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LE LETTERE E I GIORNI 1

Post n°979 pubblicato il 17 Giugno 2013 da atapo
 

 

LAVORO

(proposta del lunedì - 3a settimana)




In questo gioco di giugno dopo il passato torniamo al presente... o no?

Io sono in pensione ora e la parola LAVORO mi fa tornare e meditare al passato...

Si allontanano sempre più i miei 36 anni di lavoro nella scuola, li posso ripercorrere con affetto e nostalgia, ogni tanto ci ripenso, mi vengono in mente periodi, situazioni, persone, incontri...per concludere che il lavoro è stato una parte fondamentale della mia vita.

La mia precoce passione per “fare la maestra” e i miei difficili inizi li ho già raccontati qui molto tempo fa, sono nel tag passato.remoto e avrei voluto continuare a scrivere la mia bella storia di insegnante, ma non l'ho fatto, solo ogni tanto sono tornata a farne accenni qua e là...

I miei inizi lavorativi coincidevano con gli anni del fidanzamento e non era chiaro se avrei continuato anche dopo sposata, soprattutto per colui che voleva sposarmi e che aveva in famiglia quel fulgido esempio di madre che aveva sacrificato tutto per il bene della famiglia. La famiglia prima di tutto, i figli hanno bisogno della mamma che li segua, mi diceva, ed io me ne stavo convincendo... Ma quando riuscii finalmente ad avere una classe MIA per un anno intero capii che quel lavoro mi appassionava troppo e dissi a LUI che non ci avrei rinunciato dopo il matrimonio né con eventuali figli: che ci pensasse bene dunque se continuare la storia con me. Lui ci pensò, poi accettò la mia decisione.

Allora il lavoro di maestra era considerato ideale per la donna che ha famiglia: mezza giornata, periodi di vacanze, e forse anche questo influì sulla sua decisione...

Ma proprio in quegli anni le cose stavano cambiando rapidamente nella scuola: si diffondeva il tempo pieno in cui io fui coinvolta da subito e con grande entusiasmo, il lavoro di team necessitava di maggiore progettazione, il nuovo modo di fare scuola esigeva aggiornamento e confronto continuo, le riunioni di vario genere aumentavano sempre di più e spesso non programmate ma decise all'ultimo momento...

Tutto questo da incastrare con la casa, i due figli, poi il trasferimento a Firenze dove eravamo soli senza parenti hanno portato ad anni di contrasti fra me e LUI, che mi accusava di dedicarmi troppo al mio lavoro e di trascurare la famiglia. E' stato geloso del mio lavoro e del mio impegno... c'è voluto molto tempo per smussare gli spigoli vivi che si erano creati fra di noi, cedendo, è vero, da entrambe le parti. Così io non ho mai fatto concorsi per direttore didattico (se avessi vinto c'era il rischio all'inizio di avere il posto in altre città quindi di dover lasciare la FAMIGLIA ) anche se mi sarebbe piaciuto, così ho tenuto solo per pochi anni l'incarico di responsabile del mio plesso (quasi vice direttrice) visto che la maggiore mia responsabilità LO faceva brontolare ancora di più... Ho tenuto duro solo sulle attività di ricerca e di aggiornatrice, le accettava di più, perchè le considerava un “fare del bene agli altri”. Solo molto tardi, forse troppo tardi, mi ha detto che era stato fiero di me e delle cose belle che avevo fatto nel mio lavoro...

Perchè è vero, ho avuto esperienze meravigliose, ho conosciuto colleghi stupendi, che credevano tantissimo nella possibilità di lavorare insieme, tra noi adulti e con i bambini: la scuola migliore si costruisce giorno per giorno INSIEME ai nostri scolari. Qualche volta ho sbagliato, come tutti, ma ho cercato di fissare nella mente molto chiaramente gli errori, per non rifarli e ogni anno che passava mi sentivo sempre più sicura di... continuare a credere in un certo modo di fare scuola, quello che faceva veramente essere i bambini protagonisti del crescere, dell'apprendere e del fare cultura. Molte volte in questo blog il tag scolastica.mente ha raccolto le mie esperienze e le mie riflessioni, chi ne avesse voglia potrà leggere lì più in dettaglio... oggi credo di avere raccontato anche troppo...

 
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Commenti al Post:
nichy1955
nichy1955 il 17/06/13 alle 16:36 via WEB
Mi piace leggere i tuoi post. Appena posso leggerò anche quelli meno recenti. Un abbraccio. Raci.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/06/13 alle 21:18 via WEB
Grazie! Hai da passarci tanto tempo qui allora, è dal 2007 che scrivo;)))Un abbraccio anche a te
(Rispondi)
vi_di
vi_di il 17/06/13 alle 17:12 via WEB
Io per fortuna ho un lui che mi sostiene, ma a 36 anni di servizio sono stanca. Non ti invidio, eh, però aspirerei ad emularti per la pensione...
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/06/13 alle 21:19 via WEB
Direi che ne hai tutti i diritti...
(Rispondi)
 
 
vi_di
vi_di il 17/06/13 alle 23:32 via WEB
Non secondo i nostri governanti, ahimé
(Rispondi)
arw3n63
arw3n63 il 17/06/13 alle 17:12 via WEB
Un'altra maestra.Spesso ad una donna vengono imposte delle scelte, o fai carriera e ti dedichi alla professione o la famiglia, poi ci si domanda perchè nascono pochi figli, perchè le donne o scelgono il lavoro o di metter su famiglia, per una donna è difficile conciliare le due cose ma quando ci riesce è spesso criticata di trascurare qualcosa, come se il compito di mandare avanti una famiglia fosse solo suo, magari ricevesse un po' più di aiuto, le due cose non sarebbero inconciliabili.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/06/13 alle 21:21 via WEB
Ho passato una vita intera sentendomi dire che avevo trascurato...che se si vuole le cose si trova il tempo di farle...beh, meglio che chiuda il discorso...
(Rispondi)
mrsgarrick
mrsgarrick il 17/06/13 alle 19:16 via WEB
e' strano come a volte gli unomini della nostra vita si sentano 'minacciati' dal fatto che la loro compagna possa desiderare di fare qualcosa che non implica la loro presenza. quando andavo all'universita' il mio primo fidanzato (non quello di cui parlo nel post) era talmente geloso dei mei amici e del fatto che potessi avere un futoro che ha cercato piu' volte di farmi smettere. inutile dire che ho lasciato pure lui! :)
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/06/13 alle 21:23 via WEB
non "a volte": sono ancora molti gli uomini che anche inconsciamente vorrebbero una donna molto dipendente da loro e gli "brucia" se lei è troppo autonoma o desiderosa più di loro di nuovi progetti ed esperienze...
(Rispondi)
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/06/13 alle 19:18 via WEB
sono sempre così belle e piene le tue storie: una ricca interioritò in tutto quello che fai o hai fatto
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/06/13 alle 21:23 via WEB
Ti ringrazio per le belle osservazioni che mi scrivi
(Rispondi)
orologionuovo
orologionuovo il 17/06/13 alle 19:56 via WEB
forse non si sentirà-....ma io ti ho fatto un applauso..meritatissimo.ciao atapina.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 17/06/13 alle 21:24 via WEB
Leggo e lo sento...nel cuore: grazie.
(Rispondi)
mpt2003
mpt2003 il 18/06/13 alle 01:48 via WEB
certo non è facile soprattutto se non c'è il pieno sostegno di chi ci è vicino...certo è che il fatto di aver continuato a farlo depone assolutamente a tuo favore....ciao!
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 18/06/13 alle 12:13 via WEB
Ho continuato, pagando molto...ma avrei pagato lo stesso smettendo, chissà, forse di più.
(Rispondi)
magdalene57
magdalene57 il 18/06/13 alle 10:01 via WEB
Non è facile per nessuna donna lavorare ed avere una famiglia. Se ti va bene trovi un uomo che ti sostiene (che lo faccia per una visione del mondo moderna o per lo stipendio che tu porti a casa non sempre è definibile nettamente), altre volte purtroppo ti trovi con lui, la sua famiglia, magari anche la tua , contro. Però la soddisfazione sta nell'averlo mezzo avvertito e nell'averti comunque scelto
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 18/06/13 alle 12:16 via WEB
Non può certo dire che non l'avevo avvertito... ma a vent'anni si vede tutto così facile... A volte mi chiedo se avesse scelto diversamente, ma so che sono domande inutili ormai...
(Rispondi)
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