<!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } -->Dalle belle città date al nemicopartimmo un dì per l'aride montagnecercando libertà fra rupe e rupe...(canto partigiano delle valli piemontesi)Questa è la colonna sonora del mio viaggio, la sentii su internet prima di partire , in un sito turistico dove cercavo informazioni, è un canto che conosco e mi piace molto...ogni tanto mi tornava in mente, in quei giorni...Ma la prima tappa non è stata affatto in montagna: a causa dello sbaglio di autostrada (di cui ho parlato la volta scorsa) ci siamo ritrovati dalle parti di Saluzzo. Sia per l'orario, sia per il fatto che c'è un'area di sosta in periferia comoda e tranquilla, sia che la guida del Touring citava “interessante cittadina bla...bla...” ci siamo detti “Perchè no?” e abbiamo deciso di fermarci a visitarla.Direi che ne è valsa la pena. Ha una parte sette-ottocentesca ben curata, strade con i portici, antiche case, nel centro, simili a grandi cascine che ora sono suddivise in appartamenti, ma hanno mantenuto la vecchia struttura. Poi la parte storica si arrampica sulla collina, con case e chiese ancora più antiche dove domina il colore dei mattoncini rossi. L'abbiamo girata tutta con molto piacere.Io avevo pensato: “Una passeggiata in città, non sarà troppo faticosa” e visto che era un gran caldo mi ero messa un paio di sandaletti comodi, molto aperti, con un po' di tacco. Ahimè, non sapevo che le strade più antiche erano tutte fatte coi sassi, quelle che io chiamo con le uova, e mi hanno stroncato soprattutto al ritorno in discesa, quando alla pendenza si sommava la stanchezza! Alla sera avevo piedi e gambe in fiamme, ho riposto i sandali e mi sono convertita per tutto il resto del viaggio a ciabatte, scarpe da ginnastica e calzature che sono, direi, ciabatte da trekking!
VAL VARAITA 1
<!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } -->Dalle belle città date al nemicopartimmo un dì per l'aride montagnecercando libertà fra rupe e rupe...(canto partigiano delle valli piemontesi)Questa è la colonna sonora del mio viaggio, la sentii su internet prima di partire , in un sito turistico dove cercavo informazioni, è un canto che conosco e mi piace molto...ogni tanto mi tornava in mente, in quei giorni...Ma la prima tappa non è stata affatto in montagna: a causa dello sbaglio di autostrada (di cui ho parlato la volta scorsa) ci siamo ritrovati dalle parti di Saluzzo. Sia per l'orario, sia per il fatto che c'è un'area di sosta in periferia comoda e tranquilla, sia che la guida del Touring citava “interessante cittadina bla...bla...” ci siamo detti “Perchè no?” e abbiamo deciso di fermarci a visitarla.Direi che ne è valsa la pena. Ha una parte sette-ottocentesca ben curata, strade con i portici, antiche case, nel centro, simili a grandi cascine che ora sono suddivise in appartamenti, ma hanno mantenuto la vecchia struttura. Poi la parte storica si arrampica sulla collina, con case e chiese ancora più antiche dove domina il colore dei mattoncini rossi. L'abbiamo girata tutta con molto piacere.Io avevo pensato: “Una passeggiata in città, non sarà troppo faticosa” e visto che era un gran caldo mi ero messa un paio di sandaletti comodi, molto aperti, con un po' di tacco. Ahimè, non sapevo che le strade più antiche erano tutte fatte coi sassi, quelle che io chiamo con le uova, e mi hanno stroncato soprattutto al ritorno in discesa, quando alla pendenza si sommava la stanchezza! Alla sera avevo piedi e gambe in fiamme, ho riposto i sandali e mi sono convertita per tutto il resto del viaggio a ciabatte, scarpe da ginnastica e calzature che sono, direi, ciabatte da trekking!