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Messaggi di Ottobre 2010

THE WINNER IS...

Post n°597 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da atapo
 

SOGNO

Gascar H.,  Fortuna (1670)

 

 

Bene! E così, hanno vinto!

Sono contenta di poter dire HANNO: 178 milioni suddivisi...viene un bel gruzzolo per ciascuno, da sistemarsi a vita, ma senza troppi rischi di andar fuori di testa.

Io non sono tra quei fortunati, statene certi, perchè non ho mai giocato. Non ho mai vinto neppure una tombola e non sento nessuna voglia di “investire” i miei soldi in questo modo.

Nelle ultime settimane più di una volta mi è capitato di parlare con qualcuno (anche qui, tra i blog) su cosa ci farei se vincessi una cifra così spropositata, ma tutta teoria, tutta fantasia...

Come altri, innanzitutto darei una bella “sistematina” a me (e coniuge) e ai miei figli: un bel tetto per ciascuno, di quelli come mi immagino guardando le riviste d'arredamento, abbastanza sobrio, funzionale. Con un giardino intorno, finalmente!

A seguire, un appartamentino al mare (per me) e uno in montagna (per il marito): questi due piccoletti, giusto per passarci qualche settimana noi, ma con una o due camere per gli ospiti.

Terrei un “fondo viaggi”, per appagare il mio spirito vagabondo...

Investirei un bel gruzzolo in beneficenza e saprei già per che cosa: conosco una coppia, qui nella mia città, che ha una casa famiglia, tre figli loro e sette in affidamento (ma di quegli affidamenti eterni perchè problematici...): sono persone favolose, li conosco abbastanza perchè ho avuto come scolari alcuni loro figli, non posso fare altro che ammirarli e pensare che sono eroi del nostro tempo, purtroppo sconosciuti...

 

Poi, ho un sogno, che solo se vincessi così tanto potrei realizzare: aprire una scuola!

Una scuola come piace a me, dove gli alunni imparino serenamente, siano amati soprattutto, si sentano a loro agio con se stessi e con gli altri e ognuno riesca a dare il meglio di sé, perchè ognuno ha qualcosa di positivo, si tratta solo di farlo venire fuori...

Ci sono ancora insegnanti che credono in questo, li inviterei a lavorare con me, a lavorare insieme, collaborando faremmo grandi cose per i nostri ragazzi...

Nello sfascio della scuola di oggi probabilmente avremmo anche molte iscrizioni...

Che sogno...

Beh, sapete, in realtà questo sogno una volta stava quasi per realizzarsi...

Erano i primi anni ottanta ed io ero appena arrivata a Firenze. Lavoravo in una scuola cosiddetta “di frontiera” e non mi dilungo a spiegarne il significato...

Per fortuna ero inserita in un piccolo gruppo di colleghi giovani come me, volonterosi, entusiasti, eredi del '68 ma negli aspetti positivi: lavoravamo bene insieme, i grossi problemi venivano affrontati insieme, i risultati non mancavano e tutto questo ci dava delle soddisfazioni, anche se non mancavano i commenti malevoli degli insegnanti più antiquati dell'istituto....

Comunque i genitori (quelli più partecipi e presenti, naturalmente) erano contenti. Uno di loro un giorno ci fece una proposta: aveva un gruzzolo da investire, ci avrebbe sovvenzionato nell'apertura di una scuola privata, se ci interessava...

Avremmo potuto lavorare liberi mettendo completamente in pratica le idee in cui credevamo...

Ne discutemmo a lungo... eravamo giovani, alcuni erano uomini capifamiglia, alcuni di noi avevano figli piccoli e non si nuotava nell'oro, lo stipendio statale era sicuro così come quel posto di ruolo conquistato dopo supplenze e concorsi, imbarcarci in un'impresa simile lo sentivamo tanto affascinante quanto rischioso per le nostre famiglie...

insomma, non trovammo il coraggio di accettare...

restammo a “combattere” nella scuola statale e a sospirare per quel sogno...

Ogni tanto ci ripenso...a cosa avrebbe potuto essere...

 

 
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HANNO DETTO, HANNO SCRITTO

Post n°596 pubblicato il 30 Ottobre 2010 da atapo
 

ABOUT  LOVE



Canova A., Amore e Psiche

 

“L'amore eterno ce l'hanno raccontato i poeti, ma quando la vita media era di trent'anni. Adesso che campiamo ben oltre i settanta, abbiamo un esubero di quaranta. Li vogliamo passare tutti nel gorgo? Strappandoci i capelli a mazzi come nei drammi russi? Basta saperlo. La felicità va attesa e non pretesa...Com'è che dicevano in Stand by me? “Le cose più importanti sono le più difficili da dire perchè le parole le rimpiccioliscono.” E allora zitte. Come sarà lo scopriremo solo vivendo. Se siete delle fidanzate tormentate o peggio ancora delle mogli intristite ecco il consiglio di mia nonna: “A volte per il bene della coppia bisogna mordere l'aglio e dire che è dolce.” Una volta pensavo fosse un brutto insegnamento ma adesso penso l'esatto contrario. Per far durare l'amore bisogna usare il buonsenso. Tacere quando è il momento, lasciar correre, chiudere gli occhi e aspettare che passi la bufera.”

(L.Littizzetto, Sola come un gambo di sedano, pag.75-76)


“Amore mio...non c'è niente che sia per sempre, lo dicono anche gli Afterhours. Ti posso giurare che ti amerò più che posso, ma non per sempre. Ecco. Ti amerò a intermittenza. Come fanno tutte le coppie del mondo. Qualche giorno di più, qualche altro di meno. Qualcuno per niente. E qualche volta mi capiterà di odiarti. Non sarà mai un amore insistente come la pioggia che fa uscire le lumache. Ma sarà un amore vero. E se comunque vuoi che ti dica che ti amerò per sempre, lo farò. Perchè ti amo. Ma non per sempre.”

(idem, pag.101-102)

 

 
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VORREI...

Post n°595 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da atapo
 

VENTO

 

Il vento forte di questi giorni comincia a spogliare gli alberi, a portare via le foglie...

Vorrei un vento che riuscisse ad entrare dentro di me, che potesse staccare le mie foglie secche, spazzare i miei angoli scuri e le mie ombre...speravo che il sole dell'estate le avesse disperse.

Ombre di ansie, ragnatele di inquietudini, polveri di ricordi accantonati e non risolti...

Ci costruisco sopra delle nuove stagioni, mi rivolgo ostinatamente a cercare nuove bellezze e nuove gioie, ma basta poco per scompigliare tutto, un soffio fa crollare l'effimero castello di carte e non riesco a trattenere un jolly che mi faccia vincere la partita.

Sono stanca e sempre più affaticata quando ricomincio a costruire.

Sarebbe bello se esistesse un vento che pulisce il cuore...ma purtroppo basta poco perchè il vento forte diventi tempesta.

 
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PUFFI e C.

Post n°594 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da atapo
 

 

DOMENICA  POMERIGGIO


Chardin J., Fanciullo con la trottola

 

Avevo i miei progetti, niente di particolare, ma nella lista di faccende casalinghe che mi aspettano qualcuna era proprio adatta ad oggi: stirare, rammendare, una torta di mele, un po' di computer.

Mio marito da qualche giorno sta buttando all'aria alcuni di quegli scaffali dove si accumula la roba di anni e anni... e qualche giorno fa mi ha allungato alcune scatole dicendo: “E di questi che ce ne facciamo?”

Erano piene di ninnoli e giocattoli dei nostri figli, una scatola chiaramente “femminile”, una chiaramente “maschile”, la terza diciamo unisex , visto che era piena di puffi e pupazzetti .

Il momento dell'adolescenza dei miei figli, più o meno nello stesso periodo perchè la femmina è più giovane, ma si sa che per le ragazze l'adolescenza scoppia prima, era stato tempestoso anche per i giocattoli: tanti ne avevano buttati... tanti regalati...salvo poi pentirsene diversi anni dopo, ormai adulti...

Ma tanti, fortunatamente, ero riuscita a salvarli nascondendoli in qualche scatola, in qualche armadio, in fondo alla soffitta...

“Lo chiederemo a loro, cosa vogliono farne adesso.” ho risposto a mio marito.

Cosa c'entra questo coi miei progetti di oggi? Dunque: innanzitutto mi ha telefonato mia cognata con tanta voglia di raccontarmi del viaggio a Parigi, io avevo altrettanta voglia di ascoltarla, quindi...un'ora al telefono, ma con grande soddisfazione!

Poi è passato mio figlio, senza moglie né Riccardo: doveva prendere attrezzi, ma... “senti, visto che sei qui...” e ho aperto le tre scatole.

Non finiva più di ricordare i tempi della sua infanzia, ad ogni oggetto che prendeva in mano...io lì con lui, ad ascoltarlo, ad imparare aneddoti nuovi che a quei tempi mi avevano nascosto, i birbaccioni...

Uscito lui, nemmeno si fossero messi d'accordo, ha telefonato mia figlia: “Posso fare un salto veloce, devo usare l'affettatrice...”

Le ho chiesto di venire senza Martino, così l'apertura di quelle scatole è stata tranquilla e il salto veloce è diventato...molto in lungo.

 

 

 

Anche con lei quanti ricordi! Le amiche, le feste di compleanno, le estati in colonia...e lei si ricorda senza esitazione l'appartenenza di quei benedetti puffi, che spesso si compravano con le loro paghette: “Questo era di Marco, questo era mio...vedi, ci sono le iniziali!”

 

 

Qualche puffo ora l'ha preso a casa sua per Martino, qualche giocattolo malridotto mi ha autorizzato a buttarlo, come aveva fatto suo fratello.

 

Il resto...

“Mamma dagli una lavata, mettili in una scatola nuova e serviranno per Martino e Riccardo quando verranno qui da te” ,

le stesse decisioni di suo fratello.

E le bambole? Pure quelle, magari prima o poi...

Le tracce dell'infanzia di tanto tempo fa saranno rinnovate, diventeranno tracce per nuove infanzie, tracce ancora più care perchè avranno storie lunghe da raccontare...

Tra ricordi e scelte la domenica pomeriggio si è avviata alla sera.

Prima di cena, restava solo il tempo per un po' di computer. Le camicie sono ancora da stirare, i calzini hanno ancora i loro buchi, le mele aspettano domani (forse) per entrare nella loro torta.

E il passato torna a nascondersi in tre scatole di cartone.


 

 
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A PARIGI ! A PARIGI !

Post n°593 pubblicato il 23 Ottobre 2010 da atapo
 

PARIGI A 15 ANNI

Come avevo detto tempo fa, in questa settimana mio fratello e la sua famiglia erano a Parigi.

Quando ero stata da loro li avevo aiutati un po' a pianificare le giornate lassù, cinque giorni effettivi (più il viaggio in auto) che sarebbero volati, nei quali farci stare un po' di mete classiche e un po' di mete accattivanti per i miei nipoti, quella adolescente di 15 anni e il bambino di 9 anni, così gli avevo lasciato guide, suggerimenti e indirizzi, con beneficio d'inventario perchè, ahimè, l'ultimo mio soggiorno a Parigi risale a sette anni fa e nel frattempo ci saranno state senz'altro novità .

Ora, con tutta la confusione di questo momento in Francia, una puntina di ansia ce l'avevo: mi sarebbe dispiaciuto che venisse sciupato questo viaggio...che doveva rilassarli dopo un periodo nero in famiglia.

Meno male c'é Facebook: mia nipote ogni sera ha pubblicato le sue foto, ha messo commenti rivolti soprattutto ai suoi compagni di scuola e così ho avuto un po' il polso della situazione, almeno dal suo punto di vista abbastanza tranquillo, che scriveva “Evitiamo gli scioperi con grande maestria”.

Lei frequenta l'istituto d'arte ed è appassionata di fotografia, immagino si sia divertita moltissimo a scattare, ci dà l'idea della Parigi vista con occhi di quindicenne-aspiranteartista. Cosa ha scelto?

 

subito la Dama di ferro,

ma appena dopo...

 

...il tempio dei giovani

con le chitarre dei più famosi musicisti prese in tutte le inquadrature possibili.


Qualche altro monumento classico turistico, per esempio Montmartre,



poi una marea di opere al museo Salvador Dalì,

 

graffiti per le strade parigine, varie pitture lungo scale immagino della metro,

 

una originale statua vivente,

 

angoli di strade e stradine,

 

questa dolcissima immagine che mi ha fatto ricordare quanto siano socievoli e amici dell'uomo i passeri parigini...

 

Oggi sono in viaggio, per il ritorno...

Viste le difficoltà con i distributori di benzina, io e mio marito eravamo pronti col camper, caso mai ci avessero chiamati per andarli a prendere da qualche parte sul suolo francese, col serbatoio a secco...Sarebbe stata una nuova avventura...

Ho mandato un SMS a mia cognata, per sapere come sta andando: mi ha risposto che...

“per motivi di rifornimento stiamo rientrando attraverso la Germania. E' andato tutto bene, ma avrò bisogno di molto di più di un SMS per raccontarti!!!”

Ed io non vedo l'ora...basterà una telefonata o sarà meglio passare una giornata da loro a Ferrara?

 

 

 
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QUI e LA'

Post n°592 pubblicato il 21 Ottobre 2010 da atapo
 

LASCIARE TRACCE


Mondrian Piet

 

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato il mio post precedente, con spiegazione ed opinioni. Questa è un po' una risposta generale, per tutti.

Sono ancora qui.      E sono ancora di là.

Entrare in questi social network appaga un po' il desiderio, più o meno forte, di esibirsi, di mettersi in mostra, di far sapere che abbiamo qualche cosa da dire, credo che sia in tutti la segreta speranza che qualcuno ci legga e magari apra un contatto attraverso un commento o una risposta...Se no, tanto vale scrivere su un quadernino magari chiuso col lucchetto!

Stando qua, accettiamo il rischio, possiamo cercare di renderlo minimo, ma non annullarlo del tutto...

Mi ritrovo molto nell'ultimo commento, quello di Calipso: “...da una parte è come se ci fosse la nostra io pubblica e qui quella più privata, interiore, cervellotica ed emotiva.”

Io mi sono fatta questa immagine nella mente:

qui è come se fosse il mio salotto, sistemo ninnoli, cambio la tappezzeria, metto in mostra ciò che più amo e che più mi rappresenta, la porta è aperta per chi vuole e amo ospitare e conversare con chi desidera essermi amico, ci sono per il piacere di esserci...

di là è come se fosse il tavolino di un bar, dove incontro persone che conosco per varie ragioni e vengo a sapere novità che mi interessano, tengo anche contatti pratici e concreti, ma non lo sento come il luogo adatto per mettere in mostra il mio io più personale...

Che i due luoghi si incontrino...a questo punto non credo che il rischio sia aumentato molto più di prima, ad ogni buon conto ho fatto un piccolo cambiamento là dove ritenevo necessario, per allontanare al massimo le due realtà virtuali.

E si continua a lasciare tracce di noi in questi mondi...

 

 
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NON MI CONVINCE

Post n°591 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da atapo
 

TRACCE



Ero incuriosita dal disegnino e dal MI PIACE, che già avevo visto sotto alle foto.

Toh, anche qui! Mi son detta stamattina. Ma che ci sta a fare lo zampino di Facebook nel mio blog?

Man mano la faccenda si chiariva...solo un poco, perchè quando ho cercato istruzioni le ho trovate in inglese che...non è pane per i miei denti.

Sempre più diffidente, volevo cliccare qua e là, ma temevo di far pasticci e di trovarmi in situazioni poco gradite da cui non avrei saputo tornare indietro. Così ho cliccato il minimo, cercando di capirci il massimo...Poi ho letto qua e là, anche il post esplicativo di Libero.

Insomma, non ne sono per niente contenta.

Io scrivo qui quasi “anonima”, chi mi identifica e sa chi sono è perchè l'ho voluto io e deve continuare così.

Su Facebook ci sono, ho là degli “amici” e molti di loro non c'entrano niente con quello che scrivo qui: Facebook per me ha altri scopi, altre finalità.

QUESTI DUE MONDI NON DEVONO INCONTRARSI !!!

Perciò io il mi piace nei miei post non lo userò mai, non ha senso che compaiano di là.

Ma...se qualche lettore, colpito (poco probabile) da ciò che ho scritto lo usasse e da lui su FB comparisse il mio testo, è come se aprisse una porta e i frequentatori di là potrebbero arrivare al mio blog...qualcuno riconoscermi...non si sa mai...

Un giro tortuoso, direbbe qualcuno, ma a volte la realtà...

E' una piccola breccia tra i due mondi che nelle mie intenzioni non dovevano comunicare tra loro, forse una minaccia...

O forse non ho capito niente di come funziona?

Qualcuno, per non farsi rintracciare è già emigrato da qua... A me dispiace molto, non vorrei farlo anch'io.

Potrei cancellarmi dall'altra parte, ma si sono creati legami di altro tipo laggiù...

Non so. Devo pensarci. Forse, come minimo, sacrificherò l'immagine del mio profilo, che è l'unico trait d'union visibile tra i due mondi ...

 
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RIORDINO

Post n°590 pubblicato il 18 Ottobre 2010 da atapo
 

LA  VITA  NELL' ARMADIO


Savinio A., La nave perduta (1926)

 

Causa il rinvio all'ultimo minuto di un incontro tra colleghi, mi sono trovata col pomeriggio libero.  Il mattino era già libero, quindi...un giorno per me!

Mio marito invece oggi aveva impegni fuori casa sia al mattino, sia al pomeriggio.

Allora ho deciso di prendermi un giorno intero di casalinghitudine perfetta e di imbarcarmi in una bella impresa: riordinare un armadio!

Era il giorno ideale: senza marito in giro a farmi gli occhiacci brontolando che ho troppa roba, che ormai gli armadi scoppiano, che dovrei prendere le cose a bracciate e buttarle via ad occhi chiusi così non me ne accorgo nemmeno e non ho rimpianti...

Un po' di ragione ce l'ha: quell'armadio ormai si chiudeva "a spinta".

Metà al mattino, metà al pomeriggio: ed ogni metà tutta risistemata in tempo, così quando è tornato a casa non se ne è nemmeno accorto...quindi non ha avuto motivi per protestare.

Ho eliminato senza rimpianti abiti nei quali non entrerò più, visto che le diete ferree non sono per me, altro vestiario ormai irramendabile, così come lenzuoli vecchi e rotti che una volta usavo per attività a scuola.

Ho scoperto che ho un numero considerevole di borse, che mi basteranno per tutto il resto della vita.

Ho rinfrescato la memoria del reparto "regali", cioè biancheria e oggetti che avevo comprato dicendo "Verranno buoni per un regalo", poi magari li ho dimenticati e al momento giusto...sono rimasti lì: ora cercherò di smaltirli nelle prossime ricorrenze.

Fra questi anche giocattoli e due zainetti da bambini: non sono serviti ai figli, con tenerezza penso che li darò ai nipoti.

E con un po' di nostalgia ho ritrovato i pacchetti con alcuni regali che ho ricevuto dalle classi quinte che uscivano dalla scuola elementare, soprattutto quelle che portavo in Francia: "Alla cara maestra con tanto affetto" dicevano più o meno i bigliettini e molti occhi di preadolescenti sorridevano da alcune foto di classe incorniciate, perchè il regalo era spesso una cornice...beh, questi li ho rimessi nell'armadio, per ora ho piacere di conservarli ancora...

Ci sono anche il mio cappello da strega e il vestito da pellerossa di mia figlia: no, quelli non si buttano...

Insomma ogni oggetto è un pezzo di vita, che ha preso la via del sacco per Emmaus o che è ritornato a dormire, ma più composto e più ordinato, nell'armadio ...

...e voilà, ora si chiude senza sforzi!

E sarebbe il caso di farlo continuare così!

 
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MALI DI STAGIONE

Post n°589 pubblicato il 16 Ottobre 2010 da atapo
 

 

ANCHE QUEST'ANNO

CI SONO CASCATA


Kandinskij V., Improvvisazione n.7

 

Ogni anno la stessa storia:

alle prime mattinate fresche d'autunno non mi voglio arrendere, continuo coi sandali, sulle t-shirt metto solo un golfino leggero, rimando...rimando gli spostamenti negli armadi...

...cerco di resistere ancora qualche giorno con le maniche corte, magari mi “addobbo” con una giacchetta più pesante e un foulard al collo, che regolarmente tolgo da mezzogiorno alle cinque...

...quelle famose scarpe chiuse le porto senza calze, almeno fino al primo acquazzone...

...deve proprio venire tramontana o grecale perchè mi decida a sostituire il cappellino di paglia con uno di tessuto, ma che sia leggero...

...se sento freddo cerco di convincermi che, in fondo, non è ancora così pungente, che posso sopportarlo, ho la segreta speranza che sia passeggero, magari domani il sole scalderà di più...

...E COSI'...

anche quest'anno eccomi tutta raffreddata, con le nevralgie, il mal di testa, le articolazioni che gridano pietà.

E in aggiunta, ho ripreso i terribili “incontri ravvicinati” col dentista, che mi torturerà per le prossime settimane...

AHIME' !

 
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CRISI

Post n°588 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da atapo
 

IN VENDITA


 

Avrei avuto altro da raccontare, ma ho un pensiero in testa : la telefonata di oggi.

Mio fratello avrebbe deciso di vendere l'appartamento in cui abitava nostra madre a Ferrara. L'aveva affittato a studenti fino a giugno, sperava di affittarlo anche ora, per il prossimo anno accademico.

Invece nulla.

Con la crisi che c'è sono calati anche gli studenti fuori sede e non ha trovato nessuno. Ora inizierà il riscaldamento oltre alle spese condominiali e proprio non ce la fa a mantenerlo, se resta vuoto. Non è un gran momento neppure per una vendita, ma non vede altra soluzione che liberarsene se non si trova da affittarlo in brevissimo tempo...

L'appartamento è suo e può farne ciò che vuole, mi ha voluto parlare lo stesso ed è stata una telefonata triste per tutti. C'è un pezzo della nostra vita in quella casa, ci avevamo lasciato ancora mobili di famiglia che probabilmente andranno perduti o buttati perchè nelle nostre abitazioni non riusciamo a farne stare altri...Per mio fratello, che non naviga certo nell'oro, doveva essere un piccolo investimento, una piccola entrata in più in famiglia...

E' un bell'appartamento nella prima periferia di Ferrara, a 10 minuti a piedi dalla stazione, attorno ci sono tutti i servizi, la zona è tranquilla...

Potrebbe interessare anche a qualcuno che lavora o studia a Bologna, a Rovigo, a Padova...col treno non ci vuole niente e la città non è caotica, ma è graziosa e vivibile...

I miracoli accadono molto di rado, ma non si sa mai...di qua passano in tantii...

 

 

 
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COLORI A NINFA

Post n°587 pubblicato il 10 Ottobre 2010 da atapo
 

 INIZIO  D' AUTUNNO

 

Siamo tornati a Ninfa.

A giugno ci avevano detto che il parco ha bellezze e colori diversi in ogni stagione, così eravamo curiosi...

...ma non avevamo considerato che laggiù l'autunno arriva più tardi, fa ancora caldo, per vedere meraviglie colorate si dovrebbe aspettare l'apertura di inizio novembre!

Certo non potremo tornare per quel periodo e allora accontantiamoci!

Come in giugno, vi "passo" qualche bella immagine...

vista d'insieme


le betulle ingialliscono per prime


qualche acero è già rosso


il rosso avanza anche sul terreno


dove c'erano le rose


l'ultima rosa


piccoli ospiti


e qualche foglia autunnale di Ninfa decorerà questo blog per un po'...


 
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ANNIVERSARIO

Post n°586 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da atapo
 

 

E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI


Chagall M, Matrimonio (1918)


Quel   7 ottobre   di prima mattina il cielo era grigio, correvano un po' di nuvole, come indecise sul da farsi...

A un matrimonio ci si augura sempre il sole, LEI l'avrebbe voluto, anche se al tramonto della sera prima il cielo era di tutti i colori e LEI che credeva al detto “rosso di sera buon tempo si spera” a quel punto sperava poco.

Un matrimonio semplice, di due ragazzi giovani, con risorse minime, un matrimonio un po' anticonformista, per le loro idee e per le situazioni strane delle famiglie di origine.

LUI passò a prenderla a casa con la sua (ormai la LORO) macchina, uno zio era l'autista.

Tutta quell'umidità autunnale non faceva nemmeno stare troppo a posto i capelli, lavati e aggiustati in casa la mattina presto, trattenuti da un cerchietto ornato di fiorellini bianchi .

In chiesa entrarono insieme, attorno il loro mondo dei parenti più stretti, ma soprattutto degli amici giovani come loro...l'emozione accompagnava la cerimonia.

E proprio al momento del rito, al momento delle promesse e dei SI'...cominciarono i tuoni, i lampi, un temporale incredibile...continuò per tutto il resto della messa, un accompagnamento minaccioso ai canti, alle formule della liturgia, alle esortazioni del sacerdote...

LEI si chiese se tutto ciò avesse un senso, era un avvertimento forse?

I pensieri, le ansie che accompagnano di solito tutte le spose prima del grande giorno le balenavano a tratti in mente, nascosti nei rombi di quei tuoni. Ma l'amore li allontanava, avrebbe vinto su tutto...

All'uscita dalla chiesa ancora scrosci di pioggia, per fortuna il piccolo rinfresco era vicino, nel salone parrocchiale, però tutti riuscirono lo stesso a bagnarsi...

L'ultima fotografia ritrae gli sposi che escono, stretti sotto un enorme ombrello nero da contadino, prestato da chissà chi per tentare di salvare almeno un po' il vestito bianco di LEI, e nell'immagine si vedono benissimo i goccioloni di pioggia che cadono...e cadono...

Sono passati 37 anni.

“Sposa bagnata, sposa fortunata”, molti dicevano quel giorno: è stato così?

Volendo, si potrebbero tirare le somme di questo matrimonio, fare un bilancio...

 
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SU E GIU' PER L' ITALIA

Post n°585 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da atapo
 

 

...STANNO TUTTI BENE...

Ody ci ha immaginato piccioni viaggiatori...non si è allontanata dal vero, perchè ultimamente, nei miei periodi di assenza da qui, ci siamo mossi col camper verso nord e verso sud, sperando di farcela a incontrare tutti prima dell'autunno definitivo, delle piogge e delle nebbie.

A Ferrara: dalla mia mamma spuntano ancora gli ultimi fiorellini di campo, come quelli che le piacevano tanto...e c'è sempre a gironzolare lì attorno e a farle compagnia un gatto bianco e nero, così simile a quello che avevo quando ero piccola, che sparì in una delle sue fughe amorose probabilmente finita male, che ebbe da me tanti nomi e nessun nome, ricordato negli anni seguenti solo come IL MICIO...

IL  MICIO guardiano di Ferrara

Il braccio rotto di mio nipote va bene, ha ripreso tutti i movimenti più importanti e migliorerà ancora con l'uso. Rimane l'incognita di cosa succederà lungo la crescita, probabilmente resterà diverso dall'altro braccio perchè è stata danneggiata la cartilagine d'accrescimento. Per dimenticare la brutta estate passata a far fisioterapia fra poco andranno tutti una settimana a Parigi: pare che a mio nipote sia venuto un innamoramento per Parigi e la torre Eiffel, guardando dei libretti che gli avevo portato, quindi gli faranno questo regalo...se lo merita, a scuola è bravissimo ed è un bambino delizioso.

Ferrara ballons 2010

 

Pochi giorni per cambiare i bagagli ed eccoci a puntare verso sud, verso la nuova casa della suocera, con un traffico pazzesco lungo l'autostrada nonostante fossimo partiti intelligentemente a metà settimana!

Anche da lei tutto bene: l'armadio come voleva era saltato fuori prima del nostro arrivo, tramite i parenti là vicini, l'abbiamo trovata veramente contenta, finalmente rilassata, ci ha raccontato di come passa le sue giornate a fare quello che le pare, a incontrare le prime amiche che ha conosciuto...Ora progetta di iscriversi a un corso di archeologia (tipo l'Università della terza età), insieme alla cugina sua coetanea (ultraottantenni), così faranno delle belle escursioni nei siti archeologici a Roma e dintorni. Insomma, è rinata, deve recuperare una vita intera e lo sta facendo con impegno e soddisfazione!

Entrare in casa sua mi ha fatto uno strano effetto, perchè ci sono tanti mobili nostri, perfino gli asciughini...mi sembrava di essere sempre in casa mia, a tanti chilometri di distanza...

A proposito di mobili, dato che eravamo in camper, ha voluto approfittarne per farsi portare in un magazzino dell'usato a vedere se c'era qualcosa , non si sa mai!

Toh, proprio un mobiletto giusto giusto per il suo televisore!

E così il camper ha fatto il suo dovere di trasloco abusivo anche stavolta!

Però quel mobiletto antico è proprio carino, lo confesso...e con mio marito ci siamo detti che magari, quando sarà il momento, fra cent'anni le auguro, un diritto di prelazione glielo faremmo volentieri, visto che se non c'era il nostro camper e la nostra pazienza...

Lei vorrebbe che restassimo là diversi giorni, ma non è proprio possibile...le abbiamo regalato una cornice digitale con un sacco di foto nostre, dei nipoti, dei pronipoti, si consolerà con quelle!

Comunque abbiamo scoperto un agriturismo abbastanza vicino al suo paese, dove si mangia bene, si può dormire col camper nella pace della campagna, le stanze non sono care: potrà essere una buona base di sosta per le prossime visite, anche se volessero andare a trovarla i nostri figli con i bebè.

tranquillità in mezzo alle montagne del Lazio

 

Ora noi piccioni viaggiatori abbiamo finito i nostri viaggi, per un pezzo.

Ora cominciamo ad organizzare la stagione invernale e gli impegni in città.

Ora può piovere, venire freddo...possiamo anche andare in letargo!

 
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