Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher

ASCOLTA...

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 1

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 2

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 3

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 4

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 5

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 6

GATTI DI FAMIGLIA

 



BETO


 
CHILLY

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 74
 

Ultimi commenti

Io non ho nessun gatto "domestico", ma il mio...
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
 
la natura si risveglia...io ho tante violette selvatiche,...
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 11:02
 
Ah! Ah! Le mie ortensie sono a pianterreno... potrei...
Inviato da: atapo
il 21/01/2024 alle 23:41
 
"Devo fare entrare in testa alla gente...
Inviato da: cassetta2
il 08/01/2024 alle 18:20
 
Davvero!
Inviato da: atapo
il 19/12/2023 alle 23:26
 
 

Ultime visite al Blog

NonnoRenzo0atapoArianna1921lalistadeidesideri79monellaccio19ossimoraprefazione09cassetta2exiettogianor1marinovannisurfinia60myrgipacorabanneneveleggiadra0
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 

Contatta l'autore

Nickname: atapo
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 72
Prov: FI
 

 

« LA TRIBU' A SCUOLAIMPOSSIBILE »

ALLA RICERCA

Post n°1537 pubblicato il 11 Giugno 2018 da atapo
 

RADICI

Erano anni che aspettavo questa occasione, l'anno scorso pareva si concretizzasse, poi saltò tutto perché il raduno a cui avrei voluto partecipare nei giorni vicini al mio compleanno capitò nel periodo in cui eravamo senza patente.
Allora tenevo d'occhio su facebook un certo gruppo che organizza attività ed eventi su quel territorio e finalmente qualche settimana fa una nuova proposta…
Parlo della valle di Zena, sull'Appennino bolognese, vicino al luogo di origine della mia mamma: il paese di Gorgognano, annientato dai bombardamenti sulla linea gotica nel 1944, che porta nella mia storia familiare il peso di eventi tragici, che avevo raccontato qui.
Questo gruppo per ieri ha organizzato un'escursione alla balena di Gorgognano e al paese fantasma: giro abbastanza breve e senza difficoltà, adatto anche a me. Così io e mio marito ci siamo iscritti, l'unica incognita rimaneva il tempo, ma finalmente dopo tanti giorni temporaleschi ieri è stata, almeno lassù, una giornata splendida, calda e soleggiata, bellissima.
Da Firenze due ore di auto per arrivare alla partenza della camminata: il navigatore ci ha indicato una strada secondo me più lunga di quella suggerita da GoogleMaps, ma l'aveva trovata il marito, guai a fare obiezioni! Comunque molto affascinante: ultima parte di strada sterrata e tortuosa, fra boschi fitti.
Prima sosta alla balena: una balena tra i monti? Certo, e molto vecchia, perché viveva nel Pliocenico, quando lassù c'era un golfo. Lo scheletro molto ben conservato è stato ritrovato nel 1965 da un contadino ed ora sta nel museo Capellini di Bologna. Nel punto del ritrovamento però l'Accademia delle Belle Arti ha messo una suggestiva riproduzione di questa balena, fatta in resina a grandezza naturale. E poiché non si conoscono i colori delle balene così antiche, è stata dipinta di bianco, in omaggio a Moby Dick. Sul versante della collina, sul prato verde e pieno si fiori, spicca da lontanissimo questo colosso bianco, che si vede da tutti i punti intorno. Un esperto di geologia ci raccontava di quei tempi lontanissimi, di fossili, di un paesaggio locale ben diverso dall'attuale, di questi sedimenti di sabbie e pietre fossili che conservano le tracce di conchiglie e animali marini, io ricordavo la gita al monte Adone, dove ne avevamo visti tanti…
Io ho aggiunto che la mia mamma mi parlava, ben prima del 1965,  del ritrovamento di una balena quando lei era piccola, cioè prima del 1929. Lo studioso ha detto che è possibile, perché lì di balene ce n'erano, e in quegli anni lontani la divulgazione e la conservazione dei ritrovamenti non erano certo comuni.


Agli organizzatori della gita avevo spiegato il mio interesse particolare per quei luoghi, quindi mi hanno considerato e presentato un po' come … esperta, anche se in realtà le mie notizie sono frammentarie, comunque in alcuni momenti sono stata contenta di aggiungere notizie o confermarne.
Poi ci siamo avviati verso il monte di fronte, tutto boscoso, ma una volta su quella cima c'era il paese di Gorgognano. Man mano che mi avvicinavo l'emozione in me aumentava: sì, c'ero già stata col fidanzato, tanti anni fa, ma proprio quel bosco intricato ci aveva fatto fermare presto senza poter salire. Invece ieri… la strada in salita non più asfaltata si fa largo sentiero, si arriva in alto: siamo in mezzo al bosco, c'è una specie di radura con alcuni avanzi di muri bassi ricoperti di vegetazione: tutto quello che resta della chiesa del paese e delle case vicine, ciò che si vede nell'antichissima foto che mi aveva mostrato mia mamma e che io avevo ridisegnato una volta… Lì c'è un grande cartello esplicativo con la storia e la vita del paese che era abbastanza importante, alcune foto di feste e gruppi di persone: guardo con attenzione, ma sono posteriori al 1929, quando i miei parenti si allontanarono da lì. Non vedo nulla di così antico.
Negli ultimi anni dei cittadini “eredi” di chi abitava lì hanno fatto pressioni e ottenuto che il luogo fosse preso in considerazione e che il suo triste destino diventasse un esempio della tragicità della guerra. Ecco allora il riaprire quella strada-sentiero, mettere cartelli, esporre le formelle di ceramica fatte dai bambini di una scuola venuti in visita, come una novella Via Crucis laica. E ogni due anni viene organizzato un momento di raduno e ricordo nell'area del cimitero (quello che persi l'anno scorso).
Poi proseguiamo il cammino verso il cimitero, la strada è sempre nel bosco, chiedo alla guida se è il vero tracciato antico e mi dice di sì, penso con un brivido alla mia mamma che la percorse in quel freddo inverno per seppellire la sua mamma… Ora c'è tanto sole, è una piacevole passeggiata tra alberi, cespugli, fiori, farfalle di tanti tipi diversi, è difficile immaginare la storia lontana… Il cimitero ora è uno spiazzo con l'erba alta tagliata per poter accedere alla cappella, il muro è rimasto più o meno, ricoperto di vegetazione, c'è un'alta pianta di fiori rossi selvatici da una parte.


Le tombe non esistono più, furono fatte a pezzi dalle bombe. La cappellina è intatta, ora è sconsacrata, vi si può entrare. L'altare di pietra è disadorno, ci sono croci di ferro scuro e pezzi di lastre dalle tombe che sono stati tenuti a ricordo: dice la guida che sono i più belli rimasti, infatti alcuni hanno belle decorazioni, uno conserva tracce di una scritta, parole lasciate a metà dall'essere spezzato. Mi avvicino per decifrare quelle poche lettere e ho un tuffo al cuore: si intuiscono parole di commiserazione, tipo “i tuoi cari” “dolore senza fine” e una data.: “21 febbr”. Mi vien da pensare che potrebbe essere la lapide della mia nonna, quello doveva essere il periodo, mi cullo con quest'idea probabilmente impossibile, ma è come se mi desse una traccia e un ricordo concreto di quella nonna che non ho mai avuto… L'emozione mi toglie quasi il fiato, lì vicino c'è un vecchio quaderno dove, dice la guida, le persone che salivano quassù in visita, parenti degli abitanti, hanno scritto frasi di ricordo e suppliche che non si lasciasse cadere nell'oblio quel luogo e la sua storia. Sfoglio tutto il quaderno, la mano mi trema: la mia mamma era salita quassù a volte con suo fratello, o chissà se qualche altro mio parente… inutile! Non trovo nessuna firma conosciuta. Allora in un altro quaderno a disposizione, attuale, scrivo la mia dedica e il mio pensiero, un ringraziamento e un ricordo a nome della mia nonna, del nonno, della mia mamma e dei suoi fratelli, ormai tutti partiti per l'altra stanza…
Ecco, ora posso uscire, mi batte forte il cuore e sento di aver riannodato finalmente quel legame che mi mancava con le mie origini, penso alla mia mamma, credo che stavolta sia stata contenta della mia visita: ora non è vero che “non c'è più niente”, la memoria pian piano si sta ricostruendo, la gente sa, ricorda e trasmette alle nuove generazioni. Cercheremo di tornarci con i nipoti.

 

La discesa si fa per un altro sentiero, antica strada, ancora più impervio, boscoso e fitto di vegetazione: quando sbuchiamo sulla strada principale da un altro versante, le piante si richiudono dietro di noi, a custodire le memorie di un antico paese e dei suoi abitanti. Non è facile distinguere il punto di accesso…
Concludiamo la gita dal pastore lì vicino, con gli assaggi (e gli acquisti) dei suoi formaggi squisiti. E ci racconta del suo lavoro e dei lupi che girano lì intorno…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ricomincioda7/trackback.php?msg=13702221

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
massimocoppa
massimocoppa il 12/06/18 alle 11:46 via WEB
che bel post... grazie
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 12/06/18 alle 23:27 via WEB
Grazie a te... del tuo passaggio e dell'apprezzamento.
(Rispondi)
elyrav
elyrav il 13/06/18 alle 09:17 via WEB
La natura regala belle emozioni, le passeggiate nei boschi ... camminare, è sempre molto bello.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 15/06/18 alle 22:44 via WEB
Se poi si va alla ricerca di qualcosa di personale e intimo, è ancora più bello
(Rispondi)
artemisia_gent
artemisia_gent il 13/06/18 alle 10:04 via WEB
quanta emozione!
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 15/06/18 alle 22:44 via WEB
:)
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963