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ALLUVIONE

Post n°1958 pubblicato il 17 Marzo 2025 da atapo
 
Tag: cronaca

PAURA

la PIANA

Tutti hanno seguito nei giorni scorsi le vicende della nuova tempesta e delle nuove alluvioni in Toscana e in Emilia. Ancora una volta ci risiamo, ci sono luoghi che non avevano finito di riprendersi dai disastri precedenti e sono andati ancora sott’acqua.

Venerdì 14 è stato un giorno difficilissimo, sotto la pioggia che continuava a cadere violenta si sentiva, ora dopo ora, che i disastri aumentavano e colpivano sempre nuove zone attorno a Firenze.

Non c’è solo l’Arno a creare pericolo: soprattutto a nord-ovest, nel territorio detto la Piana, è tutto un intersecarsi di torrenti che scendono dalla montagna e di canali costruiti ai tempi del granduca Leopoldo, nel 1700, proprio per imbrigliare le acque che venivano dai monti e allagavano la pianura rendendola paludosa, così da prosciugarla e da avere acqua per le irrigazioni controllate.

Ma adesso, con questi cambiamenti climatici e queste piogge rovinose, i corsi d’acqua spesso si riempiono troppo e troppo in fretta, tracimano, oppure gli argini non reggono e… sono disastri!

Negli ultimi anni ci si è resi conto dell’aumento del pericolo, in vari luoghi anziché continuare a costruire edifici sono state lasciate le “casse di espansione” cioè vaste aree a prato o a bosco rado, un po’ a conca, in cui possano defluire le acque dei torrenti che straripano. Ma ancora non ci sono dappertutto dove servirebbero, né le opere di manutenzione ai corsi d’acqua, ai ponti e agli argini sono state sempre soddisfacenti… Così da sabato la nostra pianura vista dall’alto è diventata un continuo di specchi d’acqua, per la gioia soltanto degli aironi e dei gabbiani.

Anche l’invaso artificiale del Bilancino, nel Mugello, ha fatto la sua parte importante, riuscendo a trattenere acqua che altrimenti avrebbe invaso Firenze come nel 1966; purtroppo così pieno non ha potuto “prendere” anche l’acqua torrenziale del fiume Sieve che scendendo a valle si è riversato in alcuni paesi.

Io non sono stata per niente tranquilla, da quando al mattino ho saputo che aveva passato di molto il livello di guardia il canale Macinante, che ho scoperto scorrere a poca distanza da casa mia! Anche a Poggio a Caiano, da mia figlia, passa un fiume, l’Ombrone Pistoiese, e lei aveva già provveduto a portare al piano superiore le cose più importanti, con provviste di acqua, torce e altro necessario.

Insomma, una giornata d’inferno. Allarme rosso, tutto chiuso, tutto bloccato.

E sabato sera il Camerino Volante aveva in programma una replica di “Rose e Crisantemi”, in un quartiere dall’altra parte della città. La riserva è stata sciolta sabato alle 14, così siamo partiti, sotto la pioggia. Temevamo che il teatro sarebbe stato quasi vuoto, perché ci era arrivata voce che molte erano le prenotazioni annullate; invece ci ha accolto una trentina di persone coraggiose ed entusiaste, che hanno riso e applaudito. E noi, rincuorati da questa partecipazione, come sempre abbiamo cercato di dare il meglio.

 
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DELUSIONE

Post n°1957 pubblicato il 09 Marzo 2025 da atapo
 
Tag: teatro

LIBERAZIONE contro PINOCCHIO

Tra poco si ricomincia con le repliche del teatro e c’è una nuova parte da studiare…

Ma c’è, o meglio c’è stata, una delusione e oggi voglio parlarne.

L’anno scorso avevo scoperto che a settembre 2024 sarebbe stato l’ottantesimo anniversario della liberazione della zona di periferia fiorentina in cui abito, ne avevo parlato con alcune colleghe del gruppo teatrale degli anziani, avevo letto un libro che rievocava quei giorni, avevo lanciato l’idea di costruirci uno spettacolo da presentare nell’autunno, proprio per la ricorrenza. Avevo anche individuato alcune tracce di lavoro, le avevo scritte sotto forma di appunti.

Ne avevamo parlato con la nostra regista, che si era mostrata molto interessata, anzi, ci aveva detto che aveva in testa qualcosa sulle donne in quel periodo, quindi i due argomenti potevano unirsi: si era fatta dare da me sia il libro che gli appunti, ormai per i primi mesi dell’anno aveva già preparato un copione di altro genere, però poteva preparare qualcosa di minimale per la ricorrenza di settembre, che avremmo poi completato nei mesi successivi. In realtà noi attrici avremmo voluto collaborare con lei per la stesura, come facemmo per le Trecciaiole, ma non abbiamo insistito in quel momento, aspettando che prendesse visione del materiale. Però eravamo contente di questa ipotesi di lavoro, ne avevo parlato anche qui, il 21 gennaio 2024.

Prima dell’estate mi chiese se ero disponibile a incontrarci perché voleva chiedermi alcune cose su ciò che le avevo passato. Senz’altro, le riposi, e le indicai anche i periodi in cui avrebbe potuto trovarmi a Firenze; però durante i mesi successivi non mi chiamò mai.

Alla ripresa autunnale, dopo le lezioni di “ripasso” e socializzazione, ci propose le letture natalizie del calendario dell’Avvento; mi richiese di incontrarci per parlare del libro, ma non concretizzò mai con un appuntamento. Io mi ponevo domande e aspettavo gennaio…

E finalmente alla prima lezione del 2025 ha parlato! Ma non come speravo…

Ha detto che per tutta l’estate ci aveva pensato a quella proposta, ma non riusciva a farsi venire in mente idee interessanti per buttar giù un copione… nel frattempo aveva avuto per le mani del materiale che riguarda lo stesso qualcosa di storico nella nostra zona, da cui si era sentita molto stimolata e stuzzicata, era riuscita a scriverne… quindi lo spettacolo che prepareremo per fine maggio sarà su questo, cioè la vita di Collodi e ciò che sta sotto alla storia di Pinocchio!

Non ho niente contro Pinocchio e penso che sia anche questo un lavoro interessante e valido, però che delusione!

Soprattutto sono rimasta male che non mi abbia mai chiamato, né messa a parte prima delle sue difficoltà: in fondo una traccia gliel’avevo data, le avevo detto che sarei stata disponibile ad approfondirla, arricchirla, anche con altre colleghe, non era detto che il copione dovesse farlo tutto lei da sola… Diciamo che sono rimasta molto delusa del suo modo di procedere e anche dell’aver liquidato così una proposta di lavoro che pareva interessare molte di noi, lasciando cadere una ricorrenza importante a livello cittadino.

Nessuno però ha obiettato, forse per le altre persone un argomento vale l’altro, neppure io ho voluto fare rimostranze in pubblico sulla mia delusione, non volevo creare polemiche o dissapori, però l’ho sentita forte e non è detto che non trovi occasione per tirar fuori qualche osservazione.

Ho pensato che nel 2029 saranno 85 anni… chissà se saremo ancora qui… ci sono cinque anni per pensare a uno spettacolo...

 
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