TRUCCO E PARRUCCOSabato era la Giornata Mondiale del Teatro, tutti l'avranno sentito dire dalla TV.Esiste da vent'anni, ma solo ora l'Italia ha deciso di aderire. Che faccia tosta!Proprio in questo periodo in cui tutto ciò che “odora” di culturale viene, nei fatti, da chi ha i grossi poteri considerato inutile spreco quindi...da tagliare senza pietà!Infatti so che nei teatri, all'inizio degli spettacoli di sabato scorso, c'è stato un momento di riflessione attorno a questi problemi.Io ho partecipato ad una iniziativa, diciamo così...collaterale. Insieme al marito e ad una coppia di amici venuti a trovarci da Bologna ci eravamo iscritti alle visite guidate offerte dalla Bottega FILISTRUCCHI, che a Firenze è un'istituzione nel campo teatrale.Pensate, è nata nel 1720 e da allora è stata sempre in attività artigianale, tramandata da padre in figlio. A quell'epoca facevano le parrucche, che andavano di gran moda e tutti le portavano. Poi si è riciclata e l'attività si è rivolta principalmente al teatro, aggiungendo alla produzione delle parrucche anche quella dei trucchi di scena: nasi posticci, trasformazioni in zombi, sfregi e ferite finti, deformazioni varie. Negli spettacoli teatrali e cinematografici si occupano del trucco degli attori. E le tecniche non sono molto cambiate nel tempo: l'uso di resine e materiali sintetici adesso facilita, ma resta sempre un'attività di precisione e di pazienza, che noi “profani” non immaginavamo così.L'erede attuale della ditta ci ha spiegato tutto questo, ci ha mostrato gli attrezzi del mestiere e ci ha dimostrato come lavora, raccontandoci in modo simpatico aneddoti e curiosità: per esempio che l'alluvione del 1966 inondò il pian terreno e metà del primo piano del laboratorio, trascinando via, oltre alle attrezzature, tutto l'archivio del lungo passato della ditta...tutto perduto! Dovettero ricominciare...Se passate a Firenze in via Verdi, davanti a quella vetrina un po' strana, un po' misteriosa, sappiate che dentro c'è questa lunga e bella storia...che speriamo possa continuare per altri secoli!Lì le foto si potevano fare, anzi, il padrone ne era contento, quindi non scrivo più ma vi lascio qualche immagine...
GIORNATA DEL TEATRO
TRUCCO E PARRUCCOSabato era la Giornata Mondiale del Teatro, tutti l'avranno sentito dire dalla TV.Esiste da vent'anni, ma solo ora l'Italia ha deciso di aderire. Che faccia tosta!Proprio in questo periodo in cui tutto ciò che “odora” di culturale viene, nei fatti, da chi ha i grossi poteri considerato inutile spreco quindi...da tagliare senza pietà!Infatti so che nei teatri, all'inizio degli spettacoli di sabato scorso, c'è stato un momento di riflessione attorno a questi problemi.Io ho partecipato ad una iniziativa, diciamo così...collaterale. Insieme al marito e ad una coppia di amici venuti a trovarci da Bologna ci eravamo iscritti alle visite guidate offerte dalla Bottega FILISTRUCCHI, che a Firenze è un'istituzione nel campo teatrale.Pensate, è nata nel 1720 e da allora è stata sempre in attività artigianale, tramandata da padre in figlio. A quell'epoca facevano le parrucche, che andavano di gran moda e tutti le portavano. Poi si è riciclata e l'attività si è rivolta principalmente al teatro, aggiungendo alla produzione delle parrucche anche quella dei trucchi di scena: nasi posticci, trasformazioni in zombi, sfregi e ferite finti, deformazioni varie. Negli spettacoli teatrali e cinematografici si occupano del trucco degli attori. E le tecniche non sono molto cambiate nel tempo: l'uso di resine e materiali sintetici adesso facilita, ma resta sempre un'attività di precisione e di pazienza, che noi “profani” non immaginavamo così.L'erede attuale della ditta ci ha spiegato tutto questo, ci ha mostrato gli attrezzi del mestiere e ci ha dimostrato come lavora, raccontandoci in modo simpatico aneddoti e curiosità: per esempio che l'alluvione del 1966 inondò il pian terreno e metà del primo piano del laboratorio, trascinando via, oltre alle attrezzature, tutto l'archivio del lungo passato della ditta...tutto perduto! Dovettero ricominciare...Se passate a Firenze in via Verdi, davanti a quella vetrina un po' strana, un po' misteriosa, sappiate che dentro c'è questa lunga e bella storia...che speriamo possa continuare per altri secoli!Lì le foto si potevano fare, anzi, il padrone ne era contento, quindi non scrivo più ma vi lascio qualche immagine...