ricomincioda7

TURISTI FAI DA TE


Ci sono...non sono svanita nel nulla.
Sto prendendo MOOOLTO con calma questi primi giorni dal rientro, vorrei evitare se possibile lo stress post-vacanze, anche se non è facile...Il riguardare e sistemare le mie foto mi fa bene, mi rilassa, mi sembra quasi di essere ancora laggiù...E allora riprendo il racconto. Oggi vi parlerò di...VITA DURA DEI TURISTI FAI DA TE Nei giorni in cui avevamo l'auto a noleggio abbiamo voluto visitare alcune città dell'interno.Nelle località turistiche della costa ad ogni angolo trovi gratis mappe e cartine degli insediamenti balneari, con indicate vie, spiagge, centri commerciali, ristoranti e divertimentifici diurni e notturni. Se invece da solo vuoi addentrarti nell'interno a scoprire la vera vita canaria, o ci vai in gita organizzata o...il NULLA! Nelle sintetiche guide portate dall'Italia avevo le indicazioni principali, senza mappe. In una città sconosciuta, prima di tutto vado all'ufficio del turismo e chiedo materiale, ma se non so dov'è l'ufficio turistico, come faccio senza mappe?Eccoci allora a TELDE, seconda città dell'isola, 100 mila abitanti. Pensate che esisteva già anticamente, fu la sede di uno dei regni guanci: i Guanci erano gli abitanti indigeni delle Canarie, che poi furono conquistati dagli Spagnoli, ennesima storia di colonialismi e distruzioni da parte degli Europei...Telde è divisa in tre grossi quartieri, due antichi, uno più moderno.
strada in un quartiere anticoSenza cartina, abbiamo seguito la prima indicazione stradale che ci ha ispirato, e ci ha ispirato bene perchè non solo siamo finiti in uno dei centri storici (S.Juan), ma pure nella strada dove troneggiava la desiderata "i" di “informazioni turistiche”: Tutta scena però, l'ufficio era minuscolo, c'era una vecchietta con l'aria di chi faceva volontariato, parlava solo lo spagnolo, forse pensano che soltanto gli Spagnoli siano incuriositi a lasciare le splendide spiagge per visitare le città dell'interno... E il materiale informativo era in spagnolo e in tedesco, poche cose in inglese. Povera vecchina! Deve aver captato la mia delusione, perchè si è fatta in quattro a cercare di tutto e di più, poi ci ha invitato in un locale attiguo dove era allestita una mostra di artigianato locale...commossa dalla sua buona volontà ho sfoderato tutto il mio scarso spagnolo per informarmi sugli oggetti esposti, allora lei è stata felicissima di darci informazioni che ho capito a metà...Finalmente la mappa ci ha consentito di girare per i due quartieri più antichi senza perderci, di arrivare alla cattedrale, ad un'altra chiesa, ai punti più panoramici...cattedrale di Telde
piantagioni di mandorli nei dintorni di TeldeIl giorno successivo, sperando di avere uguale fortuna, ci siamo diretti a INGENIO, città più piccola, dove ci interessava soprattutto un Museo de Piedras y Artesania di cui, naturalmente, non avevamo l'indirizzo. Dopo un bel giro panoramico su e giù per strade e stradine (queste città sono arrampicate sulle montagne), dopo aver chiesto informazioni senza aver capito del tutto le risposte, miracolosamente siamo passati davanti alla solita i e questa volta l'ufficio era ben rifornito, in varie lingue (escluso l'italiano naturalmente, è pretendere troppo...), ne siamo usciti con un malloppo di guide e mappe di varie località, oltre alla mappa di Ingenio dove l'impiegata ci aveva segnato il percorso per arrivare al museo.E' collocato in una tipica casa isolana, espone bellissimi minerali di quei territori vulcanici, oggetti antichi della vita quotidiana, statue e statuine di tipo religioso, lontane dal nostro gusto, ma indubbiamente suggestive.
antica camera in legno di pino canario
statua della Madonna di Candelaria, protettrice dell'arcipelagoPoi c'è la parte dell'artigianato, fra cui una scuola di ricamo che produce manufatti splendidi. Mi pare di aver capito che questo museo è tenuto aperto dalle ricamatrici stesse, una delle quali ha sospeso il suo lavoro per accompagnarci discretamente nelle stanze: eravamo gli unici visitatori! Un vero peccato, viste le migliaia di turisti che affollano le spiagge...
 Avevamo anche trovato, udite udite, la guida ai ristoranti di Ingenio, così per il pranzo ne abbiamo scelto uno che era indicato con cucina canaria. Ci siamo trovati bene: abbiamo preso il gofio, un antico piatto dei Guanci, una specie di polenta un po' soda ottenuta da cereali tostati e condita con olio, aglio e prezzemolo. Si mangia usando come cucchiaio pezzi di cipolla cruda. Vi attira? A me piace parecchio...e nelle Canarie è un piatto nazionale.Avevamo chiesto la frittura di pesce (pescado del dia), immaginando calamaretti, triglie, pesciolini vari...Sono arrivati otto mostri fritti che ci hanno lasciati di stucco: poi, guardando bene, abbiamo riconosciuto le fattezze di un tipo di pesce per noi misterioso che avevamo visto il giorno prima nella pescheria del supermercato: era il momento della verità, facendoci coraggio li abbiamo affrontati, rincuorati dal cameriere che diceva: “Qui potete usare anche le mani!” Mentre cominciavo a sgranocchiarli mi è venuto in mente Indiana Jones o qualcosa di simile che mangia grilli o scorpioni e ho detto a mio marito: “Così ci abitueremo per quando andremo a mangiar cavallette nel deserto...”Beh, quei mostri erano croccanti e buoni, anche le spine (quasi tutte)!
uno dei "mostri"