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FILM

Post n°442 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da atapo
 

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IL GRANDE SOGNO


Sono andata a vedere questo film.

Ne avevo sentito dire di tutto e il contrario di tutto.

Io penso che, in un film come in ogni opera d'arte, a meno che non ci siano altre dichiarazioni d'intenti esplicite, l'autore metta sempre la sua visione e interpretazione del fatto che racconta, come lo vive e lo sente lui. Quindi, mi va bene che in questo film non si vedaIL '68”, ma quel pezzetto di '68 che ha vissuto e ha coinvolto il regista quando era giovane...perchè, fra l'altro, raccontare e ancor di più spiegare tutto il '68 ...beh, non credo che sia possibile, almeno con un film.

Così mi sono sentita coinvolta e verso la fine del film ho dovuto asciugare qualche lacrima, cosa che non mi accadeva da tempo in uno spettacolo.

Forse perchè...io c'ero...

Non ho occupato università, non ho partecipato a tante manifestazioni, nessun poliziotto mi ha maltrattato …

Ero tra i “fratellini minori”, quelli delle scuole superiori che ascoltavano, fremevano, discutevano e, soprattutto, contestavano: io avevo amici tra i ragazzi più politicizzati del mio istituto e avevamo ottenuto dal preside l'aula per i “collettivi”, cioè le riunioni per discutere i problemi scolastici che poi si allargavano...E contestavo l'autoritarismo dei profs, l'autoritarismo dei miei genitori che, complice l'età ingrata dell'adolescenza e la situazione, mi vedevano cambiare e ribellarmi ogni giorno di più, temevano che finissi in chissà quali guai...

Così mi sono identificata nella protagonista femminile, in cui ho ritrovato tanto di quello che in quegli anni era il mio mondo:

le regole familiari, il perbenismo imposto per non fare brutte figure, lo scandalo delle amicizie segrete e trasgressive, la timidezza iniziale nel trovarsi in ambienti e situazioni così diverse dalla tranquilla vita di brava ragazza, la riflessione e la scoperta di idee per le quali poteva valere la pena di buttarsi a cambiare il mondo...


Io però non andai fino in fondo lungo quella strada...nella vita ci sono snodi che ti fanno improvvisamente cambiare direzione, anche il mio carattere probabilmente non è abbastanza forte per farmi ribellare troppo...ma ciò che avvenne in quei mesi senz'altro mi ha segnato nel resto della mia vita...e non in modo negativo: in quel momento era proprio un GRANDE SOGNO, ma qualche PICCOLO SOGNO direi che nel mio futuro ha continuato ad esistere...

Guardando il film ho sentito fortemente anche l'angoscia dei genitori, soprattutto nella parte finale: ora che ho avuto figli anch'io posso immaginare cosa provavano i nostri genitori in quei giorni,

lo sconvolgimento della realtà in cui avevano sempre creduto, la difficoltà di capire perchè si dovessero cambiare quelle regole, la preoccupazione di ciò che sarebbe accaduto giorno per giorno ai propri figli contestatori...

...noi genitori vorremmo sempre proteggerli, i figli, ma lasciarli camminare sulle proprie gambe vuol dire accettare anche i rischi e non è affatto facile: puoi parlare, spiegargli, cercare di chiarire, consigliare...poi saranno loro a scegliere e non sempre come avremmo voluto, ma non è detto che non abbiano ragione loro...

“Tu non sai quanto ti ho amato e quanto avrei potuto amarti, ma questo non è il tempo” qualcuno dice nel film: viviamo esperienze e incontriamo persone che avrebbero potuto farci vivere diversamente, ma quello non era il momento, era troppo presto o troppo tardi...o forse è solo un rimpianto e una scusa per non dover giustificare troppo le scelte di vita che abbiamo fatto, che probabilmente erano le uniche possibili e adatte a come siamo e a come eravamo...

Come al solito, non ho inteso fare una critica o dare un giudizio sul film, solo raccontare esperienze e sensazioni...

Qualcun altro, dei lettori più...in età, ha visto il film?

 

 
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