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« DA PERPIGNANAPPUNTI DI VIAGGIO »

COMINCIO DALLA FINE

Post n°532 pubblicato il 09 Maggio 2010 da atapo
 

Allée...Retour...un'Odissea


Dodici ore di pullman per il percorso Firenze – Perpignan non sono poche, anche se di notte e se il mezzo è “gran turismo”.

All'andata un viaggio ideale: partenza e arrivo in perfetto orario, soste adeguate al momento giusto per vettovaglie e pipì, solo otto viaggiatori di cui io ero l'unica Italiana. Fra questi una simpatica ragazza americana giramondo (ora diretta a Barcellona) che mi aveva tenuto compagnia chiacchierando soprattutto sui nativi americani, vista la mia passione per i Pellerossa e il fatto che la sua nonna materna appartenesse alla tribù degli Algonchini, regione dei grandi laghi ecc...ecc...

All'arrivo non ero nemmeno troppo stanca e dopo poche ore con la mia amica ero già a passeggio ad esplorare Perpignan.

Per il ritorno, alle 21,30 di venerdì la mia amica mi ha accompagnato in auto davanti alla stazione ferroviaria, dove alle 22 sarebbe passato il pullman verso l'Italia: meglio essere in anticipo, visto che nel viaggio di andata in alcune città era davvero arrivato in anticipo e la sosta d'attesa per un bus lì davanti alla stazione, nel caos del traffico, non è il massimo. C'erano già altre persone del nord Europa e l'essere in compagnia mi rincuorava. Alle 22 esatte si ferma un bus Eurolines, scende uno degli autisti che grida: “Paesi Bassi!” e alcuni in attesa salgono.

Io chiedo: “Per l'Italia?”

“Despues!”( dopo) grida in spagnolo l'autista prima di sparire all'interno.

Cinque minuti dopo stessa scena, solo viene gridato: “Francoforte!” e tutti gli altri “nordici” che erano rimasti stavolta salgono.

Un po' in ansia richiedo: “Per l'Italia?” e di nuovo la risposta è “Despues!”

Passa il tempo...non passa più nessun pullman!!! In compenso il traffico e il parcheggio serale lì attorno è caotico e ci tocca spostare l'auto più volte.

Io e l'amica cominciamo a paniquer , poi ci accorgiamo che un monsieur è rimasto vicino a noi, ha l'aria di aspettare, allora gli chiediamo se attende per l'Italia: lui in realtà attende sua moglie, che torna da Barcellona col pullman che devo prendere io. La signora gli ha appena telefonato dicendo di non preoccuparsi perchè il bus è un po' in ritardo, così non ci preoccupiamo più nemmeno noi...almeno per un po', poi torniamo a preoccuparci tutti e tre stavolta, perchè il tempo scorre, la signora non richiama e dell'autobus...nemmeno l'ombra! La mia amica è vestita leggera perchè dopo andrà a ballare e comincia ad avere freddo, io provo a telefonare agli uffici Eurolines in Italia all'unico numero che ho sul biglietto, ma naturalmente a quell'ora c'è la segreteria che ripete solo: “L'ufficio è chiuso” .

Insomma, il pullman arriva alle 23, 20 !!!

Gli autisti sono nervosissimi, io chiedo spiegazioni e mi dicono che ci sono stati controlli della polizia...salgo, stavolta quasi tutti i posti sono occupati, per la maggior parte si tratta di spagnoli e magrebini...se hanno controllato tutti (magari anche i bagagli) sai quanto tempo!

Inizia il viaggio e si fa una prima sosta “pappa-pipì” all'altezza di Montpellier. Poi mi addormento e mi risveglio col pullman fermo. Strano, non sono passate le due-tre ore regolamentari, non siamo nemmeno in un'area di servizio, ma in un'area di sosta. Qualcuno è sceso, mi pare che ci sia un assembramento nei posti davanti, un autista va a trafficare nel retro del pullman... “Sarà qualcuno che sta male” penso e mi riaddormento sperando che il ritardo venga poi recuperato...

Alla fermata di Nizza (bella è Nizza alle 5 del mattino, in notturna...) qualcuno scende, altri salgono...ma perchè un autista continua ad andare a trafficare dietro al pullman dove c'è il motore?

Soprattutto... perchè poco fuori Nizza ci fermiamo di nuovo, gli autisti fanno diecimila prove, trafficano dappertutto, si consultano, telefonano anche a non so chi? Tendo l'orecchio e anche se parlano spagnolo capisco che...PERDIAMO ACQUA !!!

Così continuiamo facendo ogni tanto fermate di controllo e di risistemazione di questa benedetta acqua...mentre le ore passano e i passeggeri sono “leggermente” inquieti.

Arrivati a Genova, mi dà l'impressione che percorrano una strada diversa dall'andata: “Sarà a causa dei sensi unici”, penso, ma sono incuriosita perchè stanno seguendo le indicazioni PORTO e IMBARCO...

Anche altri passeggeri hanno lo sguardo a punto interrogativo, qualcuno commenta ironicamente: “Visto che siamo così in ritardo, forse pensano di imbarcarsi e di sbarcare a Livorno.”

Hanno solo sbagliato strada e appena prima di venire inghiottiti da una delle “navi veloci” si decidono a chiedere indicazioni. A questo punto una ragazza tra i passeggeri, un'Italiana che parla benissimo lo spagnolo e che deve scendere proprio a Genova a casa sua si spazientisce, va davanti con gli autisti e li guida velocemente fino alla piazza in cui c'è la fermata.

Si riparte, tra un controllo dell'acqua e l'altro. Siamo rimasti in pochi e la maggior parte di noi deve scendere a Firenze. Confesso che in autostrada ad ogni bivio, soprattutto tra Viareggio e Livorno, poi tra Firenze e Bologna siamo tutti molto attenti che l'autista imbocchi la direzione giusta... Alle porte di Firenze il loro navigatore (ce l'hanno, ma non mi pare sia molto affidabile...) gli indica di fare un vero giro turistico prima di arrivare in centro, alla fermata in piazza Adua. In questo giro mi pare entrino anche nelle zone “proibite”...mah! Affari loro se gli arriveranno multe!

Sono estenuata! Due ore di ritardo!!!

Dolce finale, il benvenuto di Firenze è un improvviso acquazzone che mi accoglie mentre scendiamo dal bus e mi alluviona valigia, zaino ecc...

Come se non avessi preso abbastanza maltempo nei giorni precedenti! Ma di questo vi parlerò un'altra volta...

 

 

 

 
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