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LA MIA FRANCIA 8

Post n°1359 pubblicato il 05 Agosto 2016 da atapo
 

LES LANDES

 


Dopo La Rochelle, dovetti rimandare di qualche anno il mio appuntamento con l'Oceano.

Ci riprovammo nell'estate del 2003, in un viaggio in camper che ci avrebbe condotto laggiù, ma un po' più a sud..

Primo assaggio fu Bordeaux, visitata rapidamente e con difficoltà perchè il centro era sventrato dai lavori per la tramvia (toh, guarda, ora a Firenze c'è lo stesso problema...), lasciata con la solita promessa finora vana:. "Ci torneremo in un momento migliore".

Comunque in quell'estate non erano le città importanti ad attirarci...

Mio marito era attirato, come sempre, dagli "chateaux" vinicoli e conseguenti acquisti e se ne tolse la voglia attorno a Bordeaux, nella zona del Medoc che dopo la città dovemmo attraversare per arrivare finalmente all'oceano.

 


 

Così scoprimmo Les Landes, una regione naturale talmente bella da togliermi il fiato.

Immaginate un territorio grande all'incirca come la Toscana, confrontai sull'atlante, ricoperto quasi completamente da pinete, poi laghi costieri, spiagge infinite, dune altissime che separano dall'oceano.

Un territorio che nel passato era paludoso, poi bonificato attraverso queste immense foreste di pini marittimi che hanno permesso nell'interno lo sviluppo dell'agricoltura.


 

Ma i turisti, come eravamo noi in quell'inizio di agosto, apprezzano soprattutto la costa...Vi sono centri balneari molto ricercati: Lacanau, Cap Ferret, Biganos, Mimizan, Biscarrosse... I due luoghi più famosi della costa sono il Bassin d'Arcachon, una enorme laguna famosa per gli allevamenti di ostriche e la Dune du Pilat, uno dei siti naturali più affascinanti di Francia, dicono: è una duna costiera lunga quasi tre chilometri, larga 500 metri, alta sui 100 metri... Da lassù il panorama su tutta la zona è unico... dicono, perchè purtroppo noi non ci salimmo ed è stata una delle rinunce che mi è dispiaciuta di più.

Nei giorni del nostro arrivo laggù, ad inizio agosto del 2003, ci fu in tutta Europa quella terribile esplosione di calore... che poi iniziò a diventare più frequente nelle estati successive. Ogni giorno le temperature arrivavano a 40°, mai successo in quel clima oceanico, nel nostro camper senza aria condizionata era un problema, mio marito stava peggio di me, dovevamo assolutamente sostare in luoghi ombreggiati... che non era semplice trovare nè in campeggio nè in aree attrezzate per camper, perchè in pieno periodo turistico tutti i posti buoni erano occupati.

Ricordo che facemmo il giro del Bassin d'Arcachon, termometro fisso sui 40°, senza trovar da fermarci fino alla cittadina di Arcachon, dove parcheggiammo alla meglio e scappammo letteralmente dal camper, passammo il resto del pomeriggio spossati su una panchina all'ombra nel giardino pubblico, mangiando gelati e bevendo acqua dalla fontanella. Poi costeggiammo la duna del Pilat: non c'era da fermarsi, strapieno di turisti, proseguimmo fino al primo campeggio in pineta che aveva un posto ancora libero, pagato come l'oro, ma finalmente all'ombra.

-Torneremo alla duna uno dei prossimi giorni- dicevamo, ma quel giorno deve ancora arrivare... continuava a fare troppo caldo per affrontare quella scalata...

bassin d'Arcachon

dune du Pilat

A parte queste disavventure, ricordo quei giorni e le soste in vari punti della regione con tanto piacere: le onnipresenti piste ciclabili attraverso la pineta ci conducevano alle spiagge oppure dalla parte opposta sulle rive ombreggiate dei tranquilli laghi costieri. Ogni mattina ci svegliavamo immersi in una nebbiolina che nei primi giorni ci faceva temere il maltempo, ma poi capimmo che era l'umidità dell'oceano, si dissolveva in poco tempo sciolta dal sole che si alzava tra i pini con riflessi quasi da sogno...

 

Le cittadine erano molto piacevoli anche se un po' invase dai villeggianti (perfino qualche Italiano), costruite sulle antiche dune costiere, per cui alcuni quartieri hanno strade... in salita, prima di arrivare a vedere l'Oceano.

Già, finalmente l'Oceano: mi piaceva fermarmi prima di scendere alla spiaggia, lungo i sentieri tra gli arbusti delle dune, per abbracciarne con lo sguardo tutta la vastità, o per vederlo scintillare molto in fondo ad una specie di deserto paludoso nella bassa marea...


 

Le maree infatti la fanno da padrone e regolano le attività marittime e balneari: dappertutto si trovano affissi gli orari delle maree e su questi è bene decidere quando scendere in spiaggia o fare il bagno. Scoprii che in certi orari è proibito perchè pericolosissimo: ci sono le baïnes, delle specie di gorghi che si formano in momenti ben precisi dell'alzarsi e abbassarsi dell'acqua e i bagnini con i loro potenti fischietti fanno uscire tutti dall'acqua quando arriva l'ora x.

Laggiù mi innamorai del surf: ammiravo per ore le evoluzioni dei surfisti, scoprii il bodyboard in cui sono esperti tutti i bambini francesi e la possibilità anche per me di scivolare sulle onde stesa sulla tavola... Nelle librerie dei paesi c'erano tantissimi libri sul surf e mi piaceva leggiucchiarne ... la teoria, finchè presi il coraggio a quattro mani e passai... alla pratica: sotto lo sguardo tra lo scettico e il compassionevole di mio marito mi comprai la tavola da bodyboard adatta a me e... mi divertii ancora di più!!!


 

Insomma, peccato che Les Landes siano così lontane, ci tornerei al mare ad ogni estate!

Qualche anno fa uscì un film francese: "Les petits mouchoirs", in italiano tradotto in "Piccole bugie tra amici". Lo andai a vedere ed ebbi letteralmente un tuffo al cuore quando mi accorsi che la storia del gruppo di amici in vacanza era ambientata proprio nelle Lande, rividi le pinete, le spiagge, la luminosità, risentii dentro di me la bellezza di quegli spazi e tanta, tanta nostalgia...


 
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