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CEVENNES 1

Post n°1465 pubblicato il 12 Settembre 2017 da atapo
 

E  FINALMENTE  PARTIMMO

Avevo scritto il 23 agosto:"Ci siamo, tutto pronto, domattina dovremmo partire".
Mezz'ora dopo mio marito uscì in giardino per un ultimo controllo all'impianto di irrigazione e... cascò dentro ad un buco che aveva fatto per questo maledetto impianto!
Il piede destro immediatamente gonfio e molto dolorante... frattura?
Così la mattina dopo anzichè partire per la Francia partì per l'ambulatorio del medico: camminava a fatica... Per fortuna non c'era nessuna frattura ma solo una forte contusione, compatibile con la guida del camper. Il medico lo congedò con la ricetta di una pomata miracolosa, augurandogli buon viaggio con l'aggiunta di "E non faccia cose strane."
Questo medico l'abbiamo da pochi mesi (la nostra andò in pensione), ma ha già capito che tipo è mio marito.
E il 25 siamo finalmente partiti, sottraendo ancora un giorno al nostro viaggio già risicato e accorciato dagli eventi precedenti.
Ero emozionata... dopo sette anni di nuovo ad esplorare la Francia!

Un'amica mi aveva detto che era così cambiata... e in peggio: cosa avrei trovato?
Intanto prima di arrivare al confine ho trovato in due aree di servizio in autostrada le toilettes squallide al limite del rivoltante: porte rotte, puzzo, water otturati, finita la carta igienica quasi dappertutto. Nessun personale di controllo e di pulizia presente al tavolino dove ben evidente era però il piattino pieno di monetine delle mance... Confesso che avrei voluto prenderle tutte quelle monetine e lasciarlo vuoto, a risarcimento del disagio e della vergogna: così ci presentiamo ai turisti! E anche il buffet di panini lasciava molto a desiderare... Non vedevo l'ora di passare il confine... ricordavo esperienze migliori che speravo di ritrovare.
Al casello autostradale della dogana dalla parte francese c'erano la GENDARMERIE e la POLICE bene in vista, Ventimiglia è un punto caldo per l'immigrazione. Ho notato che i loro sguardi si sono subito concentrati sulla fila in cui ci trovavamo noi... un camper... vuoi vedere che...
Invece hanno fermato il furgone con targa italiana subito davanti a noi e mentre noi con un sospiro liberatorio entravamo in Francia loro iniziavano i controlli e la perquisizione.
A sera , ora di cena e di sosta notturna, abbiamo scelto un'area di servizio in autostrada: ricordavamo che nei ristorantini delle aree francesi non si mangiava male... delusione! Cambio gestione: vi abbiamo trovato McDonald !!! Troppo tardi per andare all' area successiva, uno squallido hamburger che si bloccava in gola: che inizio deprimente!
Per arrivare alle Cevennes ci sono diverse strade che attraversano la Provenza, stavolta ho scelto quella che passa da St.Remy-de-Provence, una cittadina famosa, ma che non abbiamo mai visto. E' davvero graziosa, paese da ricchi, lì ha una casa anche Carolina di Monaco e ho detto tutto.

Il pranzetto alla brasserie "L'industrie" è degno del luogo, e mi riconcilia con la cucina francese. Si vola nel pomeriggio lungo le strade provenzali, tra file di platani e di cipressi, poi tra grandi estensioni agricole, fino ad arrivare ad una delle "porte" delle Cevennes: la cittadina di St.Jean du Gard.

platani provenzali


L'area di sosta è fuori dal paese, in una valletta tranquilla tra campi e boschetti. Per la cena potremmo fare una passeggiata fino in centro, ma siamo stanchi e probabilmente arriveremmo a ristoranti chiusi (soprattutto nei paesi piccoli gli orari francesi sono anticipati rispetto a quelli italiani e specialmente rispetto alle abitudini di mio marito!), oppure potremmo approfittare delle provviste fatte all'Intermarché di un paese precedente:a casa avevamo completamente svuotato il frigorifero nei giorni d' attesa della partenza, in zona Cevennes non ci sarebbero stati grossi centri commerciali, quindi qualcosa da tenere per le emergenze l'avevamo dovuto comperare.
Però accanto all'area di sosta c'è un "logis de France": albergo con ristorante, è ancora illuminato e la cena è a menù fisso: ci rassegniamo... e usciamo più che soddisfatti dall'Auberge du Peras. Io ho anche trovato diversi depliants delle attrattive turistiche della zona e dovrò studiarmele...
Il giorno dopo è domenica e la messa ci aspetta ad Anduze, un paese vicino. Per cattolici praticanti come noi in certi posti trovare le messe non è semplice: ce n'è una sola alla domenica, oppure la fanno in paesini diversi ogni settimana, inoltre qui siamo in zona protestante (lo scopro proprio dai depliants) e le chiese cattoliche non sono molto in evidenza. Dopo la messa ci sta una passeggiata per la cittadina, graziosa e turistica, con la "braderie" proprio oggi, cioè i negozianti che espongono in strada con forti sconti, con molte fabbriche di ceramiche e vasi da interno e esterno che hanno una forma tipica locale, copiata, dicono, dai maestri toscani. Noi pensiamo al nostro giardino, ma comperare vasi adesso sarebbe un ingombro e un rischio col viaggio che ci aspetta. A malincuore desistiamo.

 

arrivo ad Anduze, sul fiume Gard


vaso di Anduze

Siamo alle "Porte delle Cevennes" e nel pomeriggio di domenica vi entriamo...
...ma lo racconterò la prossima volta.

 
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Rispondi al commento:
atapo
atapo il 13/09/17 alle 17:58 via WEB
Sì... molto sofferta!
 
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