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SEBBEN CHE SIAMO DONNE...

Post n°1101 pubblicato il 25 Aprile 2014 da atapo
 

 

PICCOLO RICORDO

Il 25 aprile quest'anno l'ho celebrato ieri sera: sono andata al teatro in cui seguo il corso, era stata organizzata una serata/evento per ricordare la Resistenza a Firenze.

 


Io e mio marito abbiamo partecipato solo alla seconda parte: “Cantata di donne e di guerra”.

Era la narrazione di storie di donne fiorentine che hanno partecipato alla Resistenza, alternate a canzoni del tempo eseguite da un coro tutto femminile.

Storie terribili che non conoscevo, nonostante avessi raccolto e letto molti documenti di quel triste periodo a Firenze, soprattutto quando insegnavo e nella scuola elementare in quinta si studiava ancora il XX secolo. In fondo quelle donne sono rimaste per molti anni nell'ombra, il loro contributo non è mai stato conosciuto e messo in evidenza quanto quello dei compagni di lotta. E' giusto che finalmente se ne parli e venga riconosciuto l'onore che meritano.

Oggi, ripensando allo spettacolo, mi sono ricordata che ancora quando ero a Bologna, in uno dei primi anni del mio lavoro di maestra, era stato pubblicato dal Comune e distribuito nelle scuole un libretto che raccoglieva proprio le storie delle donne nella Resistenza bolognese: credo di averlo ancora da qualche parte in casa...

E mi è tornata in mente una storia non scritta, una piccola storia che... ora desidero scrivere io, qui.

L'anno che ho detto sopra, lavoravo nel tempo pieno con una maestra abbastanza più anziana di me, ma molto giovanile e combattiva, basti dire che aveva fortemente voluto il tempo pieno, allora in fase sperimentale, per la sua classe...  Avevamo aderito a certe proposte del Comune per celebrare la Resistenza e la Liberazione, sul contributo delle donne avevamo raccolto materiali e fatto un originale e interessante (pochi si occupavano di questa tematica femminile) cartellone coi bambini, che fu poi esposto al museo della Resistenza a Bologna, ora chissà, forse lo conserveranno negli archivi...

Questa signora mi raccontò che durante la guerra era bambina e viveva a Roma. I suoi fratelli maggiori, anche se giovanissimi, erano entrati nella Resistenza e per mandare messaggi e informazioni usavano lei come staffetta: le cucivano i messaggi dentro l'orlo della gonna e lei, così piccola, girava per Roma e andava agli appuntamenti senza destare sospetti... Continuò finché il loro padre non venne a conoscenza di questa... organizzazione e proibì severamente ai fratelli di continuare ad utilizzare la sorellina facendole correre un rischio enorme. Lei dice che non si rendeva assolutamente conto di quanto fosse pericoloso, l'aveva preso come un gioco, un gioco segreto... L'innocenza e l'incoscienza dei bambini!

Ricordo il mio stupore quando ascoltai questa storia... ecco, è una piccola vicenda che non sarà mai scritta nei libri di storia, ma la libertà fu conquistata anche con l'aiuto di piccoli contributi sconosciuti...

Scelgo questo, al femminile, come mio 25 aprile di quest'anno.

Oriana Fallaci, staffetta partigiana a 14 anni (foto dal web)

 
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Commenti al Post:
mpt2003
mpt2003 il 25/04/14 alle 19:22 via WEB
che bella storia sconosciuta ma sicuramente importante.ciao! mp
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 25/04/14 alle 22:32 via WEB
Tutte le storie furono importanti...
(Rispondi)
NonnoRenzo0
NonnoRenzo0 il 25/04/14 alle 20:39 via WEB
I veri atti di eroismo sono quelli fatti da persone sconosciute...mi rammarico a dirlo molti ci hanno marciato senza meriti in nome della resistenza. Lieta serata Renata, ciao Renzo
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 25/04/14 alle 22:33 via WEB
Sai quante azioni eroiche resteranno sempre sconosciute. E' sempre così purtroppo.
(Rispondi)
Lolablu7
Lolablu7 il 25/04/14 alle 21:30 via WEB
La storia viene fatta dai popoli, non da chi li guida, e il popolo è fatto di uomini e di piccole, sconosciute storie eroiche. bellissima questa. Un abbraccio:)))
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 25/04/14 alle 22:34 via WEB
Sono contenta di averla scritta... è farla conoscere un poco di più, non credi?
(Rispondi)
artemisia_gent
artemisia_gent il 25/04/14 alle 22:23 via WEB
Uno dei miei libri preferiti sulla resistenza è l'Agnese va a morire di Renata Viganò. Mi ricordo che all'esame di letteratura contemporanea osai dire che secondo me era una pwrla rara perché presentava la resistenza al femminile con forza e il professore non era per niente d'accordo... oggi si vedono le cose con altri occhi
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 25/04/14 alle 22:35 via WEB
E per fortuna che si vedono diversamente... chissà se quel professore oggi ha cambiato idea.
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 27/04/14 alle 10:02 via WEB
Dietroogni avvenimento importante ci sono sempre state delle donne che hanno avuto una parte importante...magari sconosciuta ai più,come nella tua storia.. Buona domenica..
(Rispondi)
 
 
 
atapo
atapo il 27/04/14 alle 18:41 via WEB
E' vero, ma da poco questo è stato riconosciuto...
(Rispondi)
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/04/14 alle 12:04 via WEB
c'era un senso del dovere etico della propria fiat che oggi non esiste più. Forse solo i tempi bui stimolano il nascere di eroi?
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 27/04/14 alle 18:43 via WEB
Parrebbe così, soprattutto dicono che accada per noi Italiani, che diventiamo più facilmente eroi quando siamo caduti molto in basso...
(Rispondi)
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