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QUASI SOLA

Post n°887 pubblicato il 08 Ottobre 2012 da atapo

 

 

39

 

Hopper E., Sunlight in a Cafeteria

 

Il nostro anniversario di matrimonio era sacro: per 38 anni siamo sempre riusciti a tenerci quel giorno per noi, mio marito non prendeva impegni in parrocchia, io evitavo le riunioni non obbligatorie di lavoro, si cercava la baby sitter quando i figli erano piccoli, facevamo la cena (o il pranzo) al ristorante insieme, LUI per tradizione si occupava di un dolce “nostro”...anche negli anni più problematici è stato così. Se poi il 7 ottobre cadeva di sabato o domenica era ancora più bello e i tempi più distesi permettevano una gita da qualche parte... troppo romantico forse, ma era un momento in cui ci guardavamo negli occhi e pensavamo a noi e parlavamo di noi...

Anche quest'anno il 7 è stato di domenica e tempo fa un pensierino di restare fuori qualche giorno col camper, noi due soli, cominciavamo a farlo.

Poi LUI e i suoi fratelli si diedero la scadenza di fine ottobre per svuotare e liberare l'appartamento di mia suocera nel Lazio, lavoro da fare nei fine settimana perchè gli altri non sono in pensione e avevano deciso di non prendere ditte di traslochi per non spendere. C'erano ancora cinque weekend prima della fine di ottobre e io invitai mio marito a tener conto di quanto fosse “nostro” il 6-7 ottobre, quindi di evitarlo: diamine, ce n'erano altri quattro!

“Stai tranquilla!” mi aveva risposto.

Era bene cominciare il prima possibile, il cognato rappresentante si offrì di andare il 29-30 settembre, insieme a mio marito (i pensionati notoriamente DEVONO essere sempre a disposizione), salvo dare forfait all'ultimo momento adducendo improvvisi impegni con una ditta. Ma, penso io, non poteva dire alla ditta che aveva motivi familiari...? Poiché era troppo tardi per disdire il furgone noleggiato, ci andò mio marito insieme a nostro figlio (io gli avevo suggerito di contattare gli altri fratelli, mi sembrava più giusto, mio figlio aveva anche problemi a sistemare Riccardo...) I due il fine settimana scorso si sono rotti la schiena laggiù, per portare una prima “furgonata” di roba a Bologna. Ma come sempre accade nei traslochi, gli scatoloni sembravano moltiplicarsi: tanta roba portata, altrettanta ne era rimasta da portare. Occorreva un' altra spedizione. Mio figlio aveva detto che non si sarebbe fatto più incastrare, mio marito si è trascinato la stanchezza per vari giorni...c'era da trovare un altro cognato e un altro weekend.

Naturalmente avevamo abbandonato l'idea del giro in camper vista la stanchezza di LUI, ma la domenica 7 era ancora nostra!

Venerdì scorso ci ha telefonato il cognato che sta vicino a Bologna e che ora si occupa di più di mia suocera: voleva tornare nel Lazio subito, il giorno dopo, per concludere la faccenda, perchè così avrebbe sistemato subito la roba a Bologna, perchè ora aveva tempo e dopo forse no...E mio marito ha accettato, si è fatto in quattro per noleggiare il furgone, preparare gli attrezzi che servivano...

Io protestavo: ma come? E il nostro anniversario? Non avevamo detto...

“Vedrai, ce la facciamo in un giorno, partiamo presto...”

400 km andata e 400 ritorno, il carico, altre incombenze che c'erano da fare laggiù, lo scaricare tutto a Bologna, tornare a Firenze...ero straconvinta che mio marito, come al solito, non si rendesse affatto conto dei tempi necessari, che tornasse distrutto e che avrebbe passato la domenica a riposarsi nervoso e intrattabile...

Così sabato sono partiti prestissimo, io sono rimasta tutto il giorno sola e di umore nero, me ne sono andata a vedere un bel film in francese che almeno mi ha fatto pensare ad altro per un po', ma senza troppa consolazione.

LUI è tornato a tarda sera, stravolto dalla stanchezza e naturalmente non aveva affatto avuto tempo di comperare il dolce della nostra tradizione di anniversario, io che me lo immaginavo avevo preso qualcosina alla Coop, più che altro per autoconsolazione... .

Tutto fatto? Quasi...Domenica, il 7, avrebbe dovuto tornare a Bologna a riprendere il furgone svuotato.

Quando me l'ha detto, credo di aver fatto una delle mie espressioni peggiori e, per non esplodere, sono passata alla tattica di...chiudere tutte le comunicazioni non strettamente di servizio.

Lui si è buttato a dormire quasi in coma, ma la notte gli ha portato consiglio perchè al risveglio mi ha proposto tutto gentile: “Vieni anche tu a Bologna, pranziamo in quel ristorante vicino all'aeroporto che ci piace tanto, poi riprendiamo il furgone e torniamo: almeno stiamo un po' insieme.”

Il mio primo impulso è stato quello di tirargli un cazzotto, ma poi...che fare...ho accettato la sua tardiva buona volontà: un anniversario festeggiato a tortellini e andata-ritorno Firenze-Bologna via autostrada! Che meraviglia! Con contorno di visita di cortesia a cognato e suocera, vuoi non passare a salutarla? E al ritorno telefonate per organizzazioni parrocchiali e, naturalmente, stanchezza alle stelle.

Il non plus ultra per l'anniversario n° 39!

E io medito sul perchè anche stavolta le richieste e le esigenze di altri debbano passare avanti al nostro stare insieme, a qualcosa che credevo importante per noi.

Trampolino un giorno mi disse più o meno che era un segno di amore e di fiducia, perchè LUI sa che su di me può contare, che io ci sono, se mi trattasse troppo bene ci sarebbe sotto qualcosa...Mmmh! Io ci sono, ma mi verrebbe voglia di non esserci, sarò anche importante, ma se questo vuol dire che vengo dopo tutto il resto, perchè tanto...sono sempre lì...in verità non mi sento affatto felice e amata. E potrei anche stancarmi di essere sempre qui... Sì, ci sono rimasta proprio male per come è andata.

Ma pare che sia iniziato, per noi Tori, un duro periodo di Saturno contro...

 

 
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