ricomincioda7

THE WINNER IS...


SOGNO
Gascar H.,  Fortuna (1670)  Bene! E così, hanno vinto!Sono contenta di poter dire HANNO: 178 milioni suddivisi...viene un bel gruzzolo per ciascuno, da sistemarsi a vita, ma senza troppi rischi di andar fuori di testa.Io non sono tra quei fortunati, statene certi, perchè non ho mai giocato. Non ho mai vinto neppure una tombola e non sento nessuna voglia di “investire” i miei soldi in questo modo.Nelle ultime settimane più di una volta mi è capitato di parlare con qualcuno (anche qui, tra i blog) su cosa ci farei se vincessi una cifra così spropositata, ma tutta teoria, tutta fantasia...Come altri, innanzitutto darei una bella “sistematina” a me (e coniuge) e ai miei figli: un bel tetto per ciascuno, di quelli come mi immagino guardando le riviste d'arredamento, abbastanza sobrio, funzionale. Con un giardino intorno, finalmente!A seguire, un appartamentino al mare (per me) e uno in montagna (per il marito): questi due piccoletti, giusto per passarci qualche settimana noi, ma con una o due camere per gli ospiti.Terrei un “fondo viaggi”, per appagare il mio spirito vagabondo...Investirei un bel gruzzolo in beneficenza e saprei già per che cosa: conosco una coppia, qui nella mia città, che ha una casa famiglia, tre figli loro e sette in affidamento (ma di quegli affidamenti eterni perchè problematici...): sono persone favolose, li conosco abbastanza perchè ho avuto come scolari alcuni loro figli, non posso fare altro che ammirarli e pensare che sono eroi del nostro tempo, purtroppo sconosciuti... Poi, ho un sogno, che solo se vincessi così tanto potrei realizzare: aprire una scuola!Una scuola come piace a me, dove gli alunni imparino serenamente, siano amati soprattutto, si sentano a loro agio con se stessi e con gli altri e ognuno riesca a dare il meglio di sé, perchè ognuno ha qualcosa di positivo, si tratta solo di farlo venire fuori...Ci sono ancora insegnanti che credono in questo, li inviterei a lavorare con me, a lavorare insieme, collaborando faremmo grandi cose per i nostri ragazzi...Nello sfascio della scuola di oggi probabilmente avremmo anche molte iscrizioni...Che sogno...Beh, sapete, in realtà questo sogno una volta stava quasi per realizzarsi...Erano i primi anni ottanta ed io ero appena arrivata a Firenze. Lavoravo in una scuola cosiddetta “di frontiera” e non mi dilungo a spiegarne il significato...Per fortuna ero inserita in un piccolo gruppo di colleghi giovani come me, volonterosi, entusiasti, eredi del '68 ma negli aspetti positivi: lavoravamo bene insieme, i grossi problemi venivano affrontati insieme, i risultati non mancavano e tutto questo ci dava delle soddisfazioni, anche se non mancavano i commenti malevoli degli insegnanti più antiquati dell'istituto....Comunque i genitori (quelli più partecipi e presenti, naturalmente) erano contenti. Uno di loro un giorno ci fece una proposta: aveva un gruzzolo da investire, ci avrebbe sovvenzionato nell'apertura di una scuola privata, se ci interessava...Avremmo potuto lavorare liberi mettendo completamente in pratica le idee in cui credevamo...Ne discutemmo a lungo... eravamo giovani, alcuni erano uomini capifamiglia, alcuni di noi avevano figli piccoli e non si nuotava nell'oro, lo stipendio statale era sicuro così come quel posto di ruolo conquistato dopo supplenze e concorsi, imbarcarci in un'impresa simile lo sentivamo tanto affascinante quanto rischioso per le nostre famiglie...insomma, non trovammo il coraggio di accettare...restammo a “combattere” nella scuola statale e a sospirare per quel sogno...Ogni tanto ci ripenso...a cosa avrebbe potuto essere...