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CONVEGNO


Venerdì scorso sono stata tutto il giorno QUI, a questo convegno:A   SCUOLA   NESSUNO  E'  STRANIEROConvegno nazionale sull'intercultura nella scuolaQuesta volta non dovevo relazionare nulla, sono andata per ascoltare, informarmi e basta.E' una tematica a cui mi interesso da molti anni, dagli inizi degli anni '90, dalle prime esperienze di alunni immigrati nelle nostre scuole...di strada ne ho percorsa tanta, anzi di strade, perchè le situazioni, le problematiche, le strategie occorre continuamente rivederle ed aggiustarle.Ora gli “stranieri” nella scuola comprendono per la maggior parte alunni nati qui in Italia, stranieri ancora per la legge, ma in realtà diversi dai coetanei italiani quasi solo per l'origine e la provenienza delle famiglie: questo non risolve automaticamente i problemi di integrazione, ma ne pone dei nuovi e differenti.E in questo senso il convegno ha affrontato un ampio ventaglio di tematiche:logicamente il primo apprendimento della lingua italiana,ma anche la lingua per studiare, cioè come facilitare l'apprendimento dei linguaggi specifici nelle varie materie, soprattutto tenendo conto del fatto che ormai molti ragazzi di origine non italofona frequentano le scuole medie e superiori (ma questa ricerca per facilitare i linguaggi specifici dello studio è utile per tutti, anche per chi l'italiano dovrebbe conoscerlo dalla nascita...).Sono stati trattati anche aspetti nuovi: le situazioni nelle scuole dell'infanzia, dove si formano dalle radici le basi per l'integrazione,le problematiche degli adolescenti immigrati o di seconda generazione, che spesso vivono conflitti complessi, tra la famiglia d'origine, le relazioni con i coetanei, la ricerca di un ruolo all'interno della scuola e della società italiana.Non ultimo, la necessità di coinvolgere le famiglie di questi alunni nel progetto scolastico e di aiutare la loro partecipazione.Insomma, problematiche complesse, attualissime e pressanti.Con grande piacere ho visto che la partecipazione degli insegnanti di ogni età e di ogni ordine di scuola è stata altissima, tanto che avevano chiuso le iscrizioni on-line già da alcuni giorni. Guardando quella marea di persone che gremiva l'auditorium mi sono detta che...c'è speranza, saranno state anche solo una piccola goccia nel mare dei docenti italiani, ma c'è speranza che portino nelle loro scuole di tutta Italia (sì, venivano da tutte le regioni italiane) l'energia e la voglia di lavorare per l'integrazione di questi nostri ragazzi, nonostante le difficoltà in cui si dibatte oggi la scuola e i tentativi di dirigerla verso la competitività e la selezione.Una delle coordinatrici del comitato scientifico, nonché relatrici al convegno, è stata Graziella Favaro, che fino dagli anni '90 ha messo le sue capacità e competenze di pedagogista al servizio dell'intercultura e continua ad offrirci contributi importanti, sia teorici che pratici, collaborando a varie pubblicazioni per aiutare il lavoro concreto nelle classi. Ecco, mentre parlava io pensavo: “Ma una persona così, non sarebbe il caso di prenderla in considerazione come ministro dell'Istruzione, invece di... Purtroppo, chi sarebbe così adatto fin lassù non ci arriva di certo..."E applaudendo alla fine del suo intervento mi veniva da gridare: “Favaro for president!”Nel corso di questa bella giornata ho rivisto diverse persone che avevo conosciuto nel corso dei miei anni di lavoro: non me l'aspettavo che ne avrei ritrovate tante, ne sono stata contenta, nemmeno loro sono scesi dalle barricate. Ognuna di loro mi ha fatto venire in mente progetti, episodi, lotte, difficoltà vissuti insieme, ma anche le soddisfazioni che, nonostante tutto, il nostro lavoro ci ha dato...e dentro mi sentivo una nostalgia che ormai mi faceva commuovere...Per concludere una giornata così ricca c'è stato il concerto dell'Orchestra Multietnica di Arezzo, con musicisti venuti da tutto il mondo che rielaborano e offrono musiche coinvolgenti...che vengono anch'esse da tutto il mondo: la musica è il primo linguaggio universale e interculturale!
durante il concerto