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STORIA PER OGGI


 
 “L' ERRORE PIU' BELLO...”   Trenta anni fa insegnavo ancora a Bologna. Avevo una quarta elementare a tempo pieno, erano anni di sperimentazioni “eroiche” e con la collega facevamo tante belle cose, i bambini si divertivano ed imparavano piacevolmente. Quell'anno il libro scelto per la lettura della maestra ai bambini era stato “La torta in cielo” di Gianni Rodari, un autore che ci aveva accompagnato dalla prima, con le sue “Favole al telefono”, poi alla scoperta della lingua col “Libro degli errori” e cosi via...(era anche di moda, a quel tempo, fra gli insegnanti “alternativi” come noi).  Il libro piacque immensamente, così decidemmo di farlo diventare teatro e insieme ai bambini riducemmo, scegliemmo i momenti più importanti, scrivemmo la sceneggiatura, cominciammo a provare e a mettere in scena.Un teatro povero, anzi poverissimo: non c'erano spazi appositi, non c'erano fondi aggiuntivi...tutto si svolgeva in aula, sfruttando banchi, sedie, cattedra e...fantasia! La torta enorme fu dipinta sul polistirolo e volteggiava rischiosamente sulle teste appesa a un bastone per togliere gli abiti dagli armadi alti...La passione di tutti, bambini e maestre, ottenne il successo tra i genitori e i compagni di altre classi che videro lo spettacolo a Carnevale in diverse repliche, a turni perchè come dicevo potevamo usare solo lo spazio della nostra aula. Avevamo anche inventato la “colonna sonora”: parole e musica di una canzoncina di cui ricordo ancora il ritornello (che tutta la scuola poi aveva imparato a tormentone):“L'errore più bello l'ha fatto Geppetto ingegnoso e simpatico vecchietto che invece di fare una bomba nucleare ha inventato una torta spaziale che invece di uccidere tante persone ha reso felice la popolazione” E “L'errore più bello” fu anche il titolo del nostro spettacolo, perchè ci sembrava troppo “osare” per la nostra piccola cosa il titolo del romanzo.I bambini entusiasti del loro lavoro e del successo ottenuto ebbero un'idea: perchè non scrivere a Gianni Rodari? Si sapeva che lui amava colloquiare con le classi... Gli raccontammo la nostra esperienza in una lettera, unendoci il copione e i disegni dei bambini.Qualche tempo dopo, con nostra grande gioia, arrivò la risposta: una lettera autografa, con alcuni simpatici disegnini di suo pugno, in cui diceva che "l'autore è contento quando dopo la parola FINE le sue storie continuano a vivere..." Ci prometteva che sarebbe venuto a trovarci di lì a poco, dopo alcuni necessari "restauri" medici e questa promessa entusiasmava i miei alunni.Invece morì, proprio nel corso di uno di questi "restauri", proprio il 14 aprile 1980... Quel giorno, quando leggemmo in classe la triste notizia, i miei alunni credo che abbiano provato uno dei dispiaceri più grossi per la loro giovane età: stavano già preparandosi ad accogliere il famoso visitatore e a conoscerlo di persona.Io conservo questa lettera di Gianni Rodari come un tesoro...il copione di quello spettacolo invece l'ho perduto: chissà dove sarà finito...oppure a volte qualcuno ti chiede in prestito del materiale e non lo rivedi più. Di tutti gli spettacoli che ho preparato con le mie classi, solo questo mi manca, che forse è stato il più importante...Darei chissà cosa per rintracciarlo...Con questa storia oggi voglio ricordare, dopo 30 anni, Gianni Rodari... oggi, che ci sarebbe ancora bisogno di “errori più belli”...