Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi di Maggio 2008
Domani si parte
per un week-end lungo.
Si va dalle parti
di Milano.
Ancora una fiera...
Ancora parenti...
Ho paura che sarà un altro NON-VIAGGIO !
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SOTTOVOCE
Qualche giorno fa parlavo a mio marito della PROFE, di cui tra poco uscirà il secondo libro.
Nel suo modo di lavorare rivedo qualcosa che è stato anche mio, il suo entusiasmo, il suo buttarsi nelle cose e il vivere con passione il suo rapporto con i ragazzi e con la cultura.
Lei ha raggiunto ora una certa visibilità...questione di merito, certo, ma io credo anche questione di circostanze fortunate e di destino...
Allora mio marito ha commentato:
"Anche tu avevi fatto delle cose molto belle...meritavi di meglio."
E questa frase mi frulla nella mente...
Mi guardo indietro...oh, non che volessi diventare chissà cosa...
però è andata così nella mia vita, soprattutto lavorativa: quasi sempre le imprese in cui mi impegnavo e in cui credevo tanto...non sono arrivate in fondo...
è intervenuta una sterzata potente che è come se mi avesse ricacciato indietro, a dover ricominciare per un'altra strada, o per questioni familiari, o per questioni di salute...
Da giovane, una volta, uno che mi fece il quadro astrale me lo disse:
"Hai delle grosse potenzialità e possibilità di successo, ma ci sarà sempre qualcosa che frena."
Anche a non volerci credere, a questo punto devo dire che è andata proprio così:
qualche porta mi è stata sbattuta in faccia, qualche volta la porta l'ho chiusa io, magari dopo aver intravisto al di là un mondo allettante, perchè...ho dovuto scegliere.
E in quei momenti ho provato dispiaceri e delusioni.
A volte il lavorare in un certo modo appassionato fa a pugni con l'impegno di moglie e di mamma, lo ha fatto moltissimo nella mia generazione per la mentalità corrente di marito, genitori, suoceri,
è già stato tanto difficile difendere con i denti gli spazi per svolgere con coscienza, ma anche con creatività e coinvolgimento, il lavoro che avevo scelto di fare.
Mi sarebbe piaciuto far conoscere certe cose belle che facevo, fare collaborazioni per progetti, oppure diventare dirigente e...dare ad una scuola un'impronta...come credevo meglio...ma...
...è andata così, pazienza!
Per lo meno, quello che mi resta e che mi dà gioia è l'affetto e la stima che spesso sento quando incontro qualcuno che ha vissuto con me delle esperienze ...sono contenta di avere cercato di dare sempre il meglio e di aver lasciato negli altri ricordi positivi...
Scusate la meditazione forse un po' barbosa, ma avevo bisogno di chiarirmi queste sensazioni e il vederle così scritte aiuta...
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AU REVOIR, LES ENFANTS !
Oggi pomeriggio ultima lezione del mio corso di francese per cuccioli.
Cioè sono saliti anche i genitori e tutti insieme abbiamo fatto alcuni giochi, di quelli che solitamente facciamo durante le lezioni.
Li avevano scelti (tre) i bambini, fra quelli che sono piaciuti di più.
Avevano anche fatto proposte per "adattarli" ai genitori che, forse, non sanno il francese
(perchè loro, invece, sì che sono esperti dopo 14 lezioni...ma l'importante è essere convinti!).
Insomma, direi che ci siamo divertiti tutti insieme, a dispetto del caldo infernale di oggi pomeriggio dentro quell'aula!
Qualche timidone si è sforzato di parlare a voce alta,
qualcuno consultava con impegno il quaderno e suggeriva al genitore quando lo vedeva in difficoltà,
qualche mamma correva e sgomitava per arrivare prima al gioco tipo "Strega a colori"...
Poi, mentre i bambini si ciucciavano estasiati le CARAMBAR (mitiche caramelle francesi introvabili in Italia), dopo averle accolte con acclamazioni da stadio,
insieme ai genitori ho riflettuto su quest'esperienza linguistica: ne siamo tutti contenti.
Nonostante l'orario, hanno frequentato volentieri e gli è molto piaciuto.
Tutti i presenti vorrebbero continuare l'anno prossimo, così ci siamo accordati che farò fra qualche giorno la richiesta alla preside con il nuovo progetto,
vorrei iniziare il nuovo corso a ottobre e concluderlo all'inizio di maggio, perchè, se c'è stato un aspetto negativo, è proprio che in maggio c'erano più assenti, dovuti anche alle gite, ai saggi di qua e di là, a stanchezza accumulata.
Addirittura chi è in quinta e sarà in prima media ha domandato se potrà continuare o se è riservato alla scuola primaria...Vedremo.
Poi...saluti a tutti e...
...qualche chiacchiera finale, nel cortile, con alcuni genitori dei miei allievi lasciati l'anno scorso...qualche confidenza, qualche riflessione, qualche rimpianto...
...ma questo è un altro capitolo (e non voglio che mi riguardi più di tanto).
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SCONGELAMENTO RAPIDO
il congelatore troppo pieno.
LUI (mio marito): Sei esagerata!
LEI (io): Sono previdente...
Però negli ultimi tempi non aveva tutti i torti:
senza più i figli con noi,
noi due entrambi pensionati,
non abbiamo più la settimana affollata di impegni,
c'è il tempo per fare la spesa un po' più spesso.
E infatti io avevo già smaltito parecchie scorte...
Ma il diavolo ci ha messo lo zampino e mio marito ha aperto il congelatore proprio nei giorni scorsi, appena dopo che ci avevo messo gli avanzi di quando erano venuti figli e ospiti ed eravamo stati ...un po' sull'abbondante.
APRITI CIELO !
Le solite frasi, brontolate, accuse e controaccuse, arrabbiatura...
...e a me scappa detto:
"Bene, allora questa settimana fai da mangiare tu e vediamo se sei più veloce a svuotare il congelatore!"
Così, da qualche giorno, all'ora dei pasti devo solo chiedere:
"Che si mangia oggi?" ed apparecchiare.
Beh, dal punto di vista dietetico e nutrizionale le sue scelte e i suoi menù a volte lasciano a desiderare ma...
me ne guardo bene dal dirglielo, visto il suo impegno a dimostrarmi
come si fa ...
...mi godo questa settimana:
sembra quasi di andare sempre al ristorante!!!
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Disegno di Raffaello, studio per la Deposizione
Una mostra di disegni di grandi artisti, restaurati da un importante istituto della città.
Allestimento in uno dei più bei palazzi cittadini, capolavoro dell'arte rinascimentale, luogo perfetto per accogliere altri capolavori.
L'incontro con l'amica di blog, finora conosciuta solo "virtualmente" (e come ho fatto a riconoscerla? Glielo racconterò a voce, in un momento meno "pubblico").
La scoperta che l'amica è stata una...pedina importante nella costruzione di tutta la mostra (e chi poteva dubitarne, viste le premesse...).
L'incontro, inaspettato, con un'altra concittadina scrittrice di blog...che avevo letto viaggiando ogni tanto.
Insomma, una bellissima serata.
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CONCLUSIONI...APERTE (FORSE?!)
Anche i gruppi di lavoro del CIDI si avviano al termine.
Nel gruppo di intercultura siamo in attesa per le prove finali nella classe della collega di Ist.Tecnico, che sta preparando una drammatizzazione sul tema: rapporti in famiglia- il ruolo della donna. Il tutto è nato dalla lettura di Casa di bambola, di Ibsen.
Il gruppo di italiano ha già fatto l'ultimo incontro.
Tutti sono stati molto contenti della bibliografia che ho raccolto, ho scritto ordinata per classi e ho spedito via e-mail ai colleghi. Ora devo fare alcuni aggiornamenti e l'ultima spedizione, così a settembre potranno ricominciare con l'elenco completo dei testi utili.
A questo gruppo partecipava per il primo anno anche una ex-collega della mia scuola (ne parlai a ottobre): è entusiasta delle proposte che ha ascoltato e che ha iniziato a sperimentare in classe sua, mi aveva addirittura detto tempo fa:
"Mi si è aperto un mondo!"
E ricordava con rammarico come nel nostro Istituto non si riesca da molti anni a fare aggiornamenti utili.
Le ho proposto di parlare con gli altri e se si forma un gruppetto di anche solo 5-6 colleghi interessati possiamo chiedere al CIDI (che cura l'aggiornamento sotto forma di ricerca-azione) di aiutarci per un aggiornamento l'anno prossimo, naturalmente dopo le solite trafile burocratiche, Collegio, bla...bla...
Già l'anno scorso, quando ero ancora in servizio, sentivo che qualcuno aveva questa esigenza e avrei voluto proporre la cosa, ma non era il caso, visti i miei problemi di salute allora...
Spero che i tempi siano maturati,
che si possa davvero, in futuro, fare qualcosa di costruttivo per la mia scuola,
che si riesca a formare un gruppo di persone che progettano e lavorano insieme,
era un' abitudine che si cercava di costruire anni fa , ma che si è dispersa ultimamente...e non dico oltre!
Spero troppo?...Sogno troppo?...Chissà...
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CONCLUSIONI...
I miei amici insegnanti in questi ultimi giorni sono alle prese con le frenetiche operazioni di fine anno:
quelle più burocratiche e noiose:
verifiche, scrutini, giudizi, valutazioni,
e spesso, per fortuna, anche quelle più...di soddisfazione, almeno secondo me:
lavoretti di fine anno, feste scolastiche, rappresentazioni teatrali...
...in queste come ci mettevo volentieri tempo ed impegno!
Anch'io mi sto avviando a delle "conclusioni":
finito Dante,
finito il corso di yoga,
sto per finire il corso di francese (e ne riparleremo)
e le attività con i colleghi che mi hanno chiamato...
Il teatro era già finito ad aprile,
oggi però ci siamo ritrovati quasi tutti, anche l'insegnante, per un pranzo insieme.
Quanto sono stata contenta con i miei amici "teatranti", come ci chiamiamo tra noi!
Sono veramente persone simpatiche! Il fatto che da un anno all'altro il gruppo resti abbastanza stabile, anzi, tenda ad aumentare, significa che insieme ci si trova davvero bene!
Così abbiamo riso tanto, ripensando al nostro percorso, a cose che succedevano alle prove, ci siamo raccontati barzellette e storie della nostra vita.
Ed io sentivo una leggera malinconia, come l'ultimo giorno di scuola, quando ci si augura buone vacanze e ci si dà l'appuntamento per settembre.
Chissà...Speriamo...E magari, in questi mesi estivi, ci saranno nuove esperienze da raccontare...
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Copiate ed incollate questo regolamento:
Raccontate nella forma che preferite (scritto, audio, video, grafica...) 6 "cose" che vi fanno sorridere.
Allegate al vostro post l'immagine di Alessandro
Dopo aver pubblicato il post, corredato di regolamento, segnalatelo a
alex@comicomix.com
Regala un sorriso è un'iniziativa nata per ricordare Alessandro, un bambino scomparso all'età di 6 anni, nel giugno del 2005.
Niente tristezze, come a tutti i bambini a lui piaceva sorridere e giocare.
Per
tutti i sorrisi che lui ha regalato, noi vogliamo regalare un sorriso a
quei bambini e quelle famiglie che, come lui, possono soffrire e devono
avere la speranza di guarire.
Regalare un sorriso è facile. Basta inviare a Comicomix un disegno (o fumetto su una sola tavola). Per ogni disegno o fumetto ricevuto, Comicomix donerà 2 euro alla Fondazione per la lotta al neuroblastoma.
Un sorriso lungo un anno
è invece rivolta a tutti i bloggers e in generale agli amici del web.
Si tratta di fare un post dedicato al tema del sorriso. Non il sorriso
da cartolina, quello falso o di cortesia, ma come forma
di relazione, il sorriso che è sostenere senza odio le proprie idee, ma
con la disponibilità ad ascoltare (e, se possibile) capire le ragioni
degli altri.
Aderire è facile e non costa assolutamente nulla. Basta scrivere il post, segnalarlo a questa mail, e semplicemente specificare che si aderisce a questa iniziativa, che vuole sostenere la lotta al Neuroblastoma,
il tumore dell'infanzia che rappresenta la prima causa di morte in età
prescolare. Anche in questo caso, Comicomix donerà 2 euro alla
Fondazione per la lotta al neuroblastoma.
STELLADANZANTE mi ha invitato a questa iniziativa ed io aderisco volentieri: è sempre positivo riflettere sulle occasioni di sorriso che troviamo nella nostra vita!
Io, a dir la verità, credo di non sorridere abbastanza; più d'uno mi ha detto che sono seria, anche troppo seria...forse è stato il carattere, forse le esperienze della vita...
Però ci ho pensato e...almeno 6 cose che mi fanno sorridere le ho trovate! Eccole:
1) i bambini, soprattutto i miei scolari, quando stiamo insieme
...allora sì che sorrido spesso, perchè con loro sto davvero bene
2) i ricordi belli del mio passato:
quando mi vengono in mente...mi accorgo che sorrido
3) i gatti:
sono animali che mi affascinano e insieme mi inteneriscono, così morbidi, eleganti, affettuosi e indipendenti al tempo stesso
4) incontrare gli amici e stare con loro:
già mi illumino quando incontro qualcuno per caso, il meglio è combinare qualche ora da passare in compagnia
5) i fiori quando me li regalano:
sarà perchè me ne regalano così pochi...
6) le belle storie,
lette, ascoltate, viste, inventate...e in questo il viaggiare tra i blog mi facilita spesso il sorriso...
E ora, chi nomino? Mi pare che alcuni amici di blog abbiano già scritto su questo tema...allora nomino gli altri, e spero che siano anche più di 6: in fondo, parlare del sorriso mi sembra un bell'argomento!
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Siamo tutti e 453, più il regista, naturalmente!
E con lo sfondo del Duomo, siamo ancora più belli!
(Se cliccate sulla foto la potete vedere completa:
qui tutti non ci stiamo!)
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Eccomi finalmente per un po' di cronaca di quel memorabile sabato pomeriggio...
Ieri vi confesso che mi son riposata, oggi ho aspettato per vedere se su Internet trovavo immagini dell'avvenimento, ma visto che non ce ne sono ancora...vi accontenterete di immaginare!
Dunque, appuntamento alle 15,30 circa in piazza S.Croce sotto l'arcigna statua di Dante e presto c'era un bell'affollamento di
grembiulini rossi (divisa di chi leggeva i canti dell'Inferno),
gialli (chi leggeva i canti del Purgatorio),
azzurri (chi leggeva i canti del Paradiso: anch'io, avevo il trentesimo).
Oltre ai lettori, un buon numero di parenti e "tifosi".
Ci siamo subito ritrovati tra noi impavidi del mio corso di teatro: saluti, battute, chiacchiere...anche un'intervista da parte di una TV locale, colpita forse da questo bel gruppo di ...allegri vecchietti!
Già ero un po' emozionata, a vedere tutta questa gente di tutte le età riunita in un' impresa così strana, tutta di cultura,
non si guadagnava nulla, non si vinceva nulla,
forse saremmo riusciti solo a trasmettere un piccolo messaggio di partecipazione e di affetto e riconoscenza per quelle che sono le nostre radici culturali...
E il cielo alternava sole e rannuvolamenti...finchè, dopo la lettura del I canto dell'Inferno da parte del Presidente della Provincia sono cominciate le prime gocce di pioggia, durate per circa un quarto d'ora, ma tutto sommato sopportabili.
Tutti i lettori pian piano si dirigevano alle loro postazioni, un po' dappertutto nelle vie, nelle piazze, nei luoghi famosi del centro cittadino: noi del gruppo teatrale avevamo canti del Purgatorio (letti dalle 17,30) o del Paradiso (letti dalle 18,30), quindi prima potevamo ascoltare qualcosa dell'Inferno (che iniziava alle 16,30).
I canti dell'Inferno erano stati affidati quasi tutti alle classi che hanno partecipato numerose a questo avvenimento (rincuora vedere quanti giovani c'erano...),
noi teatranti abbiamo deciso di andare ad ascoltare una classe di seconda media (bravi davvero) che leggeva nel bel giardino, quasi parco, della sua scuola.
Poi io ho lasciato i miei amici e sono andata ad ascoltare...UDITE, UDITE!...la classe della mitica PROFE, che avevo scoperto dove leggeva, attraverso "sapienti" investigazioni!
Comodi loro! Erano in una bella sala-teatro alla società Dantesca, con morbide poltroncine dove mi sono sistemata, in ultima fila. Così l'ho vista all'opera, nel pieno dei suoi poteri e delle sue capacità, a dirigere, tra l'ansioso e il commosso, il suo gruppo di ragazzi, emozionati ed agitati prima, compunti e serissimi poi durante la recita (sì, hanno recitato a memoria, non letto) del XXVI dell'Inferno, quello di Ulisse. Bravi loro e brava lei!
Poi mi sono avviata alla mia postazione, dove avrei letto il XXX del Paradiso tre volte, alle 18,30, alle 18,50 e alle 19,10.
Ero in via Roma, una delle strade più famose per lo shopping cittadino, costellata di negozi delle GRANDI FIRME. Ed essendo sabato pomeriggio era molto affollata, ma principalmente da cittadini e turisti che avevano in testa...pensieri di acquisti, molto più prosaici della Divina Commedia!
Quindi non tanti si fermavano ad ascoltare, qualcuno prendeva appena il foglio che distribuivamo col testo del canto e ascoltava distratto la spiegazione dell'iniziativa: qualcuno addirittura al solo nome Dante Alighieri faceva un'espressione schifata: chissà quali terribili ricordi scolastici gli evocavamo!
Eravamo in diversi lettori lungo quella strada, e facevamo un bel contrasto con tutto quel consumismo sfrenato!
Io ho cercato di fare il mio dovere, declamando meglio che potevo, con voce ben alta, in modo che arrivasse chiaramente anche a chi passava senza fermarsi (come un piccolo messaggio...), in modo da superare, se possibile, anche il coro del corteo degli Hare Krisna che passava, proprio in quelle ore, nel centro cittadino...
Che confusione! Che mescolanza e che contrasto di culture...
Dante, Hare Krisna, il consumismo...
Forse tutto ciò ha un significato, se abbiamo voglia di meditarci sopra...!
E fra tutto quel caos, in un intervallo tra le letture, davanti a me, ad un tratto...passa LA PROFE!
Io stavolta ho vinto la mia timidezza: mi sono sentita accomunata a lei dai nostri grembiulini danteschi (io azzurro, lei rosso), quindi mi sono lanciata a salutarla, mi sono presentata, ho scambiato due parole con lei, velocemente...e le ho visto negli occhi tanto entusiasmo e tanta simpatia! (Capito, Rusty e altri colleghi?!)
Dopo, alle 19,30 ci siamo ritrovati tutti in Duomo per le prove della lettura corale del XXXIII del Paradiso, alle 20 siamo usciti sul sagrato e
in 453 (sì, proprio così tanti) abbiamo declamato davanti al pubblico di Fiorentini e turisti il canto conclusivo della Divina Commedia.
Era emozionante sentire tutte quelle voci insieme, vedere anche l'enorme varietà di persone che avevano partecipato all'impresa: tante età, tanti tipi diversi, avevo l'idea che davvero Dante fosse...trasversale a tutto il genere umano!
Ancora più emozionante quando verso la fine ha incominciato a piovere...con un certo impegno...
...ma noi, impavidi, siamo arrivati eroicamente in fondo, leggendo sui nostri fogli-spartiti che, orrore, cominciavano a scolorire sgocciolando!!!
Beh, tutto è finito bene, anzi, benissimo, con applausi e...
...una spendida cena offerta ai 450 CANTORI dalla Provincia, in uno dei palazzi rinascimentali più belli della città!
Ho di nuovo salutato i miei amici teatranti, anche loro contenti ed emozionati per questa avventura e...alla prossima!
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Passeggiando tra un blog amico e uno-novità...
...ora ritorno e scopro che...
QUI ABBIAMO SUPERATO LE 10.000 VISITE!
GRAZIE A TUTTI!
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In questi giorni sono e sarò un po' latitante...
E' lo sprint finale della manifestazione di
lettura pubblica della Divina Commedia
a cui anch'io parteciperò, sabato pomeriggio.
Quindi ho avuto le prove (così ho ritrovato degli amici del corso di teatro), devo studiare anche per conto mio...e Messer Dante non è mica facile!
Sono orgogliosa di far parte di questo bel gruppo di "volonterosi lettori" e cercherò di farmi onore!
Verranno anche a trovarmi dei miei amici da Bologna per il fine settimana, così si godranno Firenze in questo aspetto insolito.
Invito anche tutti quelli che passano di qua...e che non sono troppo lontani da Firenze!
Non vi dico ora dove sarò io a leggere, perchè voglio continuare a stare in incognito e ciò che importa è lo spettacolo, non sono io!
Se poi non potete venire a Firenze, allora fate un salto QUI, per vedere di che si tratta!
Dopo, prometto, vi racconterò!
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Scuola al passato remoto (7)
Il periodo successivo (circa un anno e mezzo) si può riassumere così:
Correvo a studiare e "macinavo" un esame dietro l'altro per rimanere in corso e non perdere il presalario.
Correvo, nei periodi più "morti" tra un esame e l'altro, a inseguire improbabili lavori: dipinsi soldatini, vendetti detersivi e cosmetici, vendetti porta a porta scatole di dolci.
Quest'ultimo lavoro era proprio carino:
eravamo un gruppo di ragazzi più o meno morti di fame come me, partivamo la mattina col pulmino che ci scaricava, con i nostri borsoni pieni di scatole di dolci, in lontani e per me sconosciuti quartieri della più disperata periferia, tra palazzoni quasi grattacieli, che dovevamo "espugnare" (sperando di trovare ascensori funzionanti):
suonare tutti i campanelli e tentare di vendere dolci a chi ci apriva.
Magari come sicurezza non era il massimo...
Ci pagavano a cottimo e confesso che ero brava a convincere...quindi qualcosina guadagnavo ...
Anche i capi erano simpatici, ci pagavano ogni fine settimana. Insomma, lì mi sono "quasi" divertita, ma non era certo il lavoro della mia vita...
Infine, correvo a dare lezioni, tutti i pomeriggi.
Avevo sparso la voce e i clienti non mancavano:
chi era solo svogliato,
chi proprio non capiva nulla,
chi aveva perso mesi di scuola a causa di un incidente,
erano alunni della scuola elementare e della media.
A volte venivano a casa mia, più spesso andavo io da loro.
Mi piaceva molto parlare con loro, cercare di capirne le difficoltà, pensare strategie, che erano ancora molto intuitive, per aiutarli...alla fine i risultati erano buoni! Loro erano contenti e io pure.
Ne conobbi tanti, nemmeno li ricordo tutti...
Qualcuno, dopo anni, incontrandomi di nuovo, mi ringraziava ancora per quella materia o quell'argomento che era riuscito a "digerire" col mio aiuto...
Fra tutti, una fu molto importante per me...
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L'anno seguente trovai lavoro ancora in una scuola privata, sempre rigorosamente in nero per non perdere il presalario che mi permetteva di frequentare l'Università.
Per lo meno, stavolta si trattava di una scuola elementare, più vicina alle mie aspettative e alla mia ...ehm...preparazione. Era chiamata "scuola Montessori", ma di montessoriano aveva proprio poco, frequentata da figli di famiglie facoltosissime(chissà quanto pagavano di retta!), ubicata in una antica villa sulle colline e circondata da un parco enorme.
Un luogo da sogno, pareva la scuola ideale...
L'orario era a tempo pieno per i bambini e per le maestre: tutti dalle 8,30 alle 16,30.
Nel mio caso invece, poichè la maestra della pluriclasse quarta-quinta quell'anno non poteva fare l'orario intero, io sarei stata l'ins. del pomeriggio, quindi del doposcuola.
A me faceva comodo per poter studiare e frequentare un minimo di corsi all'Università, però...la situazione "doposcuola" già mi collocava in serie B rispetto all'ins. del mattino,con cui per altro non c'erano scambi o programmazioni, aggiungiamoci la mia poca esperienza...
...insomma, si ripresentarono tutti i problemi del non riuscire a "tenere" la classe.
Sì, facevano i compiti (assegnati dall'altra), ma con una gran confusione,
a mensa si comportavano in modo pessimo,
a ricreazione nel parco scappavano dappertutto...un disastro! Me ne rendevo conto...
Mi ascoltavano...quando gli pareva,
cercavo di prenderli con le buone, con proposte interessanti...l'interesse durava poco!
Mi arrabbiavo, minacciavo e davo punizioni...ma eravamo presto daccapo!
Erano poche le giornate OK: mi consideravano più un'amica con cui parlare, piuttosto che la loro insegnante...non avevo "le phisique du role".
A Natale, come d'obbligo, come tutte le classi, mi fu affidato il compito di preparare il "lavoretto" e la recita (considerati attività giusto da "doposcuola"): si impegnarono, la recita era abbastanza originale e riuscì bene: "La macchina assegna-regali". Io ne ero contenta e speravo lo fossero anche le famiglie.
Ogni famiglia aveva fatto un omaggio natalizio alle maestre (scoprii che in quella scuola era una prassi obbligatoria, visto il livello sociale degli iscritti) ed ero stata sommersa da cioccolatini e aggeggi vari...per la prima (e ultima) volta in vita mia:
ne ero un po' imbarazzata, per le colleghe era naturale, anzi, ne scoprii due che tenevano il conto di chi...aveva già dato il regalo o no, valutando poi se il regalo era ...adeguato al livello della famiglia! Roba da non credere!
Dopo Natale però fui chiamata dalla direttrice, che mi comunicava di...dovermi licenziare, perchè mi ero dimostrata poco adeguata a tenere la classe e a far lavorare gli alunni. Avrei dovuto dire ai bambini che li lasciavo perchè dovevo studiare e alla fine di gennaio avrei chiuso il rapporto con loro.
Effettivamente, non aveva tutti i torti...
Piccola consolazione: nel congedarmi con l'ultimo stipendio, alla fine di gennaio, la direttrice mi disse:
"Sa, i bambini sono molto dispiaciuti. Non credevo che le si fossero affezionati tanto!"
Questo licenziamento mi fece cadere nella disperazione:
non solo perchè perdevo quella piccola entrata finanziaria così utile alla mia famiglia,
ma anche, e forse soprattutto, perchè il fallimento mi faceva sorgere grossi dubbi:
sarei mai stata capace di insegnare?
Avevo sbagliato tutto?
Anche il concorso magistrale era fallito: non avevo superato lo scritto (non avevo mai fatto temi di pedagogia, grazie alla FAMOSA ins. dell'Istit.Magistrale!), quindi per almeno due anni non c'erano più speranze.
Momento nero, nerissimo...da non saper dove rigirarmi...da pensare di cambiar mestiere...
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Stasera sono stanca, ma sono anche molto contenta.
Finalmente, sono riuscita a trascinare fuori casa per un pomeriggio intero mio marito!
Complici il bel sole e una manifestazione sugli artigiani, soprattutto erboristi e profumieri, che si teneva al giardino di Boboli...
Quando gliene avevo parlato, aveva commentato:
"Da quanti anni non ci vado!"
Allora ho insistito:
"E' vero, sapessi, hanno restaurato molto, poi ora è la stagione delle fioriture, sai che splendore il giardino delle rose, le piante degli agrumi..."
Ed è stato davvero un bellissimo pomeriggio!
Era allegro, non brontolava in continuazione, ascoltava con interesse certi racconti di quando ci sono andata con le classi e avevo scoperto delle curiosità su quello che è veramente un monumento al verde, alla signorilità e alla tranquillità, non un semplice giardino.
Le rose fiorite erano bellissime, così le peonie, così gli agrumi rari e i prati pieni di fiori,
il panorama incantevole nel pomeriggio soleggiato: da una parte la città, dall'altra le splendide colline fiorentine.
Era aperto pure il museo delle ceramiche e abbiamo "sognato" davanti a servizi, teiere, alzate, statuette dalle fatture e decorazioni che lasciavano a bocca aperta...
Ma perchè riuscire a smuoverlo di casa è più difficile che vincere un terno al lotto?!
Stasera mi sento più serena, sono ancora quasi allegra da oggi pomeriggio, quindi ho deciso di registrare qui questo pomeriggio speciale...
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Chi la festeggia un giorno, chi la festeggia quell'altro. Tranne mio marito, che non la festeggia per niente, classificandola tra le feste create dal CONSUMISMO, quindi da rifiutare.
Io, con gli anni, non sono più così drastica: riconosco una bella dose di consumismo, se si vuole, ma un GRAZIE, un augurio, un pensiero affettuoso che non per forza deve essere "dispendioso"...
...è un riconoscere la bellezza, l'importanza, ma anche la difficoltà dell'essere madre.
Allora, stasera, quasi a metà tra l'8 e domani, faccio qui gli auguri a tutte...
le mamme,
le future mamme,
le mamme che vorrebbero esserlo ma non ci riescono,
le mamme bis e tris (nonne e bisnonne)...
...con questo dipinto che per me è di una grande dolcezza, mi ricorda quando avevo i figli piccoli e stavamo accoccolati nel lettone...
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(teledipendenti e fantasiosi)
Dalla cronaca dell'ultima lezione.
Alcuni di loro, cantando:
"Grand soleil, le grand dessert ecc..."
(non si può dire che non sappiano riutilizzare le nozioni acquisite...)
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Era una casa grande, il nonno l'aveva costruita per i suoi figli, un appartamento per uno, ed ora c'erano anche i nipoti, che giocavano nel grande giardino,
un po' giardino disordinato,
un po' orto, un po' frutteto,
per noi bambini una giungla affascinante.
In quel giardino c'era una bellissima pianta di rose, rampicante: era cresciuta tanto che arrivava fino al primo piano e accompagnava la scalinata esterna.
Ogni maggio, fioriva un numero enorme di rose, quando erano in boccio di un colore tra la pesca e l'albicocca, aprendosi schiarivano in mille sfumature dal rosa fino al giallo.
"E' la rosa Tea" diceva la mia mamma.
Io amavo moltissimo quella stupenda fioritura che anno dopo anno
da quando bimbetta aspettavo con ansia torta e regali,
a quando, più grande, aspettavo gli amici alla mia festa in giardino, il ragazzino del cuore, i balli sui dischi degli anni sessanta.
E lo scenario, nel ricordo, è sempre la pianta di rose tutta fiorita, l'8 maggio.
Come se fosse il regalo, sempre uguale e sempre diverso, che la mia casa mi faceva, la casa della mia infanzia...
Auguri per oggi a me e ancora qualche rosa, che assomiglia a quelle...
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Scuola al passato remoto (5)
La faccenda non stava proprio come pensavo...
L'Istituto prestigioso che così gentilmente mi offriva il lavoro aveva le classi dalla materna fino alla scuola media e teneva a convitto dal lunedì al sabato le iscritte che provenivano da fuori città. Da quell'anno potevano iscriversi alla scuola anche i maschi, ma non restare a convitto.
Ecco, io sarei stata l'insegnante del doposcuola per le ragazzine che stavano lì dentro tutta la settimana.
Erano tre della scuola elementare e tutte le altre...della scuola media!
Prendevo servizio alle 14,30, conducevo le mie fanciulle in una sala antica, con lunghi e vecchi banchi di legno, io stavo su una monumentale cattedra sistemata su un'alta predella (mi vedevo come un'antica miniatura dell'università medievale!) e dovevo assisterle nei compiti, sempre abbondanti, controllare gli esercizi svolti, interrogarle quando dicevano (!) di avere già studiato, rispiegare ciò che non era stato capito, il tutto col minimo di rumore, tutto un sussurrio, per non disturbare le altre...
Alle 16,30 mezz'ora di ricreazione in giardino o nel chiostro, poi daccapo fino alle 19,30, ora di cena e fine del mio lavoro.
E in questa seconda parte del pomeriggio chi aveva finito i compiti doveva lo stesso restare lì nei banconi e fare attività che non disturbassero: una tortura, soprattutto per le piccoline che mi facevano veramente pena: hai voglia leggere, disegnare, fare parole incrociate e giochi da tavolo, vestire e svestire le bambole, ma sempre sedute!
Qualcuna lavorava a maglia, ricamava, scriveva lettere...era anche il momento delle confidenze e venivano a raccontarmi i fatti loro, di povere bambine che passavano in collegio, sedute quasi da mattina a sera, tutta la settimana.
Alcune, a dir la verità, non erano molto vispe, anche pluriripetenti (forse quella scuola era l'ultima spiaggia, ma non voglio malignare troppo...)
e un giorno scoprii che una alunna di terza media aveva 17 anni...solo un anno meno di me!!!
Naturalmente mi guardai bene dal dire loro la mia età,
altrimenti la reputazione che a fatica mi stavo costruendo tra loro sarebbe andata a farsi benedire..
...ero la "signorina" e dovevano darmi del LEI.
Non avevo problemi nel seguire il loro lavoro scolastico, dove col mio aiuto ottenevano buoni risultati.
Le difficoltà sorgevano nella disciplina,
quando il chiacchiericcio in certi momenti attirava una delle suore che metteva la testa dentro l'aula con un SSST! fulminante (e allora sì che stavano zitte e chinavano la testa quasi a scomparire nei banchi!).
Io...a ottenere il silenzio ci mettevo molto più tempo...
La madre superiora mi aveva preso in simpatia e nella ricreazione scambiava due chiacchiere con me, ma purtroppo dopo pochi mesi fu trasferita e la nuova era davvero un'arpia!
Mi aggiunse, nell'orario dalle 14,30 alle 16,30, un gruppetto di ragazzini della scuola media che, disse, non potevano essere seguiti dalle famiglie (naturalmente lo stipendio, che non era certo abbondante, non ebbe aumenti).
Figuratevi se quelli avevano voglia di essere seguiti da me!!!
Una fatica per fargli combinare qualcosa di buono e per farli "interagire umanamente" con le "signorine", che si lamentavano di non riuscire a lavorare tranquille in quelle ore, a causa delle turbolenze dei loro compagni!
Naturalmente, la colpa era mia che faticavo a tenere la disciplina!
In fondo era vero...e questo mi angosciava tanto, perchè avrei voluto in ogni modo che le cose funzionassero.
Pian piano finì questo anno scolastico, per me durissimo...
Sì, in un certo senso avevo "insegnato",( O forse è meglio dire che avevo dato ripetizioni? Pure sottopagate...) ma con quanta fatica...
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LA PREFERITA
Oggi C. ha compiuto 9 anni:
è una bella bambina, alta, capelli ed occhi nerissimi come il suo babbo che è tunisino. La sua mamma è italiana, da lei C. ha preso certe componenti del carattere che la fanno essere di una estrema vivacità: è chiacchierona, non ha peli sulla lingua, pronta ad attaccar briga con i compagni e spesso gelosa delle amiche che le sembra non la considerino abbastanza.
Insomma, un'alunna che a volte ti rende la vita difficile.
Però, è anche una bambina molto sensibile, che si accorge di minime sfumature nel comportamento degli altri e desidera aiutare chi ha difficoltà.
Come se lei non ne avesse...sì, perchè una forma di dislessia e disgrafia l'ha fatta faticare parecchio per imparare a leggere e a scrivere, ma è stato commovente seguire, nei tre anni in cui è stata con me, il suo impegno costante, quasi ostinato, nel cercare di fare il meglio possibile i compiti che le chiedevo, nel correggere cento volte i suoi errori, senza arrendersi mai.
Poi, quando parla di argomenti da "grandi", o racconta fatti della sua famiglia (che, fra l'altro, è un po' misteriosa e probabilmente ha problemi), mostra una maturità straordinaria...
Insomma, i maestri non dovrebbero avere preferenze ,
ma se mi avessero chiesto quale bambina della mia classe avrei voluto come figlia, avrei scelto lei, quella piccola streghetta che mi è sempre stata così simpatica...forse perchè è nata "quasi" il mio stesso giorno, forse perchè rivedo in lei delle cocciutaggini che erano anche le mie, da bambina.
Naturalmente, ho cercato di trattarla sempre come gli altri e mi pare che tutto filasse liscio.
Quest'anno, al corso di francese non era iscritta e confesso che un po' mi dispiaceva: le sarebbe servito, visto che con la famiglia va spesso in Francia, ma pensavo che forse sarebbe stato troppo faticoso per lei, viste le esigenze della nuova maestra che li riempie di compiti e che, a quanto pare, non prende molto in considerazione chi ha difficoltà nell'apprendimento.
Quindi, quando mercoledì scorso si è presentata a francese dicendo:
"Posso venire anch'io? Non è troppo tardi?"
Figuratevi come sono stata contenta!
Auguri, piccola C. e non solo per il tuo compleanno!!!
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Inviato da: atapo
il 26/07/2024 alle 23:10
Inviato da: la.cozza
il 10/07/2024 alle 09:57
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
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il 15/03/2024 alle 11:02
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il 21/01/2024 alle 23:41