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Messaggi del 29/03/2009

VISITA A FERRARA

Post n°360 pubblicato il 29 Marzo 2009 da atapo
 

PICCOLA  MAMMA

Venerdì sono tornata a Ferrara, dalla mia mamma.

Ora non ci sono più i nostri appuntamenti telefonici bisettimanali: ha detto di non chiamarla, ha deciso che non risponderà al telefono perchè si agita e si affatica.
Lei mi chiamerà solo ogni tanto, quando se la sentirà, se mi trova in casa ci parleremo, altrimenti...pazienza.
Stranezze della vecchiaia, ma...se ha deciso una cosa, non cambia idea!

Allora volevo vederla, rendermi conto di come sta andando la sua nuova vita con la signora polacca che tutte le mattine va a casa sua per aiutarla in quelle incombenze parsonali e casalinghe che per lei stanno diventando sempre più pesanti da gestire.
Sono arrivata nel primissimo pomeriggio.
Ho trovato l'appartamentino finalmente più in ordine, i mobili e il pavimento lucidi, la spesa sistemata al suo posto, e la mia mamma...
...una piccola signora seduta tranquilla a tavola che stava finendo il suo pranzo...
FINENDO! Aveva mangiato tutto!
E mi mostrava la cena e lo yogurt che la signora Irene le aveva lasciato già pronti.

Sono stata con lei poco più di due ore: le preoccupazioni che avevo, dovute alla lontananza, si sono dissolte.
La mamma è tranquilla, soddisfatta della nuova aiutante, di cui aveva da raccontarmi le caratteristiche, le qualità ed anche...qualche nota di originalità, ma, diceva, tutti abbiamo delle stranezze.
Ogni tanto si stancava di parlare, allora le raccontavo io tutto ciò che prima sarebbe passato attraverso  quelle telefonate che ora, decisamente, non vuole più fare. Le ho detto dei miei Piccoli Principi, del teatro, della giornata a Parma...
Dice che non ci vede, però si è accorta che portavo una collana nuova e un po' originale, anche i due braccialetti, e ha voluto sapere da dove venivano...
Domenica scorsa Martino, con mamma e papà, era andato a conoscerla:
"E' così bellino! Ma non assomiglia a noi, è uguale al suo papà! E mi accarezzava...Ma come è piccolo!"
"Mamma, non ha nemmeno quattro mesi! E la pediatra dice che è grande per la sua età!"
"Eh...l'importante è che stia bene!"
Ha approfittato della mia presenza per farsi tagliare le unghie: com'è diventata piccola, fragile, curva, lenta a muoversi...

La mamma della mia infanzia era alta, sempre in attività, cantava mentre lavorava e quando usciva metteva guanti e cappello, per essere una signora distinta, anche se in bolletta, diceva.


La mamma della mia adolescenza la invidiavo per la bellezza che le avevo scoperto nelle sue foto giovanili e che ancora manteneva, quegli occhi splendidi azzurri e quel portamento slanciato che, ahimè, le bizzarre leggi dell'ereditarietà mi avevano negato...


Ancora i suoi occhi sono azzurri...e sono ancora solo suoi:
li abbiamo tutti sperati ad ogni nascita di nipote e pronipote, ma finora nulla...solo mio figlio Marco da piccolo era biondo come diceva di essere stata anche lei, da piccola.

La mamma di ora...diventa sempre più piccola, fragile, da coccolare e da curare: una mamma-figlia ormai.

Si stanca presto. Mi ha sollecitato ad andarmene, per non tornare a Firenze troppo tardi. Ormai era l'ora in cui sarebbe andata a letto a fare un riposino, ma non ha voluto che l'aiutassi: voleva vedermi uscire da casa sua stando ancora seduta in poltrona.
Ho ripreso il treno serena, perchè mi pare che la situazione sia finalmente assestata, ma con la malinconia dei chilometri che ci sono tra noi e del tempo che passa troppo veloce...





Ecco, questa pittura di Tamara Lempicka mi ha fatto sempre pensare a certe fotografie della mia mamma da giovane...

 
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