


INTERCULTURA (segue)La presenza di alunni di origine non italiana ormai in tutti i livelli di scuole pone nuove sfide, ma offre anche nuovi stimoli al lavoro in classe.Io mi sono sempre trovata bene in situazioni multiculturali, ho visto che tutto il gruppo ne veniva arricchito, se le diversità diventavano un'occasione di confronto e di dialogo.E' vero, di solito i problemi maggiori vengono dagli adulti, spesso dalle famiglie.Una volta, verso il 1990, avevo una prima classe con 5 Cinesi su 19 alunni (erano le prime situazioni così e certi colleghi mi compativano...).Un giorno un bimbo italiano mi chiese di distribuire gli inviti alla festa del suo compleanno,"però, disse, la mamma ha detto di darli solo agli Italiani""Perchè? "gli chiesi.Lui ci pensò un attimo, poi "perchè i Cinesi non sanno leggere l'italiano"Io non approfondii se il motivo veniva dalla mamma o se era una idea sua, però gli dissi:"Ai Cinesi posso benissimo leggere e spiegare io l'invito. Non è gentile dire che fai una festa e dare gli inviti solo a qualcuno. Scegli: o dai gli inviti a tutti qui in classe, o li dai solo ad alcuni, ma fuori scuola."Lui ci pensò un attimo, poi decise di darli a tutti...Ah, lo zampino dei genitori...(Per la cronaca, quelli furono cinque anni molto validi e interessanti e pian piano tutti i genitori capirono...)Un'alta cosa: nel mio corso di francese dopo la scuola (dove gli iscritti da 11 iniziali sono diventati 16!) ho notato che la metà sono di origine straniera: qualcosa vorrà dire...Forse i loro genitori sono più consapevoli dell'importanza di studiare le lingue...Che poi, se devo dire la verità, ho notato che in genere i bambini stranieri anche se non sanno bene l'italiano sono i più pronti ed abili a "districarsi" nello studio di altre lingue...Questa almeno è stata la mia esperienza.Ora vi saluto per un po': c'è in cantiere una trasferta da parenti... che spero possa diventare anche un giretto turistico!Ci risentiamo tra qualche giorno!