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POST BIANCO

Post n°688 pubblicato il 25 Maggio 2011 da atapo
 

 

WHITE SUMMER



 

Il caldo comincia a farsi sentire, decisamente si vira verso gli abiti estivi...leggeri, colori chiari...meglio di tutti: il bianco! E un'amica ne ha già parlato, argomento lieve, fatuo potrebbe sembrare, da animo femminile che apre l'armadio e dice "Cosa mi metto?" , ma le sue parole mi hanno stuzzicato la fantasia e i ricordi...

Il bianco è difficile, rischia l'effetto bomboniera, o balena nei casi più critici... spesso si accompagna a trasparenze maliziose da gestire con nonchalance o civetteria...il bianco pare attiri lo sporco, le ombre , le macchioline, ma per fortuna, se è cotone o lino, la maggior parte delle volte si lava senza problemi e si asciuga rapidamente, al calore estivo, non troppo alla luce altrimenti ingiallisce...

Il bianco di un abito estivo era il massimo della raffinatezza per la mia mamma: lo portava esclusivamente nei giorni di festa, ravvivato da un foulard o da una collana, per poi "rinfrescarlo" e riporlo con la massima cura.

Io ebbi un periodo di "estati bianche" negli anni '80: avevo scoperto al mercato certi banchi con vecchi corredi ammucchiati e stropicciati, dove trovavo a poco prezzo antiche camicie da notte e sottovesti di cotone bianco. Un bucato li riportava agli antichi splendori e li trasformava in abiti estivi alla moda, pezzi unici, col valore aggiunto di una storia sconosciuta nascosta tra i ricami e i piccoli bordi di pizzo. Ricordo che sui più larghi usavo come cintura due foulards lucidi, un po' orientali, uno blu e uno arancione, da alternare secondo l'umore.

Mia figlia, che in quegli anni era ancora nell'età in cui la mamma è amata e presa a modello assoluto, adorava questo mio abbigliamento e la sua gioia fu alle stelle quando trovai uno di quegli abiti proprio della sua misura...

La ricordo con il suo vestitino svolazzante, macchia bianca in corsa sul prato o sotto l'ombra degli alberi...e alla sera necessariamente tutto in lavatrice...per fortuna era cotone buono, resistette pure a qualche strappo che io mi affrettai a rammendare.

Passò la moda, il bianco l'ho "dimezzato": chi non apprezza la freschezza di una camicia candida di lino o di cotone indiano? Oppure la bellezza di una gonna appena sotto al ginocchio, un po' svasata da sollevarsi leggermente mentre si cammina, in stile Positano, con le decorazioni e gli inserti ricamati bianco su bianco? Mi piace abbinarci qualcosa di molto vivace, fantasie un po' astratte, quasi colori rovesciati alla rinfusa, con una collana di corallo, lapislazzulo o malachite.

L'ultimo abito total white lo comprai in Francia: senza maniche, lungo, corpino aderente, gonna e sottogonna leggerissimi, quasi impalpabili.

Mi rivedo in quell'estate: in piedi sugli scogli e i prati accanto al castello di Dieppe, in Normandia, sfiorata dai gabbiani in volo radente, guardando il blu del mare e ascoltando il vento, mentre quell'abito voleva diventare una vela bianca ed io cercavo di trattenermi il cappello...mi sembrava di essere una dama di un altro tempo, dentro un quadro di Monet.

Monet     -     dal castello di Dieppe

 

 
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