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HANNO DETTO, HANNO SCRITTO

Post n°791 pubblicato il 22 Gennaio 2012 da atapo
 

IL  RAGGIO  VERDE




Il commento di Ody nel post precedente mi ha stuzzicato...Quando guardavo i tramonti sull'oceano tante volte ho pensato al raggio verde...sarò mai così fortunata da vederlo?
Ho cercato notizie del fenomeno, ho concluso che difficilmente lo vedrò a Tenerife, dove le frequenti nuvole, benchè molto suggestive, creano condizioni poco favorevoli: il raggio verde vuole il cielo molto limpido.
Sapevo di un film con questo titolo, ho scoperto che Jules Verne ci ha scritto un romanzo...
Riporto qui alcune parti di questo romanzo, l'incontro con un raggio verde...e con altro...(ripreso da qui)

Avete osservato qualche volta il sole che tramonta su un orizzonte marino? L'avete seguito fino al momento in cui il disco sfiorando la linea del mare sta per scomparire? E' probabile. Ma avete percepito il fenomeno che si produce nell'istante preciso in cui l'astro radioso lancia il suo ultimo raggio, se il cielo, sgombro da brume, è allora di una perfetta purezza?
No! forse no.
Ebbene, la prima volta che avrete l'occasione - capita raramente - di fare questa osservazione, non sarà, come si potrebbe credere, un raggio rosso che colpirà la retina del vostro occhio, sarà invece un raggio verde, ma di un verde meraviglioso, di un verde che nessun pittore può ottenere sulla sua tavolozza, un verde di cui la natura nè nella varietà dei vegetali, nè nel colore del mare più limpido, ha mai riprodotto la sfumatura!
Se c'è del verde in paradiso, non può essere che quel verde, il vero colore della speranza.
(...) Ciò che Miss Campbell non disse loro, è che per la precisione questo raggio verde si riferisce a una vecchia leggenda di cui le era sfuggito il senso fino a quel momento, leggenda misteriosa tra tante altre, nate nel paese delle Higlands, che racconta: questo raggio ha la virtù di far sì che chi l'abbia veduto non possa più ingannarsi nelle vicende sentimentali; la sua apparizione distrugge illusioni e menzogne; chi avesse avuto il privilegio di scorgerlo una volta, vedrebbe chiaro nel suo cuore e in quello degli altri.
(...) E - per esempio, quel raggio verde che mi ostino a perseguitare , perchè non potrebbe essere la sciarpa di qualche Walkyrie, la cui frangia strascicasse nelle acque dell'orizzonte?
- Ah! No, esclamò Aristobulos Ursiclos, questo poi no!
Io ve lo dirò cos'è questo raggio verde!...
- Non me lo dite, non lo voglio sapere!
- Ma sì, rispose Aristobulos Ursiclos, risolutamente riscaldato dalla discussione.
- Ve lo proibisco...
- Lo dirò lo stesso, Miss Campbell. L'ultimo raggio che lancia il sole nel momento in cui il margine superiore del suo disco sfiora l'orizzonte, se è verde, è forse perchè nell'istante in cui attraversa il sottile strato d'acqua, si impregna del suo colore ..
- Tacete signor Ursiclos!
- Se pure questo verde non succede affatto naturalmente al rosso del disco, scomparso repentinamente , ma di cui il nostro occhio ha conservato l'impressione, perchè in ottica il verde ne è il colore complementare!
- Ah! signore! I vostri ragionamenti fisici...
- I miei ragionamenti, Miss Campbell, sono d'accordo colla natura delle cose, rispose Aristobulos Ursiclos, e per l'appunto io mi propongo di pubblicare una memoria in proposito.
- Partiamo zii miei! esclamò Miss Campbell, propriamente irritata. Il signor Ursiclos, colle sue spiegazioni finirebbe per guastare il mio raggio verde!
(...) Essi guardavano, chiudendo a mezzo le palpebre, quel disco che si deformava, che si gonfiava parallelamente alla linea d'acqua, e pigliava la forma d'un enorme pallone scarlatto. Non vi era un sol vapore al largo.
- Io credo che l'abbiamo stavolta! ripetè il fratello Sam.
- lo credo anch'io! rispose il fratello Sib.
- Silenzio, zii miei! esclamò Miss Campbell.
Ed essi tacquero, trattenendo la respirazione, come se avesero temuto che esse si condensassero in forma di una leggera nube, capace di velare il disco del sole.
L'astro aveva finalmente morso l'orizzonte con suo orlo inferiore. Esso si allargava, si allargava ancora come se fosse empito internamente d'un fluido luminoso. Tutti aspiravano cogli occhi i suoi ultimi raggi. Così Arago, stando nei deserti di Palma, nella costa di Spagna, spiava il segnale di fuoco che doveva apparire sulla vetta dell'isola Ivice, e permettergli di chiudere l'ultimo triangolo della sua meridiana.
Finalmente un leggero segmento dell'arco superiore fu tutto ciò che rimase del disco sfiorante le acque. In meno di 15 secondi l'ultimo raggio doveva essere lanciato nello spazio, e dare agli occhi pronti a riceverla quell'impressione di un verde paradisiaco! Ad un tratto due spari rimbombarono fra le rupi del litorale, al di sotto della collina. Sorse un fumo, e fra le sue volute si stese tutto un nugolo di uccelli di mare, gabbiani, gabbianelli, procellarie, spaventati da quelle schioppettate intempestive. Quel nugolo salì diritto, poi interponendosi come una cortina fra l'orizzonte e l'isola, passò dinanzi all'astro morente, nel momento in cui esso mandava alla superficie delle acque il suo ultimo sprazzo di luce.
 (...) In verità quella sera il tramonto del sole prometteva di essere così bello, che il più insensibile, il più positivo, il più prosaico dei mercanti della Citè , o dei negozianti della Canongate, avrebbe ammirato il panorama di mare.
Miss Campbell si era sentita rinascere in quell'atmosfera impregnata di emanazioni saline distillate da una leggera brezza venuta dal largo. I suoi begli occhi si aprivano sui primi piani dell'Atlantico. Alle sue guance pallide per la stanchezza ritornavano i colori resei della sua tinta scozzese. Quanto era bella così! Che fascino nella sua persona! Oliviero Sinclair camminava un po' indietro, contemplandola in silenzio, e lui, che fino allora l'accompagnava nelle sue lunghe passeggiate, ora turbato, coll'angoscia in cuore, osava appena guardarla!
Quanto ai fratelli Melvill essi erano così positivamente radiosi, come il sole. Essi gli parlavano con entusiasmo, lo invitavano a tramontare sopra un orizzonte senza brume: lo supplicavano di mandar loro il suo ultimo raggio alla fine di quel bel giorno. E le ricordanze delle poesie ossianesche si frammischiavano alle loro parole.
" O tu che rotoli sopra le nostre teste, tondo come lo scudo dei nostri padri, dimmi donde partono i tuoi raggi, o divino sole! Donde viene la tua luce eterna?"
"Tu ti avanzi nella tua bellezza maestosa! Le stelle compaiono nel firmamento! La luna pallida e fredda si nasconde nelle onde dell'Occidente, Tu solo ti muovi o sole!
" Chi potrebbe esserti compagno nella tua corsa? La luna si perde nei cieli; tu solo sei sempre lo stesso! Tu rallegri di continuo, nella tua carriera splendida!
Il sole si abbassava. Alla superficie delle acque tremolava una larga striscia d’argento, lasciata dal disco, la cui irradiazione era ancora insopportabile alla vista.
Bentosto da quella tinta di vecchio oro che esso pigliava cadendo, passava all’oro rossiccio.
Dinanzi agli occhi, velandoli con le palpebre, lampeggiavano dei rombi rossi, dei circoli gialli, che s’incrociavano come i colori fuggevoli del caleidoscopio. Leggere strisce ondulate rigavano quella specie di coda di cometa che il riflesso tracciava sulla superficie delle acque.
Era come un fascio di pagliuzze inargentate, il cui splendore impallidiva avvicinandosi alla spiaggia.
Di nubi, di nebbia, di vapori, per quanto tenui, non ce n’era apparenza su tutto il perimetro dell’orizzonte. Nulla turbava la purezza di quella linea circolare che un compasso non avrebbe tracciato più nettamente.
Tutti, immobili, più commossi che non si potrebbe credere, guardavano il globo che movendosi obliquamente all’orizzonte, discese ancora e rimase come sospeso un istante sull’abisso. Poi, la deformazione del disco, modificata dalla rifrazione , si fece a poco a poco sentire, esso si allargò a detrimento del suo diametro verticale, e ricordò la forma di un vaso etrusco, dai fianchi rigonfi, il cui piede si tuffava nell’acqua. Non vi era più dubbio sull’apparizione del fenomeno. Nulla turberebbe quello stupendo tramonto dell’astro radioso!
Nulla verrebbe ad intercettare l’ultimo dei suoi raggi!
Poco stante, il sole sparve a mezzo dietro la linea dell’orizzonte. Alcuni getti luminosi, lanciati come frecce d’oro, vennero a colpire le prime rupi di Staffa. Le rupi di Mull e le vette del Ben Nore, si tinsero d’una pennellata di fuoco. Infine non fu più che un sottile segmento dell’arco superiore allo sfioramento del mare.
”Il raggio verde! Il raggio verde! Esclamarono ad una voce i fratelli Melvill. Bets e Partridge, i cui sguardi per un quarto di secondo avevano afferrato quella impareggiabile tinta di diaspro liquido.
Soli, Oliviero ed Helena non avevano visto nulla del fenomeno apparso finalmente dopo tante vane osservazioni! Al momento in cui il sole dardeggiava il suo ultimo raggio attraverso lo spazio, i loro sguardi si incrociavano ed essi si dimenticavano entrambi nella medesima contemplazione.
Ma Helena aveva veduto il raggio nero che lanciavano gli occhi del giovinotto; Oliviero, il raggio azzurro che sfuggiva dagli occhi della fanciulla.
Il sole era interamente scomparso, Oliviero ed Helena non avevano veduto il raggio verde.

Tratto da "Le rayon vert – Il raggio verde" di Jules Verne

 
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luce776
luce776 il 22/01/12 alle 22:54 via WEB
Il tuo blog è stato scelto ed inserito per concorrere alla top 30 categoria "Racconti di vita" Complimenti :) Se vuoi puoi prelevare il codice del nostro banner ed inserirlo nel tuo blog. Lo staff.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 22/01/12 alle 23:02 via WEB
Vi ringrazio dell'interesse. Passerò con calma a vedere di questo banner, spero di capirci qualcosa...
(Rispondi)
Lolablu7
Lolablu7 il 23/01/12 alle 23:56 via WEB
Pur vivendo in un paese di mare,non ho mai visto questo fenomeno naturale.Bellissimo il passaggio legato alla possibilità che quel tono di verde possa appartenere al Paradiso!Io avevo sempre pensato all'azzurro!Ciao:-)
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 24/01/12 alle 13:24 via WEB
Il verde è un po' originale per il paradiso, in effetti...Chissà che non vedremo prima o poi, questo mitico raggio, la vita è lunga...
(Rispondi)
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