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« LOIRA 7, placida signora3 ANNI »

LOIRA 8, perdersi nell'oceano

Post n°573 pubblicato il 14 Settembre 2010 da atapo
 

 

LA LOIRA BRETONE

Velocemente percorriamo la strada sull'ultima levée (diga, argine), la Loira attraversa le sue ultime gole, ma molto più ampie di quelle all'inizio, che viene spontaneo ricordare...quanti giorni sono passati!

Poi pianura e pianura verso Nantes, nei campi si vedono sempre più spesso gli ortaggi coltivati sui terreni sabbiosi (legumes maraichers), la vegetazione cambia di nuovo e ritroviamo i pini marittimi sempre più frequenti: l'Oceano è vicino.

A Nantes, secondo porto francese, inizia l'estuario, ma prima di arrivare all'Oceano dobbiamo percorrere ancora più di 50 chilometri e attraversare altre belle cittadine

Paimboeuf, cittadina sull'estuario

 

Il fiume, lungo il suo estuario, non sembra più un corso d'acqua, ma una vasta distesa, piuttosto un golfo, se ci si ferma qualche ora sulla riva si vede anche la marea che sale e scende.

E ci sono fabbriche, passano grosse navi e chiatte cariche di merci...

 

Ultima emozione: percorrere il ponte che attraversa l'estuario in fondo, al limite dell'Oceano:

il ponte di Bretagna,

3 chilometri sospesi sull'azzurro, fiume e oceano mescolati,

per arrivare a Saint Nazaire, l'ultima città sul fiume (o la prima sull'Oceano?)

dal ponte: ... fiume?...oceano?

 

Dopo tante città piene di case, castelli e monumenti di tutte le epoche del passato, Saint Nazaire è un ritorno al presente: di antico non ha nulla, è tutta moderna, vetro, acciaio, cemento, locali e centri commerciali, ma è ugualmente gradevole e non troppo caotica.

La sua storia è tragica, perchè fu completamente rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale. I Tedeschi che l'avevano occupata e sfruttavano la sua posizione strategica di avamposto sull'oceano distrussero il porto commerciale e costruirono una grande base per i sommergibili: oggi ne sono state conservate diverse parti, cupi blocchi di cemento armato che ora ospitano mostre , musei ed iniziative culturali, luoghi che restano un po' spettrali a ricordare le brutture di un passato recente.

parte della base dei sommergibili, in fondo si vede l'inizio del ponte di Bretagna

 

Anche se questa regione si chiama “Paesi della Loira”, dal punto di vista storico e culturale siamo decisamente in Bretagna: ce lo ricordano le bandiere a righe bianche e nere, i crocifissi ad ogni incrocio di campagna,

le crepes e le galettes che si trovano dappertutto,

 

il kouign aman, il dolce più buono della Bretagna, buono da svenire,

che io ho soprannominato “Sua Burrosità”:

solo lassù si può mangiare, lo avevamo portato in Italia l'altra volta che andammo in Bretagna, ma da noi fa troppo caldo, il burro si sciolse troppo e il sapore in Italia cambiò completamente!

 

E nei pochi giorni che siamo rimasti da quelle parti, un piccolo riposo prima di riprendere il viaggio di ritorno, non ci siamo fatti mancare un “pardon”, la festa tipica bretone, coi costumi tradizionali, la musica, le danze...

 

Ma il momento che mi ha emozionato di più, dopo tanta strada, è stato quando sono arrivata in riva all'Oceano, dove si disperde il fiume che avevamo accompagnato per più di mille chilometri, da quasi un mese...ce l'avevamo fatta!

E davanti al rumore delle onde

si affollavano immagini... suoni...sapori... ricordi...

...che stavano già diventando nostalgia...

 
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