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IN UMBRIA

Post n°857 pubblicato il 08 Luglio 2012 da atapo
 

 

CONTRASTI

Nel corso degli anni, tutte le volte in cui volevamo fare un viaggetto abbastanza breve ed io chiedevo a mio marito: “Dove vuoi andare?”, la sua risposta era sempre identica: “In Umbria.”

Forse per quell'aria e quella fama di misticismo consona alle sue segrete (mica tanto) aspirazioni, forse, più prosaicamente, perchè in Umbria il mare non c'è ed io non avrei potuto (mia aspirazione per nulla segreta) trascinarlo davanti alle onde o addirittura, somma tragedia per lui, farlo salire su un' imbarcazione...

A volte mi ero ribellata, a volte in Umbria c'eravamo andati, anche due anni fa alla conclusione del primo atto della “Storia con la suocera”.

Stavolta io non avevo voglia di programmare proprio nulla, né forza di insistere, per cui alla sua decisione IN UMBRIA!...bene, che Umbria sia! Magari in qualche angolo che ancora non avevamo esplorato.

Ma stavolta si dovevano fare i conti anche con questo caldo infernale...

Nei primi giorni abbiamo visitato alcune cittadine, graziosissime, suggestive e...medievali come sanno esserlo le città dell'Umbria: Orvieto, Todi, Montefalco, Norcia e altre meno famose.



 

Tutte però con strade in salita, con termometri che segnavano 36° e raramente accarezzati da brezzoline collinari: era caldo anche il vento! Io giravo instupidita dalla calura, cercando di apprezzare quelle strade, quegli edifici di pietra, quegli scorci di paesaggi romantici, ma con una fatica immensa, avevo poca voglia anche di fotografare...e mi sentivo molto nervosa, altrochè rilassarmi! Le aree di sosta per camper erano tutte desolati piazzali al sole e i pochi metri quadrati dentro al camper erano sempre bollenti nonostante il sistema di ventilazione, tutto mi diventava insopportabile, anche lo stare 24 ore su 24 così a stretto contatto col coniuge: si creavano correnti elettriche esplosive e non in senso romantico e passionale.

Lui uno scopo ce l'aveva: fare rifornimento di vini locali, visto che la nostra cantina è sguarnita e la Sicilia è sfumata. Così c'erano anche le peregrinazioni, per me noiose, tra i produttori e le fattorie di quelle zone, molto quotate... Nemmeno i ristoranti mi davano soddisfazione, nonostante avessero tutti l'aria condizionata e ottimi menù: guardavo quelle liste di prelibatezze fra cui in altri momenti avrei avuto difficoltà a scegliere...e ce l'avevo anche stavolta, perchè non mi andava proprio nulla!

Quando finalmente ha riempito con bottiglie di vino tutto lo spazio disponibile nel camper...abbiamo deciso di puntare direttamente verso l'alto, scappando nel parco nazionale dei Monti Sibillini. Qui il caldo è diventato più sopportabile e le cose sono andate meglio.

Siamo stati innanzitutto al Piano Grande di Castelluccio. E' un enorme altipiano sui 1200 metri a prati e coltivazioni, molto famoso perchè proprio in questa stagione si riempie di fioriture selvatiche spettacolari e attira molti visitatori. Devo dire che lo spettacolo è all'altezza della sua fama, sembra di essere dentro i quadri degli impressionisti e la vastità degli spazi invita a fermarsi, ad ammirare, a lasciare che i pensieri escano dalla mente e rotolino lentamente fra tutte quelle sfumature, per poi ritornare addolciti. Lì mi è tornata voglia di scattare foto, per averne ricordo, per farlo vedere ad altri...



 

Siamo rimasti, e ci stavamo proprio bene, tra i monti ed i boschi del Parco fino al giorno del ritorno, cercando di essere più sereni possibile, anche se il cellulare ci informava ...che la suocera stava bene ma faceva un po' di capricci... che Damiano aveva la febbre a 40° pare per un colpo di calore...che i muratori che stanno lavorando nell'appartamento contiguo al nostro hanno dato una martellata di troppo e hanno sfondato anche il nostro muro...

Tra i boschi, le gole, i fiumi di un ambiente suggestivo abbiamo apprezzato diversi angoli di questo parco che ha fama di antiche leggende di Sibille, maghi e stregonerie, magari una prossima volta approfondirò... è un ambiente a me adeguato, visto che mi viene detto che sono un po' strega...



 

Assomiglia per certi versi ad alcune zone della Basilicata, soprattutto quando anche qui il navigatore ci ha condotto per strade da Far West fino ad un pianoro in alto, dove si vedevano da ogni lato ondulazioni di boschi e di colline.



 

Io guardavo il panorama ed è stato il vento che è arrivato all'improvviso a portarmi la sua carezza con la stessa identica sensazione...dell'estate scorsa, quando ero più felice, ricordavo e mi sono sentita in cuore tanta malinconia...

In quel momento mio marito mi ha chiamato: era qualche metro dietro di me, stava fotografando un po' di tutto e sapevo perchè mi chiamava: voleva scattarmi una foto mentre mi voltavo, così, al volo, come fa a volte.

Allora nel girarmi ho cercato di sorridere... ma è venuta un'espressione strana, con i capelli lunghi che il vento mi stava sollevando... un'aria un po' misteriosa...

Mio marito dice che è una bellissima foto.

 
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