ricomincioda7

Post N° 229


Scuola al passato remoto (10)continua dal post 227Le colonie estive sono istituzioni che permettono ai giovani insegnanti o aspiranti tali di farsi una bella esperienza ...per alcune settimane vitto, alloggio, soggiorni magari al mare così ci scappa anche la tintarella, uno stipendio non da buttare via e tutto in regola: assicurazione, contributi...In cambio c'è da gestire un gruppo di ragazzini, dalla mattina alla sera...che sarà mai...Anch'io, dalla prima estate "lavorativa" (quella dopo il doposcuola dalle suore) avevo fatto domanda per turni di lavoro nelle colonie.Da piccina ero stata solo una volta in colonia e ne avevo tristi ricordi: lunghe file di bambine che facevano tutto all'unisono, ci si pettinava e vestiva pure in fila e ognuna doveva pettinare e allacciare i bottoni sulla schiena alla divisa della bambina davanti (e la prima come faceva? Il problema non mi riguardava, visto che ero tra le più alte!). In spiaggia ogni squadra formava un cerchio, ci si sedeva e la maestra delimitava col piede nella sabbia lo spazio girando alle nostre spalle e per giocare non si poteva uscire da lì. Per me era stato un incubo, tanto che mi ammalai di...mancanza di libertà e conclusi quell'esperienza infantile in infermeria...Ora, da grande, la necessità finanziaria era importante, così speravo di fare la "signorina" in qualche colonia, magari non sarebbe stato tanto male visto dalla parte del comando...Anche lì però ero in fondo alle graduatorie, ero troppo giovane, non avevo esperienze...così nessuno mi chiamò...nei tempi regolamentari.Avevo perso ormai le speranze quando in luglio ricevetti una telefonata: c'era bisogno di una supplente in una colonia della Provincia, in montagna, sull'Appennino bolognese, il turno era appena iniziato, bisognava partire subito, ero disponibile?C'era da chiederlo? Non avevo fatto il corso di formazione, ma avevo entusiasmo, voglia di lavorare, bisogno di guadagnare......il tempo di fare le valigie ed ero già sulla corriera che passava davanti a casa mia e saliva tra le montagne.La colonia si trovava in una vallata fuori dal paese nella cui piazza mi scaricò la corriera, mi avviai a piedi e quando arrivai, ancora prima di entrare, rimasi di sasso: vidi bambini che scorazzavano dappertutto, stavano sugli alberi, entravano e uscivano da tutte le porte e le finestre del pianterreno, in quelle del primo piano stavano a cavalcioni del davanzale o gettavano di sotto qualcosa...Era passato il vento, anzi la tempesta, del '68 ed io ancora non lo sapevo.