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HAPPY BIRTHDAY

Post n°383 pubblicato il 11 Maggio 2009 da atapo
 

PESSIMI  COMPLEANNI

Compivo 18 anni, in un maggio di molti anni fa.

Allora non si diventava ancora maggiorenni, ma era lo stesso sentito un momento importante: le "signorine di buona famiglia" facevano il debutto in società, con feste, abiti bianchi, lunghi e vaporosi...

Io, quel giorno, nel pomeriggio molto tardi tornavo a casa ed ero nera...nerissima, come il cielo plumbeo che stava sopra di me in una stagione ancora umida e piovosa. Infatti ero raffreddatissima, quasi influenzata...ma ero andata a scuola lo stesso e quel giorno avevo avuto otto ore, perchè era un anno di contestazioni ed occupazioni, avevamo perduto ore e ore di lezione, la maturità era alle porte (la prima riformata!), c'era il programma da finire e i professori delle materie sorteggiate ci facevano lezioni supplementari nel pomeriggio. Ma proprio per il compleanno...otto ore di scuola poi a casa le lezioni da studiare per il giorno dopo...avrei fatto notte...sì, davvero una bella festa!!!

In casa c'erano grossi problemi: il mio papà era da poco all'ospedale, non si capiva che cosa avesse, c'erano forti timori...nemmeno la mia mamma si sentiva bene in quel periodo ed ora le si aggiungevano problemi economici...

Per tutto l'inverno avevo frequentato un ragazzo, pareva si potesse costruire qualcosa insieme, ma due mesi prima mi aveva detto che mi lasciava perchè ero immatura, io mi stavo affezionando davvero, ma se la pensava così...mi dispiaceva ma che ci potevo fare? Tentavo di frequentare altre persone e altri amici, ma perchè me lo ritrovavo davanti in tutte le occasioni, come se mi volesse controllare? Così mi rendeva le cose ancora più difficili...

A tutto questo pensavo tristemente quella sera del mio diciottesimo compleanno, mentre percorrevo la strada in salita verso casa mia. A un tratto, sbucato da chissà dove, chi mi trovo davanti? LUI, il ragazzo in questione.

"Che ci fai qui?"

"So che oggi è il tuo compleanno, voglio farti gli auguri."

"Ah! Sì, grazie." Ero talmente raffreddata, sorpresa, arrabbiata che non mi andava di dire nient'altro, non sapevo nemmeno se essere contenta o no di quell'incontro...così, arrivati davanti a casa mia...CIAO, CIAO ed ognuno per la sua strada.

Il seguito della storia è che LUI dieci giorni dopo mi chiese di tornare ad essere la sua ragazza... poi mi chiese altre cose... ora è mio marito da 36 anni !

Però per me quello è sempre stato il peggiore compleanno della mia vita, fino a...VENERDI' SCORSO, quando di prima mattina è arrivata la telefonata di mio fratello da Ferrara:

"Buon compleanno! Guarda che la mamma entra di nuovo in ospedale con urgenza ecc...ecc..."

Così ho passato la giornata ad organizzare le faccende per poter partire e stare via il fine settimana. Che dire di più? Ormai ci sono aggravamenti continui, che magari vengono ripresi dai medici, ma non si recupera più di tanto...

E' ancora un'altra strada in salita... che la mia mamma ha iniziato a percorrere, e noi con lei, che non sappiamo quanto durerà, vediamo solo che è tanto, ma tanto faticosa. Nei giorni scorsi sono stata a farle compagnia all'ospedale in tutti i momenti che ho potuto, ora ho una settimana già piena di impegni, ma vedrò di organizzarmi per liberarmi un giorno intero e tornare a Ferrara...

A questo punto, con molta tristezza direi che va equamente diviso il titolo di peggior compleanno della mia storia!

 

 
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