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TEATRO A SINGHIOZZO

Post n°1811 pubblicato il 13 Marzo 2022 da atapo
 
Tag: teatro

MA SI ANDRA’ IN SCENA ?

 

Picasso

 

Nell’ormai lontano agosto 2021 accennai al fatto che il mio gruppo teatrale degli SPOSTATI si sarebbe fuso con un’altra compagnia amatoriale, il CAMERINO VOLANTE, per poter continuare a sopravvivere, date le nuove regole burocratiche imposte alle compagnie amatoriali.

In quel momento l’unione ci permetteva di riportare in scena rapidamente, in una rassegna cittadina, il nostro spettacolo “Piazza Mondo”, poi, ci dicevamo, pian piano ci saremmo conosciuti meglio e avremmo cominciato ad amalgamarci verso futuri successi.

Ebbene, la faccenda si sta dimostrando più difficile del previsto. Innanzitutto, ora siamo un gruppo molto numeroso e in futuro non tutti riusciremo a “lavorare”, qualcuno verrà chiamato poche volte… ma a questo c’è tempo per pensarci.

Poi, il repertorio dell’altro gruppo è di solito abbastanza leggero, storielle da farsi quattro risate, spesso sfruttando il vernacolo, la regista degli “Spostati” invece ha sempre scelto opere di un certo spessore, che trasmettano valori e facciano riflettere, oltre che divertire, per questo io mi trovavo molto bene.

In queste settimane i vecchi “Camerini” stanno portando in giro un loro spettacolo precedente, in cui hanno inserito anche alcuni di noi (io no), la nostra regista ha ripreso uno spettacolo che alcuni anni fa riuscì molto bene, di cui per ora non posso svelare il titolo, per ragioni legate ai diritti d’autore. Qualcuno che recitò nel passato ora non c’è più nel gruppo, per cui sono stati chiamati dei “Camerini” a completare il cast. Ma le prove stanno andando a singhiozzo: mettiamo pure che ci sia stato il covid per qualcuno, però il problema è che alcuni dei nuovi entrati spesso sono assenti, i motivi non li conosco, si saranno giustificati con la regista, so solo che a volte dipende dalle repliche dell’altro loro spettacolo.

Soprattutto accade con una signora, che ha una parte principale e accumula assenze e ritardi: a me non piace parlar male, mi permetto solo di dire che i suoi atteggiamenti da primadonna (lei recita anche in una compagnia di un teatro cittadino!) mi stanno rompendo molto.

Naturalmente quando mancano attori è difficilissimo provare: non soltanto per le battute, tanto qualcuno che legge le parti degli assenti si trova, ma soprattutto per gli spostamenti negli spazi che si definiscono male a dover immaginare sulla scena con te… dei fantasmi!

Come temevo, la prova settimanale ora è raddoppiata, ci vediamo due sere, e dalla prossima settimana diventeranno tre; per me è faticosissimo. Lo spettacolo, che mi entusiasmava tanto, dove mi sentivo coinvolta e anche molto a mio agio, sta diventando una corvé estenuante.

Ciò che fa più rabbia, a me e ad altri che sono sempre presenti e che lavorano seriamente, è che a rimetterci e ad affaticarci di più siamo proprio noi più seri, mentre se non ci fossero le numerose assenze il lavoro procederebbe più disteso e più facile per tutti.

Si sta ripetendo la situazione dei primi anni in cui lavoravo con questa regista, poi certe persone se ne andarono, chi era subentrato lavorava seriamente e ha permesso di essere veramente uniti e impegnati, portando a termine bellissimi spettacoli, non per niente da qualche anno, prima della chiusura covid, eravamo nel cartellone di un teatro a Sesto Fiorentino.

Lo siamo anche adesso con l’attuale spettacolo, la cui gestazione è così faticosa: il direttore del teatro dice che conta molto su di noi, che siamo un pezzo forte della programmazione di quest’anno, la regista minaccia di non andare neppure in scena se non saremo pronti a un livello più che dignitoso, quasi perfetto.

Manca circa un mese e la vedo dura...

 
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