Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi di Giugno 2014
ParisZigZag
In quest'estate senza assolutamente progetti di viaggi e con ben altri pensieri... beh, almeno che io possa sognare di viaggiare!
Allora il blog di oggi mi riporta a Parigi (c'ero stata nel settembre scorso) e mi illudo che sia... come stare là! Leggendolo ho scoperto che è stato giudicato dal Comune di Parigi come il miglior blog sulla città.
Volete fare anche voi un salto a Parigi?
E allora viaaa... che si fa stasera?
Un ristorante... una visita guidata... una serata romantica...
Basta scegliere, leggere, mettere in moto la fantasia...
Come? E' scritto in francese?
Già, non ci avevo fatto caso, ormai per me leggere in italiano o in francese non fa differenza.
Però, se guardate bene, si può cliccare anche sulla versione in inglese, quindi... non ci sono scuse!
Buon divertimento!
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QUASI ... FESTA DI LAUREA
La moda ha preso piede in questi ultimi anni: nelle scuole materne si festeggia in pompa magna il PASSAGGIO dei cinquenni alla scuola elementare!
E quest'anno tocca a Martino!!! (...sembra ieri che entrò alla materna e diceva che poi andava alla scuola LILLIMENTARE...)
Così eccoci in un caldissimo primo pomeriggio di giugno nel salone della sua scuola materna, parenti emozionati a sgomitare per un posto in prima fila, o al massimo in seconda, da cui si riescano a scattare le foto di rito al proprio pargolo durante la cerimonia...
Ma io vorrei sapere perché le maestre allestiscono sempre il piccolo palco e sistemano le seggioline dei festeggiati in controluce, cosicchè è più difficile immortalarli... e se si tiene conto che non stanno fermi nemmeno a legarli...
Gli ornamenti sono grandi SMILE e striscioni e fiocchi tricolori, i bimbi iniziano cantando “Fratelli d'Italia”, piccolo discorso di ringraziamento e commiato tenuto dalla maestra coordinatrice, poi i cuccioli vengono chiamati ad uno ad uno, per la consegna del DIPLOMA e del cappello nero da laureato, con applauso e Hurrà collettivo.
Ecco il nostro Martino nel suo momento solenne...
Dopo ci sono altre canzoni, l'ultima è We are the champions, insieme anche ai piccoli di tre e quattro anni che stavano a fare pubblico, fra cui si era infiltrato anche Damiano: eccolo, in maglietta blu, un po' perplesso per la situazione in cui si era cacciato... Ma tanto a settembre prenderà il posto del fratello nella stessa scuola materna, è bene che ci faccia l'abitudine!
E per finire una bella merenda generale!
A cui ancora non può partecipare Diletta, che però dal suo passeggino ha seguito tutta la festa...
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SOLSTIZIO
tramonto di giugno sulle colline fiorentine
Come sono luminose queste giornate dal caldo ancora sopportabile perchè mitigato da un vento dolce!
Giornate lunghissime, seguite da tramonti interminabili, l'heure bleue lascia il cielo di una bella sfumatura cobalto per molto tempo. La notte arriva lenta lenta, a lungo cantano gli uccelli tra le siepi e tra i rami degli alberi verdi e brillanti, perchè non ancora soffocati dalla calura eccessiva. Il sonno non arriva, è la stagione più bella questa, verso la fine di giugno si annuncia l'estate con un'atmosfera tiepida e densa di sogni, di speranze, di desideri di cambiamento... Finiti gli impegni dei mesi passati, sento un'irrequietezza che mi rivolgerebbe ad imbastire nuove avventure, a fare progetti, ma con calma e con l'idea che il caldo estivo farà maturare qualcosa che magari si concretizzerà più avanti, o forse no, ma ora è bello crederci.
Invece stavolta è tutto sospeso, c'è molto da capire, da aspettare, da ripensare... e poi non so: non so molte cose, non mi azzardo a sognare nulla e mi convinco ad aspettare soltanto, ma vigilante.
E mentre aspetto, di fronte al cielo cobalto, alla brezza della sera e ai canti degli uccelli che si abbassano sempre più col passare delle ore, mi sorprende la malinconia del ricordare la nascita di altre estati degli anni passati, sospese come questa o, al contrario, già annunciatrici di sogni che si sarebbero realizzati...
E' bello quando posso riempire queste lunghe serate con un incontro tra amici, uno spettacolo, una cena speciale, penso meno e mi sento più viva... ma non succede quasi mai.
Mi accontento allora di aspettare il buio e di guardare le prime stelle che si intravedono tardi, mi affaccio alla finestra, respiro i profumi della notte e sciolgo i ricordi e la fantasia...
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VITA EROICA
Venerdì, giorno di proposta-blog ...finché ne ho...
Visto che nell'ultimo post ho parlato di bambini, dei miei nipotini, e quasi di sicuro sarà così anche nel prossimo, mi pare doveroso presentare un blog sull'argomento, blog che probabilmente molti conosceranno perché è parecchio famoso, così come la sua autrice che scrive anche sui giornali...
Sto parlando di Elasti e del suo Nonsolomamma, che seguo con grande divertimento da ormai molto tempo.
Narra della vita eroica di una mamma lavoratrice con tre figli e un marito spesso all'estero, con molti altri impegni ed io mi domando sempre: “Ma come fa?” Beh, capita che talvolta anche lei sia un po' in crisi... e non mi meraviglia!
Mi chiedo anche come riesca a fissare così bene e rapidamente, scrivendo per noi, tutte quelle situazioni che si creano in una famiglia, le imprese, le scoperte e le elucubrazioni dei tre figli che crescono: è quello che sarebbe bellissimo riuscire sempre a fare, perché ogni giorno con i propri figli è irripetibile e, ahimè, velocissimo a sfuggirci! Ma il tempo! Come trovare il tempo per annotare, scrivere, mantenerne il ricordo... Anche per questo la ammiro: lei ci riesce, nonostante tutto, e ci riesce anche molto bene!
Azzardo un'ipotesi: quello che la salva, che non la fa stramazzare in quel vortice che è la vita quotidiana di una famiglia così, è secondo me una serenità ed un grande equilibrio di fondo, la capacità per i due adulti, come genitori e come coppia, di affrontare le situazioni con una certa leggerezza di fondo, non superficialità, ma capacità di sdrammatizzare... O per lo meno questo traspare da ciò che leggo e mi sembra una dote bellissima, che aiuta tanto ad andare avanti...
Ma ora basta chiacchiere, ecco il disegno che presenta questo blog... e buon divertimento!
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UNA TIGRE DORME CON ME
In una mattinata caldissima della settimana scorsa Damiano all'asilo ha avuto l'idea di togliersi i sandali e camminare sull'erba a piedi nudi... per rinfrescarsi?
Ne ha approfittato un non identificato insetto che ha gradito l' assaggio del piedino cicciottello...
Così è stata chiamata la mamma e, per tenere meglio il pizzico sotto osservazione, nonostante la faccenda non sembrasse allarmante, Damiano ha avuto il foglio di via ed è rientrato a casa verso mezzogiorno. Naturalmente quando è capitato tutto questo? Nel giorno in cui la sua mamma alle 14,30 aveva un appuntamento col medico per un controllo di routine a Diletta... e allora ecco la telefonata d'emergenza alla nonna (cioè io).
Potevo essere a casa loro verso le 13, 30 e restare fino a... orario imprecisato? E forse alle 16 un'amica di Laura mi avrebbe riportato anche Martino dalla scuola materna, se la visita si prolungava...
Io ero estenuata dal caldo e da tutta la faccenda del marito pressochè immobilizzato, ma... avrei resistito: speravo ardentemente che Damiano fosse già addormentato per il pisolino pomeridiano, allora mi sarei messa sul divano e avrei dormito anch'io..
Infatti quando arrivo è così, però mia figlia mi avverte che si è già alzato due volte e non perchè il pizzico gli dia fastidio, ma proprio oggi non ha intenzione di dormire! E appena madre e sorella sono uscite ed io mi sono installata sul divano... eccolo arrivare dalla camerina, con gli occhi semichiusi.
Convenevoli di rito, mi pare che sia piuttosto sonnacchioso e allora tento: "Torniamo in camerina? Vediamo se c'è un posto per far dormire anche la nonna, facciamo il pisolino insieme oggi..."
Lui è molto organizzativo, mi indica un materassino vicino al letto in cui posso sistemarmi (è quello per attutire eventuali loro cadute dal letto), mi racconta con dovizia di particolari e con molta fierezza che ora ha lasciato il lettino piccolo e dorme di sotto nel letto a castello, che Martino sta di sopra, ma hanno la sbarra tutti e due per non cadere... Io ascolto interessata, poi ripropongo: "Dormiamo adesso?"
"Va bene" mi risponde. Esulto! Faccio buio completo, come sono abituati...
Silenzio.
Inizia un tramestio... non ci faccio caso, spero stia cercando la posizione... il tramestio continua...
"Nonna..." Qualcosa dal letto mi sta sfiorando...
"Che c'è?"
"Nonna, per dormire ti dò la mia tigre, tanto io qui nel mio letto ce ne ho degli altri di animali."
"Oh, grazie!" Sono commossa: già, è importante che le nonne per dormire abbiano una tigre accanto...
Per la cronaca: tutti questi animali non hanno avuto molto effetto quel giorno: un quarto d'ora dopo eravamo svegli a far combattere i pirati...
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UN ALTRO PUNTO DI VISTA
Siamo già a un nuovo venerdì... e ho trovato un altro blog da presentarvi.
E' un po' particolare: innanzitutto è un blog... concluso, vuol dire che non vengono più aggiunti post, e mi preme di segnalarlo subito perché non vorrei che sparisse dalla rete, non si sa mai.
Poi è scritto in francese, mi scusino coloro che non conoscono questa lingua, però credo che solo come lettura sia abbastanza facile da capire, almeno il senso generale dei discorsi.
Ma forse è meglio che io sia più chiara e cominci dall'inizio...
Forse qualcuno ricorderà la coppia di amici francesi che diedero una festicciola d'addio (sperando in un arrivederci) nel dicembre scorso. Riassumo qui che erano in Italia per il lavoro di lui, da più di due anni, ora sono ritornati a Bordeaux e purtroppo so che stanno ancora aspettando l'arrivo della bambina che hanno adottato nella Repubblica Centroafricana, uno stato in cui la guerra si è riacutizzata.
Ebbene, durante il loro soggiorno fiorentino avevano aperto un blog per mantenere i contatti con amici e parenti di Francia, dove svelavano le curiosità e le meraviglie della loro esperienza italiana, fiorentina in particolare. Me ne avevano dato l'indirizzo ed io lo leggevo con interesse per scoprire come quattro occhi francesi esploravano Firenze: un nuovo punto di vista!
Speravo che ci scrivessero molto di più, ma lui era molto impegnato nelle sue ricerche, lei soprattutto negli ultimi mesi, oltre alle attività teatrali come me, lavorava con i bambini nella scuola francese di Firenze. Comunque è simpatico leggere di come riescano a sopravvivere due Francesi a Firenze...
Il nome che hanno dato al loro blog è tutto un programma: “La Dolce Vita a Firenze”...
una foto dal loro blog: la festa della Rificolona
Aggiornamenti della cronaca familiare: Oggi mio marito sta male di nuovo, ieri, appena in piedi, si era subito rimesso al bricolage...
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FORSE...
Da ieri mio marito sta leggermente meglio, ha camminato per casa, oggi è uscito a fare un giro attorno all'isolato.
Spero che questa terribile sciatica che si è sommata ai suoi problemi fisici di sempre stia finalmente allentando la morsa...
Ormai è un mese che a stento si alza dal letto e ogni giorno è stato pesantissimo, ora voglio illudermi che finalmente qualcosa si avvii per il verso giusto.
Naturalmente in queste condizioni è impensabile programmare qualsiasi cosa, viaggi, vacanze... viviamo giorno per giorno cercando di arrivare a sera in qualche modo, sopravvivendo anche al caldo torrido. Ma l'importante sarà venirne a capo, anche con gli esami specialistici che sta facendo.
Ora io direi che non sono più stanca... sono esausta...
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IL PRIMO FIORE
Non voglio chiudere le cronache della mia... stagione teatrale 2014 (modesta eh!) senza ricordare un attimo lo spettacolo a cui avevo accennato qui, quando ero in pieno fervore di studio e di preparativi e il tempo non mi bastava mai...
Insomma, come è finito il nostro Soldat di Stravinsky?
Intanto ecco una nostra foto di scena che ho ritrovato in internet, dove ho ritrovato anche qualche articolo comparso su qualche giornale e new letters...
A ripensarci adesso sorrido! Quanta fatica per imparare a declamare quelle frasi sulla musica, però alla fine è stata una bella soddisfazione esserci riuscita, avere visto un mezzo sorriso sulle labbra della giovane, ma molto pignola ed esigente, direttrice d'orchestra, soprattutto aver ricevuto gli applausi e i complimenti in entrambe le repliche. La prima era stata a Firenze, durante la notte bianca, e dopo qualche giorno la seconda a Siena, nelle sale del conservatorio. Qui abbiamo provato una discreta emozione, in un luogo importante consacrato alla musica, con un pubblico diverso e, suppongo, esperto e attento all'ascolto. La sala era più adatta ad una rappresentazione musicale, forse per questo o forse perché noi attori e musicisti eravamo già... collaudati... chi ha assistito a entrambe le repliche (i parenti e il regista nostro) dice che la seconda volta è stata ancora più bella della prima.
Ora sono contentissima di avere fatto anche questa esperienza così particolare e la ricordo con tanto piacere.
E alla prima rappresentazione è successo qualcosa che non mi era mai accaduto prima...
Le uniche donne eravamo io e la direttrice d'orchestra, tutti uomini i musicisti e gli altri due attori. Ebbene, in quella serata, dopo gli inchini e gli applausi, sono arrivate in dono due rose, tra veli e nastri, per noi due donne!
Mi ha fatto così un effetto da … primadonna! Il primo fiore ricevuto sul palcoscenico! Si fa presto a sognare...
ho voluto immortalare con una foto il mio primo fiore... di palcoscenico!
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LA PROFE
Giorno di presentazione dei blog oggi, dal giochino di Ody, allora...
Forse qualcuno già dal titolo ha capito di chi e cosa parlerò, ma che posso farci, dicono che "insegnanti si nasce e io lo nacqui!"
Insomma, questo blog è uno dei pochissimi che seguo con costanza fin da quando entrai, diversi anni fa, in questo mondo virtuale che in realtà è fedele ritratto della vita nelle sue varietà.
Antonella Landi è un'insegnante di lettere in una scuola superiore fiorentina, ci racconta del suo lavoro, ma anche della sua vita fuori dalle aule. Mi piace leggerla perchè mi piace lei, vive in modo completamente diverso da me, è ciò che io non avrei mai avuto il coraggio di essere, o forse i miei erano altri tempi... Non è che mi trovi sempre d'accordo con lei, è normale, ma soprattutto apprezzo il suo modo di fare scuola, l'entusiasmo con cui coinvolge le classi (e trattandosi di adolescenti non è cosa facile), l'entusiasmo che prova lei stessa per quello che fa, che traspare spesso in ciò che scrive... E' un entusiasmo che fa sembrare l'insegnante un po' bambina, perchè è quello che hanno (o dovrebbero avere) i giovani di fronte alla vita, alle novità, alle proposte serie di impegno e di conoscenze: i ragazzi amano e seguono gli insegnanti che sanno appassionarli. Uno stato d'animo che ho provato anch'io molte volte insieme ai miei alunni, quando ci imbarcavamo in un nuovo progetto di lavoro o in una nuova iniziativa... e mio marito mi diceva: "Sei più bambina di loro."
Una volta, diversi anni fa, l'ho incontrata LA PROFE e abbiamo avuto occasione di scambiare qualche parola, principalmente la mia ammirazione per come svolge il suo lavoro. Mi sarebbe piaciuto averla come amica, ma le età e le vite sono completamente diverse. Mi accontento di restare sua fedele lettrice ed ora di presentarvela, penso sia doveroso, anche perchè... fra oggi e domani è l'ultimo giorno di lezione per tutti, penso sia bello celebrare in questo modo la chiusura dell'anno scolastico!
Dimenticavo: ha scritto anche alcuni libri, se date un'occhiata al blog li troverete...
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E ORA RELAX
Ho finito ieri sera la mia "stagione teatrale": sabato scorso e ieri ci sono state le due repliche dello spettacolo preparato con il corso del teatro delle Spiagge (quello serio).
Cosa abbiamo messo in scena?
"Il povero Piero" di Achille Campanile, una commedia tra l'allegro e il macabro che ho scoperto essere molto sfruttata dalle compagnie amatoriali. Ne avevo trovati dei brani anche su Youtube, ma in verità non mi erano piaciuti... mi sembrava che fossimo più bravi noi! (che modestia!!!)
Ma certo, noi non siamo una compagnia amatoriale, ma una scuola di teatro... e anche seria!
Ci ha diretti un giovane regista che aveva iniziato a seguirci da fine febbraio, dopo che altri si erano alternati in diversi percorsi; non ha avuto molto tempo per conoscerci, assegnarci le parti e via...
All'inizio eravamo un po' spaesati con lui, perchè è molto diverso dall'insegnante che avevamo avuto l'anno scorso e nella parte iniziale di quest'anno: quanto il precedente era vivace, coinvolgente, chiassoso, ci strapazzava, quanto questo è tutto il contrario: tranquillo, distaccato, sobrio nel parlare, ci corregge in modo elegante esordendo con un "Va bene, ma..."
Ci ha anche fatto lavorare a gruppi sul testo, per abbreviarlo ritrovando le parti essenziali e per diminuire i personaggi redistribuendo le battute necessarie. Alcuni miei colleghi di corso non capivano l'importanza di questo lavoro, lo consideravano una perdita di tempo...
Invece poi ci siamo resi conto che il suo modo di fare ci ha trasmesso una notevole calma e capacità di riflessione su come stavamo creando i nostri personaggi, tanto che poi alla fine siamo stati in grado di creare nuove battute di raccordo, di proporre nuove gestualità o nuove trovate, che lui ha accettato volentieri di inserire nella commedia. Ci ha sempre detto che aveva una grande fiducia nelle nostre capacità e... ci ha convinti! E siamo arrivati alla prima relativamente tranquilli.
Si trattava di una commedia comica e noi attori dovevamo essere i primi a divertirci, se volevamo far divertire anche il pubblico. Così è stato, si sono sentite molte risate in entrambe le repliche! Il direttore del teatro era tutto soddisfatto, il nostro insegnante dell'anno scorso ci ha trovati molto cresciuti professionalmente, l'insegnante-regista di ora era raggiante: diceva che era sicuro del nostro successo, ma che abbiamo superato le sue aspettative!
Eravamo in nove studenti e quasi tutti abbiamo dovuto interpretare più di un personaggio, con fulminei cambi di abito dietro le quinte...
Io ho avuto due parti: una breve verso la fine, ho fatto il... portatore della cassa da morto! La mia parte principale era quella della suocera, madre della protagonista: niente di complicato o difficile, senonchè il regista, quando gli ho detto che sono di origini bolognesi, mi ha proposto di caratterizzare questo ruolo importante sfruttando... la parlata bolognese, che così ho dovuto ripassare e ricostruire, dopo che da più di trent'anni non la "esercitavo". Però è venuto un personaggio molto simpatico, mi sembrava di risentire quando parlavano la mia mamma e certe mie vecchie zie...
Ora chiudo definitivamente ogni copione di questa stagione e... vado in vacanza... se di vacanza si può parlare, con i mobili ancora da riempire di ciò che per ora staziona ancora nei sacchi sparsi per casa e con mio marito ancora quasi immobilizzato! Diciamo che avrò più tempo da gestire a modo mio (forse), mi accontento...
Questa foto ci è stata scattata ieri sera, poco prima di iniziare lo spettacolo, il regista è quello dietro più alto di tutti e con la barba, gli altri... siamo noi attori!
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LA PRIMA SCENA D' AMORE
E' già passato, e bene, lo spettacolo in francese, venerdì sera, il 30 maggio. Qualche timore c'era stato fino all'ultimo ed anche qualche arrabbiatura del regista, perché nella compagnia ci sono alcune persone... le stesse che ci avevano messo in crisi nel precedente spettacolo di aprile, per il loro modo di fare superficiale e irresponsabile. Ma ormai conoscendole... gli altri erano sul chi va là e preparati a tutto!
Il testo scelto è stato “Jeux de massacre” di Eugène Ionesco.
Ionesco... come il primo anno del nostro gruppo, quando mettemmo in scena “Rhinocéros”.
Anche stavolta è una storia surreale: in una città scoppia una strana epidemia che fa morire le persone all'improvviso senza ragioni apparenti e in nessun modo si riesce a capire come si diffonda il contagio e come si possa curare o arginare la strage. Così tutti diffidano di tutto e di tutti, si cercano le cause, i colpevoli, vengono alla luce eroismi, pregiudizi e bassezze... come può accadere anche nella realtà quando si verificano situazioni che mettono in crisi la routine, il quieto vivere o il benessere. Ionesco ha inventato le situazioni, ma i suoi personaggi dicono parole che non suonano nuove... capita di averne già sentite di simili nella vita reale...
L'opera è composta da molte scene per rappresentare situazioni diverse di questa città e le reazioni di fronte al mistero dell'epidemia: cosa succede in piazza, per le strade, in un ospedale, all'interno delle famiglie...in ogni scena alla fine muore almeno un personaggio . Noi non le abbiamo rappresentate tutte, il regista ha scelto quelle più adatte al nostro gruppo e allo spazio in cui dovevamo rappresentarle: il teatro interno all'istituto francese, una saletta del '700 ricca di storia, ma povera di strutture sceniche. Nessun problema per questo, ormai siamo abituati a fare bene con l'essenziale, ognuno di noi si sarebbe cimentato in più di un ruolo, essendo molti i personaggi.
Il regista ha fatto anche un cambiamento sostanziale: la storia di Ionesco finisce... né bene né male, ha una conclusione aperta, forse per lasciare dei punti interrogativi alla riflessione dello spettatore. Invece il nostro regista ha scelto come finale la parte di una scena in cui una coppia parla della propria vita e del proprio amore e sulla bellezza e volontà di amarsi nonostante tutto, nonostante le differenze e le crisi personali, nonostante la durezza della vita. Ha proposto di concludere così il nostro spettacolo per lasciare il messaggio che solo l'amore ci salva, in mezzo alle tragedie e alle brutture.
A tutti è piaciuto questo punto di vista e questa decisione, alla prima lettura ci siamo subito innamorati di questa scena molto diversa dalle altre, in cui Ionesco ha messo frasi così belle e così toccanti... e chi avrebbe avuto il compito arduo di portarle sul palcoscenico e di concludere così lo spettacolo?
Quando il regista ha distribuito le parti, ho provato un tuffo al cuore sentendo il mio nome per questa scena! Il mio partner sarebbe stato un bravo collega, più anziano di me, con cui lavoro dal mio primo anno di teatro all'Università dell'età libera, di meglio non poteva capitare.
Ecco, la mia prima scena d'amore!
Ma non un amore passionale, a luci rosse, che forse mi avrebbe messo in imbarazzo... Le frasi che dovevamo dirci, lo ripeto, erano bellissime e vere, è ciò che si vorrebbe dire alla persona che si ritiene unica nella nostra vita, nonostante tutto... La difficoltà stava proprio in questo: dicendole mi emozionavo troppo, rischiavo di commuovermi da un momento all'altro e di perdere il controllo sulla voce... Anche al collega faceva un effetto simile... Insomma, trovare l'equilibrio e l'intonazione più adatta non è stato semplice.
Credo che qualcuno ci abbia un po' invidiato, perché eravamo stati scelti noi due... era una scena che sarebbe rimasta senz'altro impressa agli spettatori...
Alle prove, quando toccava a noi, gli altri erano sempre attentissimi, piaceva molto a tutti, qualcuno ci diceva che gli facevamo venire i brividi... allora capivamo di essere sulla strada giusta...
In scena è andata benissimo, credo che siamo riusciti a trasmettere proprio ciò che volevamo e lo sguardo finale del mio partner era pieno di soddisfazione, come credo anche il mio. Gli applausi calorosi lo confermavano...
Unico dispiacere: mio marito sta ancora male, la sua schiena non migliora affatto, non ha potuto assistere allo spettacolo, è la prima volta che succede. Così niente foto... chissà se qualche spettatore ne ha scattate durante questa nostra scena, ma forse no, erano tutti così attenti... in un silenzio così sospeso alle nostre parole...
durante la scena iniziale dello spettacolo
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Inviato da: atapo
il 26/07/2024 alle 23:10
Inviato da: la.cozza
il 10/07/2024 alle 09:57
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
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