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VETRI

Post n°1544 pubblicato il 07 Luglio 2018 da atapo
 
Tag: cronaca

PICCOLO  INCIDENTE


 

Ero in centro, ero ferma sul marciapiede di una via che sbuca su una delle piazze principali di Firenze. Stavo guardando le posizioni delle strisce pedonali, perché con tutti i lavori in corso cambiano spesso i percorsi per pedoni e autobus: volevo attraversare la piazza e inoltrarmi in una strada dove si trova una certa gelateria… ideale per le cinque del pomeriggio di un giorno d'estate!
Non c'era molta gente a piedi in quel momento, in compenso vari autobus si incrociavano verso la piazza.
A un tratto sento un gran botto e davanti a me vedo schizzare da tutte le parti, in basso, una rosa di pezzi di vetro di tutte le dimensioni, che mi cadono intorno; tra i più grossi riconosco parte di un fondo giallo di bottiglia, pare di birra.
Non mi sono resa conto da dove provenissero: forse era nella strada e un bus l'ha schiacciata? O forse… mi è passato dietro un ragazzo che ora è alcuni metri più in là e si sta allontanando, ha una bottiglia di birra in mano, ha un'aria poco raccomandabile… che abbia fatto lui una stupida bravata?
Sono abbastanza scossa, guardo intorno, guardo in basso: sulla gamba destra vedo due piccoli tagli, i vetri mi hanno colpito. Sembrano poca cosa, ma dopo un attimo uno dei tagli comincia a sanguinare di brutto. Lo asciugo con un fazzolettino di carta, faccio qualche passo… una striscia sottile di sangue mi scende per la gamba. Così non va, mica posso girare per il centro e le mie commissioni asciugando il sangue che cola…
In centro dovrebbero esserci farmacie, ma per l'agitazione non ne ricordo nemmeno una. Per fortuna in una strada laterale vedo tra le insegne la croce verde lampeggiante e mi avvio. Tre passi, una ripulita, tre passi … e così via.
In farmacia racconto alla dottoressa l'accaduto e lei entra subito in agitazione: -Deve andare al pronto soccorso! Ora chiamo l'ambulanza!-
-Veramente non mi pare così grave: io vorrei solo disinfettarmi e mettere un cerotto, devo fare delle commissioni ancora, poi torno a casa.-

La convinco, lei e la collega mi fanno accomodare nel retro, mi dicono che c'è il rischio che sia rimasto del vetro dentro e premendo un po' sulla ferita mi chiedono se sento male. Bella domanda! E' proprio la parte della gamba in cui ho perso la sensibilità a causa del problema neurologico, non posso collaborare. Allora esaminano le  ferite con la lente di ingrandimento, non scoprono niente di sospetto, fermano il sangue premendo per qualche minuto, disinfettano e mettono il cerotto. E mi lasciano andare, raccomandandosi però, se nei giorni seguenti dovesse riprendere a sanguinare o ci fosse un inizio di infezione, di andare subito al pronto soccorso.
Ho cercato di fare il più rapidamente possibile le commissioni indispensabili (acquisti di libri che avevo promesso ai miei nipotini) e sono tornata a casa.
In ogni caso, gran delinquente chi ha tirato la bottiglia nella strada: se al mio posto ci fosse stato un bimbo sul passeggino? Era proprio all'altezza!
Per fortuna le ferite si stanno richiudendo senza problemi, però che rabbia!  Mi sono rovinata uno dei rari pomeriggi che mi prendo di libertà, niente gelato, niente passeggiata da turista shopping compreso, una bella paura...

 
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